La presidente del Consiglio dovrebbe sentire l’impellente urgenza di invertire una rotta depressa e consunta che attraversa i suoi concittadini

(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Una qualsiasi presidente del Consiglio in Italia – che si faccia chiamare al maschile o al femminile – ieri sera avrebbe dovuto andare a letto ripetendo cento volte che sta governando un Paese in cui dopo 20 anni i redditi sono calati del 7%. Lo scrive nero su bianco il Censis, non qualche giornalista antipatico, che racconta della trappola della “sindrome italiana” che ha eroso del 5,5% la ricchezza pro capite.
La (o il o gli o trallallà) presidente del Consiglio dovrebbe passare la notte insonne pensando che l’85,5% dei suoi cittadini non nutrono nessuna speranza di poter risalire nella scala sociale, convinti che la loro vita possa solo consumarsi con lo scorrere del tempo senza essere scalfita da nessun miglioramento.
La presidente del Consiglio (maschile o femminile) dovrebbe dolersi dei 352 mila italiani che dal 2013 al 2022 hanno visto in un biglietto aereo e in una valigia l’unica speranza per il futuro. 132 mila di loro sono laureati, sono i laureati che mancano qui. L’89,9% dei non espatriati è convinto che non avrà mai una pensione adeguata. Una presidente del Consiglio dovrebbe sentire l’impellente urgenza di invertire una rotta depressa e consunta che attraversa i suoi concittadini. Giorgia Meloni invece stamattina si alzerà spiegandoci che la priorità è delegittimare i giudici, attaccare certi giornalisti, scarrozzare quattro disperati in Albania, cucinare per il catering di Atreju, farsi baciare le mani da Orbàn. Poi uno dice l’astensionismo.
comunque la colpa non è la sua , il pd per 12 anni da Monti in poi ha governato questo paese s ed ha legiferato a favore die ricchi e in culo ai poveri, poi lei è la ciliegina sulla torta di monti renzi, letta, gentiloni, per non parlare di draghi, tutti mandati dal potere finanziario, poi si lamentano perchè non facciamo figli echecaxxo li fai per dare lro un futuro da schiavi, se li facciano loro i figli,ma siccome sono una minoranza non faranno che peggiorare la situazione
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L’editoriale non parla di colpe ma delle responsabilità di un PdC che ha l’incarico perchè ha illuso gli elettori di essere pronto/a ma che di fatto non lo è.
Accusando il passato ed i passati governi (cosa che pare sia il cavallo di battaglia di questa destra che vuol giustificare le sue incapacità) non toglie appunto peso e responsabilità a chi se l’è presa con l’incarico. Oggi le critiche vanno al governo e se la scusa è chi ha fatto prima ha fatto male, tanto più bisogna essere all’altezza di risolvere almeno una parte dei problemi, non crearne altri o interessarsi di giudici e di Albania.
Come all’asilo: vale l’arimo, oggi vale “e allora il PD” “allora Conte, i 5S, i pattini a rotelle, il RdC, il superbonus, l’art. 18, le cavallette…
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Ma è appunto per merito dell’astensionismo che lei è presidente del consiglio…
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Colpe non meriti.
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Giusta puntualizzazione!
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Scusate se mi intrometto ma né merito né colpa direi, semmai causa od effetto. Che colpa ha chi si astiene se nessun competitor, degno del suo consenso, ritiene? Se non vede un “meno peggio”, non per questo dev’esser oggetto di condanna o di dileggio; non mi par buona creanza non tener conto di chi oggi è il “non partito” d’ampia maggioranza…
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Erano pronti, a fare cosa? Sapevano quali erano i problemi del Paese, avessero provato a risolverne almeno uno. La situazione è peggiorata e loro si arroccano con la loro stupida propaganda e imboccano una via autoritaria.
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