Ruffini mette nero su bianco che la benevolenza nei confronti dell’evasione fiscale del governo non è una percezione giornalistica.

(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha inviato le sue dimissioni al ministro Giancarlo Giorgetti, anticipando di un anno la naturale scadenza del suo mandato. Ruffini, in un’intervista al Corriere della Sera, afferma di non aver “mai visto pubblici funzionari come esattori di un pizzo di Stato”, spiegando il suo disagio di fronte alla “descrizione caricaturale del ruolo di direttore dell’Agenzia, come se combattere l’evasione fosse una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi”.
Ruffini mette nero su bianco che la benevolenza nei confronti dell’evasione fiscale del governo non è una percezione giornalistica, ma una realtà palpabile all’interno dell’Agenzia, il polmone finanziario dello Stato. “In effetti non mi era mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un pizzo di Stato – aggiunge -. Oppure di sentir dire che l’Agenzia delle Entrate tiene in ostaggio le famiglie, come fosse un sequestratore”. Promettere di demolire le istituzioni, sostenendo che questo sia il passo verso la completa libertà, è la favola di sfondo dei sovranisti di ogni latitudine.
La cittadinanza regalata per ius sanguinis al presidente argentino Javier Milei, l’etere spalancato a Elon Musk, la passione sfrenata per Viktor Orbán e le moine di Giorgia Meloni con Donald Trump raccontano l’attrazione di questo governo per i distruttori delle istituzioni. È la condanna di chi, anche al governo, dimostra di saper fare solo opposizione: distruggere ciò che non si riesce a governare. E chiamarla politica.
Come sempre bravissimo, Giulio Cavalli! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻😌
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L’evasione fiscale è un reato: non contrastarla, non perseguirla o addirittura favorirla, anche.
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Non so se dire bravo al giornalista o all’tomai ex direttore dell’agenzia delle entrate.
Resta comunque il fatto che il problema dell’evasione fiscale L’Italia se lo porta avanti sin dal 1861; con varie forme e modalità, ma sempre di evasione fiscale si tratta.
Il problema non è quindi di questo governo che la promuove o dell’altro governo che non fa nulla per impedirla.
3000 MLD i debito non si sono accumulati negli ultimi mesi; è una storia che va avanti da tanto, tanto tempo; così come vanno avanti da tempo immemore le spese disfunzionali e la corruzione.
La ragione di fondo è quindi di matrice culturale, il dramma è che non si intravede una soluzione se non quella di andare a sbattere facendosi poi tanto male.
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