
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Errare è umano, perseverare è diabolico. Dopo mille giorni di guerra in Ucraina devono essersene accorti anche quelli che, fino a pochi mesi fa, davano del putiniano a chiunque osasse sostenere la follia di un conflitto – risparmiando giusto il Papa – che avrebbe dovuto piegare la Russia e, invece, tra inflazione e costi delle bollette energetiche alle stelle, ha finito per spezzare le reni ai fanatici europei del fine guerra mai. Così, anche sui principali giornali italiani tira aria di smobilitazione. Una presa d’atto, sebbene tardiva, che la fantomatica vittoria sulla Russia, sventolata ai quattro venti a reti e rotative (quasi) unificate, è ormai destinata ad essere consegnata alla storia come una delle pagine più grottesche della propaganda occidentale. “è molto improbabile”, prende atto il Corriere della Sera, “che le ultime scelte di Biden”, cioè il via libera a Kiev all’impiego dei missili Usa per colpire il territorio russo, “possano cambiare l’inerzia della guerra”, si legge sulle stesse pagine sulle quali, due anni fa, campeggiavano ben altri titoli: “Influencer e opinionisti. Ecco i putiniani d’Italia”; seguiva elenco con tanto di foto dei presunti fiancheggiatori di Mosca.
Ma erano altri tempi. Pure Repubblica, per dire, il 27 marzo 2022, per mano del direttore Maurizio Molinari, sentenziava: “A oltre un mese dall’inizio dell’invasione, appare evidente che Putin ha fallito”. Poi, ieri, il quotidiano romano ha scoperto che “superati i mille giorni di guerra l’Ucraina sta vivendo una fase di profonda sofferenza” (ma va!), “che non è soltanto militare per la lenta, ma inarrestabile avanzata delle armate di Putin”. No, è “soprattutto” la sofferenza “sociale e morale di una popolazione sempre più stremata dai lutti e dalle privazioni” che “comincia a mettere in discussione perfino la leadership di Volodymyr Zelensky”. Meglio tardi che mai. Tra i pochi a non essersene fatti ancora una ragione sono i leader europei. Compresa la premier Meloni: “Finché c’è una guerra in Ucraina noi saremo a fianco all’Ucraina”, ha fatto sapere dal G20 di Rio. Mentre il ministro Crosetto definiva “un’idea da accogliere con favore” quella partorita dal Consiglio Ue Difesa di “garantire a livello europeo l’indebitamento”, cioè gli eurobond, “per raggiungere il 2%” del Pil in spese militari. Ma per difenderci da chi?
Da LORO, anzi da LORSIGNORI.
Questi sono dei deficienti, pazzi e ignoranti. Mandarli al potere è una iattura per tutto l’Occidente.
"Mi piace"Piace a 3 people
Della guerra in Ucraina la Giorgella della Garbatella, così presa dagli abiti che deve indossare il giorno dopo da non dormirci la notte, di sicuro non ha capito un bel niente e non sa nulla. Gli hanno comandato di tirare fuori soldi per l’Ucraina senza fiatare (14,6 miliardi fino a marzo di quest’anno – fonte QuiFinanza 24 febbraio 2024) e starsene buona in attesa di eventuali altri ordini. Dopo di che (locuzione cara a Giorgia), lei ha continuato con le sue passeggiate in centro insieme ad Arianna a fare shopping, ad affacciarsi da telemeloni per raccontare falsità ai suoi merli che insistono a votarla in attesa del blocco navale ancora non arrivato, e non ultimo a dedicarsi ai suoi ambiti giri turistici (altro non sono) in occasione dei G7, G20, e altre amenità del genere. Quanto all’Ucraina difficile che sappia qualcosa in merito al fronte di guerra, che il Donbass non è un frate, che i russi hanno conquistato ad agosto scorso New York, che non è negli Stati Uniti ma è una cittadina dell’Ucraina ridotta ad un cumulo di macerie come le tante altre coinvolte in scontri feroci, che le cifre riguardo ai morti, feriti e invalidi, è spaventoso, che la guerra per gli ucraini è persa e che insistere significa solo un incremento senza senso dei morti e e delle distruzioni. E di tutto ciò Giorgina, come se nulla fosse, se ne infischia altamente. Forse l’unica cosa che la interessa possono essere i nomi delle ditte italiane che parteciperanno all’abbuffata della ricostruzione. A proposito Giò, hai avvisato i tuoi amichetti, famigli, e amichetti dei famigli? Ok vi vedrete a giugno 2025 in occasione della conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina già fissata a Roma dal ministro Giuli.
"Mi piace"Piace a 1 persona
"Mi piace"Piace a 1 persona
E forniranno pure alle pattriottiche truppe italiote le famose scarpe di cartone per una nuova campagna di Russia.Vival’itaglia
"Mi piace""Mi piace"