Corrado Formigli, nell’ultima puntata di Piazzapulita, ha riconosciuto che questa rubrica ha avuto ragione nelle sue previsioni sulla guerra e nell’analisi complessiva del conflitto in […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Corrado Formigli, nell’ultima puntata di Piazzapulita, ha riconosciuto che questa rubrica ha avuto ragione nelle sue previsioni sulla guerra e nell’analisi complessiva del conflitto in Ucraina. Paolo Mieli, restio ad ammetterlo, ha riproposto le tesi ingenue del Corriere della Sera. Quando si tratta di sicurezza internazionale, l’ingenuità è la caratteristica di governanti e media dominanti. L’ingenuità ha prodotto le analisi più assurde. Era ingenuo pensare che la Russia si sarebbe arresa alla prima difficoltà, spaventata dall’esercito ucraino. Era ingenuo pensare che i russi si sarebbero schierati con la Nato; che gli ucraini avrebbero vinto a Bakhmut; che la controffensiva di Zelensky avrebbe liberato i territori; che la Cina avrebbe fatto comunella con gli Stati Uniti. Questi sono i pensieri ingenui del passato.
Il pensiero più ingenuo del presente è che i russi accetteranno l’Ucraina nella Nato. Discettare di una trattativa su questa base è tempo perso. Mark Rutte assicura che l’Ucraina entrerà nella Nato per dare l’impressione che la sconfitta dell’Occidente sia un po’ meno smisurata. C’è anche l’idea ingenua di Giorgia Meloni che la Russia pagherà (per lei) i costi della guerra: unico caso al mondo in cui il vincitore risarcisce il vinto. E poi c’è l’ingenuità nel modo di immaginare la trattativa. L’idea di Tajani e Crosetto è che, a un certo punto, un cessate il fuoco consentirà a Putin e Zelensky di parlare mentre le armi tacciono. È ingenuo. Lo scenario più realistico è che Putin farà firmare la pace a Zelensky con il coltello alla gola. I generali russi continueranno a sparare sui soldati ucraini fino alla firma di un accordo. Gli abboccamenti saranno accompagnati dai combattimenti. Forse Putin sospenderà il lancio dei missili contro le infrastrutture energetiche, ma continuerà a sparare al fronte per fiaccare l’esercito ucraino e prendere più territorio possibile. Il ragionamento di Putin durante la trattativa sarà questo: “Se la trattativa si arresta o fallisce, mi sarò portato avanti con il lavoro”. Un’altra ingenuità è credere che gli obiettivi territoriali di Putin siano gli stessi del febbraio 2022. Non è così. L’enorme investimento della Nato per sconfiggere la Russia ha innalzato gli obiettivi territoriali del Cremlino. Questa rubrica aveva spiegato che bombardare la città russa di Belgorod dall’oblast ucraino di Kharkiv era una cattiva idea perché – questa è stata la nostra previsione – Putin avrebbe invaso Kharkiv per allontanare i cannoni Nato dal confine nazionale. Così è stato. Analogo discorso per l’invasione della regione di Kursk. È prevedibile che i russi, oltre a liberare Kursk, si spingeranno fino a Sumy, l’oblast ucraino da cui Zelensky ha sfondato il fronte russo. Il 30 settembre 2022 Putin ha annesso Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk, Lugansk. Ora vuole larghe porzioni di Kharkiv e Sumy. Prima no, adesso sì.
La sua strategia incrementale richiede tempo, che lavora in suo favore. Putin farà una trattativa alla “israeliana”, tipica di chi è sovrastante. Avanzerà un po’ alla volta annunciando tutti i giorni un accordo imminente-inesistente, stile Netanyahu a Gaza. Il bastone e la carota. La Russia e le democrazie occidentali si assomigliano moltissimo: violano il diritto internazionale e fanno guerre di conquista. Si assomiglieranno anche nel modo di trattare. La Russia è un Occidente rovesciato. La Russia è ciò che l’Occidente non accetta di essere, in una continua proiezione psicologica. L’Occidente attribuisce alla Russia propri sentimenti, desideri e comportamenti che rifiuta di riconoscere in se stesso. Guardare Gaza per credere.
Qualcuno sarà stato anche ingenuo , che non è un complimento per un giornalista, ma la maggior parte di loro era propagandista consapevolmente ed asservito per tornaconto personale al mainstream .
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Ma questo il professor Orsini, celebrando una piccola vittoria (la presa di Formigli), non lo vuole dire.
D’altronde chi lo segue sa che le accuse di corruttela all’informazione mainstream sono una costante (giustificata) negli scritti e nei discorsi del prof.
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Proviamo a pensare che (in ordine assolutamente casuale e parziale) Rutte, Von der Leyen, Meloni, Scholz, Draghi, Biden, il CDS, Rep, Mentana, Mieli e i governanti di tutti i paesi guerrafondai occidentali, ammettano di essersi sbagliati.
Dovrebbero fare gli scatoloni. Tutti.
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E’ stato educato, io al posto di ingenuo avrei usato altri epiteti:
scribacchini prezzolati, traditori dell’intelligenza, farabutti, complici assassini, bugiardi, spregevoli, venduti da pochi soldi, manipolatori, furfanti, oggetti della propaganda, disgustosi, codardi, conformisti, atlantisti senza spina dorsale, vermi, ignoranti, meschini, degenerati, parassiti, pagliacci…ecc..ecc..
chissà se mi passano il post
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Magnifico Orsini, un vero signore oltre che un vero professionista, come al solito, soprattutto nella chiusa, una delle cose più belle che io abbia mai letto da 1000 giorni a questa parte: «La Russia è ciò che l’Occidente non accetta di essere, in una continua proiezione psicologica. L’Occidente attribuisce alla Russia propri sentimenti, desideri e comportamenti che rifiuta di riconoscere in se stesso. Guardare Gaza per credere.» 👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
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Sono perfettamente d’accordo, dilettandomi anche in temi psicologici la chiusura è da giù il cappello.
Chapeau prof.
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Infatti. Il cosiddetto transfert è una cosa che in psicologia si studia sempre.
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