(Dott. Paolo Caruso) – Spenti i riflettori sull’Assemblea Costituente 5 Stelle, oltre al solito ciarlare dei “giornalai” di regime rimangono gli strascichi, le polemiche, le attese, e probabilmente ci sarà una azione giudiziaria da parte del Grillo “sparlante” che dalla sua posizione di “Elevato” difficilmente accetterà il nuovo corso e soprattutto la cancellazione del suo ruolo di Garante. La sua assenza dal Palazzo dei Congressi, il suo silenzio si è paradossalmente fatto sentire. Sono mancate le sue parole, i suoi discorsi infuocati che avrebbero acceso sicuramente la platea. Tutto questo la dice lunga su quello che sta per investire il nuovo corso pentastellato. Assente al battesimo del nuovo 5 Stelle contiano, l’ex sindaca di Roma, Raggi, fedelissima insieme a Toninelli del grillismo duro e puro, è rimasta in “religioso” silenzio. Alessandro Di Battista non pervenuto. Forse c’è da aspettarsi  l’esplosione di una “Nova” con la formazione di una sesta stella nel firmamento nebuloso dell’ universo pentastellato? L’ira del Grillo via whats app non si è fatta aspettare e con una didascalia pregna di significati paragona il suo Movimento al nuovo corso contiano come il passaggio da francescani a gesuiti. Avrebbe preferito annientare la sua creatura politica cofondata con Roberto Casaleggio 15 anni fa e non permettere così a nessuno di disperdere il patrimonio ideologico di quella stagione. Gli iscritti hanno sposato a larghissima maggioranza però la linea del Presidente Conte decretando il tramonto del primo movimento e l’eliminazione della figura del garante. Una maggiore partecipazione, condivisione, e responsabilizzazione è la richiesta fortemente richiesta dagli iscritti. L’esito della Costituente per certi aspetti scontato riuscirà a chiudere un capitolo del grillismo ma probabilmente ne aprirà altri. Infatti la strada di un conflitto legale non sembra allo stato attuale da scartare, anzi  risulta la più probabile. Il simbolo e il nome rappresentano le parti più sensibili su cui farà leva l’ex garante. L’Assemblea tanto avversata dall’Elevato è però sovrana, e ormai “il dado è tratto”. L’obiettivo del nuovo corso contiano è quello di incidere profondamente sul cambiamento del Paese, rimuovendone le incrostazioni che ne ostacolano oggi sempre più la crescita e la pace sociale. Oltre alle numerose modifiche dello statuto, la cancellazione della figura del garante, il limite dei due mandati, e quella più attesa della collocazione progressista indipendente senza legami precostituiti ad altre forze politiche, l’assemblea ha ribadito come valori non negoziabili, patrimonio del DNA pentastellato, la pace, la lotta alle diseguaglianze sociali e al lavoro precario, il salario minimo, il reddito di cittadinanza,  il diritto alla salute, il conflitto di interessi, la giustizia, la  transizione ecologica e digitale. Una maggiore autonomia nelle scelte politiche territoriali e un percorso politico più significativo con le scuole di formazione che daranno vita a più qualificati esponenti della politica 5 Stelle rappresentano altrettanti cardini del nuovo corso contiano. Un movimento che ha scritto pagine importanti nella recente storia politica e che ha richiamato fortemente l’attenzione sull’etica pubblica non può limitarsi al solo rinnovamento, ma deve riappropriarsi  di quel sogno che svegliò le coscienze di milioni di italiani. La sfida 5 Stelle è appena cominciata, “il dado è tratto”! Si riuscirà ad uscire dalle secche dell’astensionismo e a dare un forte segnale di riscossa alla vecchia e stagnate politica tradizionale? A Conte l’ardua sentenza!