(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Finalmente si è chiarito cosa avesse da ridere Kamala Harris: le avevano raccontato che gli americani si informano sulla stampa italiana, l’unico luogo al mondo (insieme ai media Usa) dove lei stravinceva. “Se continua la sua campagna del caos, alla fine Trump perderà” (Giuliano Ferrara, Foglio, 14.3). “Fermi tutti: ‘Trump sta perdendo’. Parola di Karl […]
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La marcia trionfale
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Finalmente si è chiarito cosa avesse da ridere Kamala Harris: le avevano raccontato che gli americani si informano sulla stampa italiana, l’unico luogo al mondo (insieme ai media Usa) dove lei stravinceva.
“Se continua la sua campagna del caos, alla fine Trump perderà” (Giuliano Ferrara, Foglio, 14.3).
“Fermi tutti: ‘Trump sta perdendo’. Parola di Karl Rove” (Foglio, 26.6).
“Di certo Harris si colloca sul solco di Franklin Delano Roosevelt, John Fitzgerald Kennedy, Bill Clinton e Barack Obama. Può motivare l’identità del Partito democratico e apparire capace di intercettare la parte di consenso che rimane inespresso nella mela tagliata a metà che sono gli Usa” (Walter Veltroni, Stampa, 25.7).
“Kamala Harris rivitalizza l’America: i giovani la sentono più vera e vicina. Vance flop per Trump, non gli porta consenso” (Nayyera Haq, ex consigliera di Obama, Stampa, 29.7).
“L’energia rock di Harris conquista Atlanta” (Repubblica, 1.8).
“Ho sognato anche questo: se ce l’ha fatta l’underdog della Garbatella, come può non farcela la ragazzaccia di Oakland?” (Massimo Giannini, Venerdì-Rep, 2.8).
“L’incubo Trump e Kamala Harris. Che potrebbe vincere, e pure alla grande” (Foglio, 5.8).
“Kamala vede il sorpasso su Trump” (Messaggero, 5.8).
“Kamala, rimonta ultimata. E adesso Trump è una furia” (Giornale, 11.8).
“Trump annaspa… Sembra un sogno diventato un incubo per The Donald disorientato dal cambiamento radicale della corsa… incapace di prendere le misure e contenere il tandem Harris-Walz”… Da leone ferito a leone in gabbia… Furibondo per il successo della sua avversaria… finisce per cadere nel ridicolo” (Massimo Gaggi, Corriere, 13.8).
“Profumo di Obama. Così la campagna elettorale di Kamala Harris sfrutta le strategie che portarono Barack alla Casa Bianca. Adesso ‘Kamala is Brat’. E poi le emoji, il cocco e la palma e la solita lista di celebrità progressiste” (Foglio, 17.8).
“Donald Trump si mostra come un uomo aggressivo e rancoroso, sul viale del tramonto” (Laura Boldrini, deputata Pd, 23.8).
“‘Freedom’ e ‘Sì, se puede’. Tra star e parole d’ordine la Kamala Night è un party” (Rep, 24.8).
“Kamala è molto più erede degli Obama che non di Hillary Clinton, che perse contro Trump” (Maurizio Molinari, Rep, 24.8).
“I dem conquistano il country: la musica del popolo di Trump adesso suona per Kamala. Alla Convention di Chicago stravolta la playlist dei fan. L’obiettivo è allargare la platea dei sostenitori: non più solo dance, rap e un po’ di rock” (Rep, 25.8).
“Del fattore K – che non è il kommunism ma Kamala Harris – nessuna traccia. L’entusiasmo che improvvisamente si è riacceso tra i democratici americani non ha minimamente contagiato i democratici italiani. Non risultano agli atti riflessioni particolari o discussioni sulla Grande Novità Americana che può spegnere l’interruttore trumpiano… Dalle parti della sinistra del Pd questo è un orientamento abbastanza radicato. Confina con il ‘pacifismo’ di Conte e del Fatto” (Mario Lavia, Linkiesta, 30.7)
“L’apertura di Tajani non va sprecata. Confrontiamoci in Aula. Il modello è Kamala Harris” (Roberto Speranza, Pd, Rep, 22.8).
“Anche Alain Delon taceva benissimo, ma con un certo disprezzo dell’umanità… Nessuno sa fare silenzio come Obama. Andate a riprendere quel momento in cui aspetta prima di dire ‘yes she can’ e aspetta di nuovo dopo averlo detto… Resta elastico sulle caviglie… sguaina un sorriso… tace ancora… fa così con la testa” (Concita De Gregorio, Rep, 22.8).
“Yes she can” (Stampa, 22.8).
“Dai dem Usa una lezione per noi: si vince se si è uniti” (Peppe Provenzano, responsabile esteri Pd, Rep, 23.8).
“Misteriosa o pragmatica: l’imprendibile Kamala sfida i tabù dell’America” (Riotta, Rep, 23.8).
“Essere demure per diventare brat: ragazzacce e signore si alleano per Kamala” (Simonetta Sciandivasci, Stampa, 26.8).
“‘Vincerà Kamala’: la certezza di Lichman, ‘veggente’ d’America. Dal 1984 un solo errore” (Corriere, 15.10).
“Harris, la candidata… anzi la presidente degli Stati Uniti, diciamocelo subito” (David Parenzo, Radio 24, 8.10).
“Le donne sfidano Trump. L’attrice Julia Roberts in prima fila” (Rep, 2.11).
“A 96 ore dal voto Kamala Harris vede la possibilità di una rincorsa in extremis capace di farla diventare la prima donna a sedersi nello Studio Ovale. A rovesciare la situazione sono i dati sul voto per posta… ben il 55% sono donne… Il fattore entusiasmo… sta favorendo lei, come Obama nel 2008” (Molinari, Rep, 1.11).
“Gli ultimi sondaggi rilanciano Harris. Report clamoroso sull’Iowa: dem in vantaggio di 3 punti” (Domani, 4.11).
“Tutto è possibile, ma io penso che vincerà Kamala Harris” (Antonio Di Bella, 4.11).
“Trump scommette sulla sua sconfitta. Perciò è pericoloso” (Mattia Ferraresi, Domani, 5.11).
“Sulla scalinata di Rocky, Harris torna in testa. L’ultimo sondaggio dà alla dem un vantaggio di 4 punti” (Rep, 5.11).
“La sorpresa che può spiazzare Trump si chiama alta affluenza delle donne. Il tycoon partiva in vantaggio sull’economia, ma ora stenta” (Bill Emmott, Stampa, 5.11). Pensa se non stentava.
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Non ha prezzo vedere i sx nostrani e non , piangere e disperarsi come prefiche, a pagamento s’intende. Il plutocrate ignorante ha vinto di nuovo, facile facile , aveva come avversaria, una ilare senza idee , nata da una costola di un demente telecomandato.
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L’elezione di Trump sembra quasi il karma che si abbatte su tutti i politici e i giornalisti della famosa domanda “tra Trump ed Harris chi voterebbe?”.
Lo hanno chiesto a Conte millemila volte.
Dimostrazione plastica che ha fatto bene a non rispondere mai nettamente.
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Ridete, ridete, crogiolatevi nelle vostre illusioni grilline…..riderete di meno quando Trump metterà i dazi sui prodotti europei e affosserà i nostri settori agroalimentare, chimico, meccanico, automobilistico. Riderete di meno quando Trump metterà ulteriori dazi sui prodotti cinesi, che di conseguenza invaderanno il nostro mercato a prezzi stracciati massacrando la
nostra industria. Riderete di meno quando il disimpegno di Trump dalla NATO ci costringerà a raddoppiare le spese militari (a meno di voler rimanere alla mercé del vostro caro Putin) con il conseguente taglio al nostro welfare, sanità, pensioni etc
Si prepara un’epoca di ferro per noi, ma voi ridacchiate, ridacchiate…sarà un duro risveglio c0gl10ni.
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A parte che mi sfugge totalmente cosa c’entri Beppe Grillo (hai detto ‘illusioni grilline’, boh? Sarà un tuo lapsus), maaaa… perdona il candore, Lepolett, ma tu che intendi quando scrivi «(a meno di voler rimanere alla mercé del vostro caro Putin)»…? Ti riferisci a quel dittatore (assolutamente sì, concordo) che ci vendeva gas a un quarto del prezzo che attualmente paghiamo, ma noi ce ne impippavamo che fosse un ditatore schifoso e gli compravamo comunque gas per chilometri cubi che arrivava in un gigantesco tubone che partiva dalle stazioni di pompaggio sul Mar Caspio e passava sui fondali del Baltico e anche dalla stessa Ucraina che si faceva pagare dei bei dollaroni già solo per il transito, e che poi tutta giuliva, con gli aiutini da casa di alcuni Servizi Segreti l’ha fatta saltare in aria (anzi, “in acqua”)? Dici lui, quel ‘Putin’ lì, che quando ci vendeva gas era un santo col quale fare affari d’oro e poi tutto ad un tratto è diventato uno schifoso perché una mattina in cui s’è svegliato col piede storto, voleva arrivare a conquistare Lisbona (ma s’è fermato in Ucraina per un suo capriccio personale)? Lui? Così, chiedo per curiosità candida… Grazie. 🙏🏼
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X Cekko Bilecco
Non si sa più come chiamarvi, da quando avete cominciato a scannarvi fra di voi. grillini, Contini?…boh
A proposito, vi sciogliete entro l’anno o aspettate di arrivare a percentuali da prefisso telefonico?
Per il resto, il tuo candore e la tua incompetenza sono commoventi. Compriamo materie prime da un sacco di dittatori e paesi dittatoriali, non te l’hanno detto? Russia, ma anche Arabia Saudita, Emirati, Algeria, Libia. Nessuno di questi dittatori è un SANTO se decidiamo di comprare da lui, ma che ragionamento sballato fai? E cosa dovremmo fare, fermare l’economia per non comprare energia dai dittatori? Ma dove vivi, nel mondo delle favole? Si chiama commercio, non c’entra nulla la santità.
Il problema è un altro: qui c’è un dittatore che possiede migliaia di aerei, carri armati, milioni di soldati e un arsenale sterminato di bombe atomiche. Noi siamo praticamente DISARMATI. Questo dittatore ce lo abbiamo alle porte di casa e noi non sappiamo fin dove arrivano le sue mire. Finora l’unica cosa che lo ha fermato (e prima di lui l’Unione Sovietica) è stata la potenza militare contrapposta degli USA. Se (il vostro amico) Trump uscisse dalla NATO ci troveremmo da soli contro questo gigante. Fatti due conti su cosa rischiamo.
Oppure, più realisticamente, Trump ci costringerà ad aumentare le spese militari, solo per arrivare al 2% del PIL di spesa militare ci vogliono 12 miliardi, praticamente un’altra manovra aggiuntiva ogni anno. Bella prospettiva no? Ma voi ridete, ironizzate, vi baloccate nella vostra incommensurabile incoscienza.
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Manca la profezia dell’esimio filosofo Cacciari: “Trump si trova nei pasticci, ora ha un avversario donna e giovane. Credo che vincerà Kamala Harris” (24/07/2024). 😁
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Sarebbe anche quello che votó “sí” alla schiforma Renzi. Un oracolo di zinnistra che nemmeno le Pizie 😄
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Definì “una puttanata” e poi “una schifezza” la riforma di Renzi, ma poi la votò. 😁
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/20/referendum-cacciari-se-fossi-renzi-non-farei-parlare-la-boschi-ma-gente-autorevole/561185/
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Tutta gente che pubblica o espone i propri desideri spacciandoli per notizie.
È una scelta di vita miserabile, ma molto ben remunerata.
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Pubble e Dibba su Trump:
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Tutte battute involontariamente molto spiritose.
Quella che mi fa godere come un riccio è di Veltroni per la sua magniloquente mania di grandezza che non si risparmia. A sticaxxi!
Poi c’è il lirismo un tanto al chilo nella prosa della De Gregori (si vede che mira al premio Strega dopo il romanzo appena pubblicato).
La più scema e banale di tutte è di Johnny Riotta (ci avrei giurato).
Mi chiedo come sia stato possibile che nel paese con più premi nobel specialmente scientifici, e con più studiosi di matematica applicata, e i sondaggisti più esperti al mondo… nessuno si sia discostato dalla previsione della vittoria al “filo di lana” per una manciata di voti. Ho sempre avuto sospetto e anche regolari conferme che la statistica non sia per niente una scienza perfetta a nessuna (sottolineo nessuna) latitudine dell’orbe terracqueo. Al punto da pensare a soventi sorprese eclatanti. State pensando anche voi all’eventualità che mi passa per la mente in questo momento?? Su, non è difficile indovinarla.
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La statistica infatti non è una scienza esatta perché si applica ai comportamenti naturali e quindi anche umani.
Si tratta di modelli che in quanto tali approssimano gli accadimenti e non hanno la pretesa di descriverli con la precisione di una scienza esatta anche perché, per farlo, dovrebbero costruire dei modelli complicati tanto quanto l’universo stesso.
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Qualunque scienza può diventare inesatta, se c’è chi paga per alterarne i risultati. Stefania Testa Roma
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Vero anche questo, anche se non trasforma una scienza esatta in una non esatta, ma trasforma una scienza inesatta in malafede
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A parte le scorregge Kamalesche dei tanti palloni gonfiati che scrivono sui giornali italiani, stupisce la sicumera di qualcuno che l’America dovrebbe conoscerla bene. Persino io, che conosco poco gli USA anche se li ho girati in lungo ed in largo e parlavo con la gente, ho pronosticato che “mi sa che vince Trump”.
Perché il suo profilo a me sembrava più vicino all’Americano medio, un po’ spaccone, privo di finezza e incapacità tendenziale di vedere i chiaroscuri delle situazioni ed estremamente nazionalista.
Soltanto personaggi carismatici (o presentati come tali da abili spin doctors) come Kennedy o Obama sono riusciti a slegarsi da questo corsetto.
E Kamala , poverina, non ha questa dote nè ha avuto il tempo perché gliela fabbricassero addosso.
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Il top è Walter Veltroni che credevo fosse estinto e invece continua a dir cr3tin4t3. Fantastico! 🤣🤣🤣
Grande Travaglio, fai bene a pigliarli tutti per le mele questi cyal-trony, ma questo è nulla: aspettate ora che Sesènzky perda oltre alla guerra – che ha praticamente già perso – anche la faccia (casomai l’abbia mai avuta), e preparatevi perché saremo rimbecilliti all’infinito da gente (la stessa che cita Travaglio, qui) che diceva che in realtà che la guerra in Ucraina era persa lo si sapeva da subito (putiniani e pacifinti a parte, dico). Davvero, correte a comprarvi autobotti di Gaviscon perché si preannunciano travasi di bile dalla rabbia e fantasmagorici bruciori di stomaco. Il tutto, però, candito da paurose risate a crepapelle! Ancora qualche giorno e ci siamo: seppur tra un dolore e l’altro, sarà uno spasso (che si può altresì dire ‘comunque vada sarà sul-c3sso’)!
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Mi sa che mi sono un po’ intrtecciato per colpa della correzione di errori che ovviamente ne generano altrettanti: “che diceva che in realtà la guerra in Ucraina fosse persa sin da subito”…
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Tutta ccolpa dell’ennesima profezia di Fassino su X🤣
Saviano :Quindi la FOGNA dei social ha permesso la vittoria dei votanti spazzatura.
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Sarà la mia ignoranza in politica estera ma non ho mai capito bene perché ci si accalora tanto per questo o quel candidato presidente USA.
Le politiche dei due schieramenti (dem e rep) sono terribilmente simili (slogan a parte): armi armi armi, pochissimo welfare e liberismo sfrenato.
In cosa la Harris avrebbe rappresentato un faro di speranza non l’ho mai capito, c’è persino il rischio che Trump farà un pochettino meglio.
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ci si accalora tanto perché cambia la politica sia interna sia estera.
I presidenti USA, ma non solo loro, sono espressione di portatori di interesse.
Ora non è detto che i vari portatori di interessi abbiano visioni identiche.
Le aziende americane che operano in contesti internazionali, vedono come fumo negli occhi le politiche daziarie che Trump vorrebbe porre in essere, se non altro per le possibili reazioni
Viceversa le imprese americane che hanno come principale sbocco il mercato domestico si sentiranno più tutelate.
Entrambe le tipologie di imprese hanno una visione capitalistica, sempre imprese sono del resto, ma il loro raggio d’azione è diverso.
Poi, nella provinciale Italia, ci si accalora a favor di telecamera o di pagina di giornale come quei cretini che esultano nel bar sotto casa perché uno sconosciuto ha vinto li 100 MLN al suoerenalotto; credo tu faccia riferimento a questo secondo caso.
Se così è capisco che la cosa possa essere incmprensibile
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I sondaggi sappiamo che lasciano il tempo che trovano e in questo caso più che mai! E le azzate sparate dagli pseudo giornali italiani sono il top di gamma!! Prima del voto veniva dato un 4%in più a kamala, porcaccia!! Ha perso rovinosamente invece! Questo o quello per me pari sono, del resto gli USA sono sovranisti e fanno tutto per un tornaconto nazionale… Mica sono altruisti loro! Adesso staremo a vedere di che morte dovremo morire! Purtroppo abbiamo uno sgoverno indecente che si appecora a prescindere.. sono proprio curiosa di vedere come si comporterà la nostra somma genia!!
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ah ho dimenticato!! Ovviamente è il dio denaro che gestisce tutto!! Ovvero musk!! E simili…. 🎊🎉🎊🎉🎊🎉🎊🎉🎊
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La maggior parte delle dichiarazioni appuntate da MT sono di agosto, alcune addirittura di luglio. Non si capisce comunque l’ingenuità di molti giornalisti e commentatori di lanciarsi in previsioni roboanti sull’esito delle elezioni. Roba da Gialappa’s. Ricordate rubriche tipo “le ultime parole famose”? Trump a me fa abbastanza schifo. È un figlio diretto del nostro Berlusconi. Solo per dirne una, la maggior parte dei suoi processi verranno annullati. Solo alcuni saranno sospesi in attesa della fine del mandato presidenziale. Ma questo paradossalmente è il meno. L’unica debole fiammella di speranza è la sua dichiarazione sull’intenzione di fermare le guerre in corso. Soprattutto in Ucraina (come, si vedrà), perché in medioriente dubito che abbia intenzione di mettere i bastoni tra le ruote a Netanyahu. Vedremo.
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“Come si può costruire un “nuovo” movimento sputando addosso a chi quel movimento l’ha creato? Questo a prescindere da errori che in dieci e passa anni uno può anche aver commesso (e non parlo solo di Grillo). Lo capisci che così non si è mai costruito un ca@@o di solido e duraturo? Uso le chioccioline così mi capisci meglio“.
Copio solo la prima parte di questa risposta, alla quale non ho potuto controbattere perché in ferie (sì… probabilmente sono l’unico in Italia a non avere lo smarphone e nemmeno un cellulare “old style”). Allora Santo, penso che non ci siamo capiti del tutto e, comunque, non è che se un pittore fa un bel quadro, fosse pure un capolavoro, non bisogna giudicarlo per altri motivi, una cosa buona e giusta non può garantire impunità eterna… Le medaglie si conquistano gara dopo gara, giorno dopo giorno, dichiarazioni e fatti specifici quotidiani, giusto? Grillo ha fondato il movimento con Casaleggio e… “nessuno lo può negar”. Ma che, in fondo, sia un bravo ragazzo… Beh, proprio in fondo. Il sottoscritto lo criticò più volte – litigando con altri attivisti – anche durante il periodo d’oro, quando “sbarellava” per motivi a me incomprensibili (un solo esempio tra i tanti che potrei fare, dare della ***** alla Montalcini, vecchia tra l’altro 😀, ti sembrò normale)? Qui sembra che il “vate” di riferimento diventi intoccabile, si chiami Meloni, Schlein, Grillo, Conte, o chi vuoi tu. Poi, presa la facciata (dove sono tutti i renziani che portarono il rignanese al 42%? Qualcuno ha mai chiesto scusa?), si passa ad un altro. Perché così è la politica da quando porto le braghe corte e gli elettori votavano Craxi, Andreotti, Berlinguer, Pannella, Almirante, etc. Con nonchalance si vota un partito per tutta la vita (sono molti a farlo) oppure si “gigioneggia” alla ricerca del messia che, però (la storia insegna), NON esiste. Anche perché, quando esistito (faccio finta di non essere agnostico), venne messo in croce. La chiudo qui: a Grillo riconosco il grande merito di aver costruito il movimento ma, come un pittore impazzito, fatto il bel quadro ci ha c@c@to sopra. Metto le chiocciole, per farmi capire meglio..!! 😉 Ciao, buona giornata.
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Dovevano perdere tutt’e due.
A volte i sogni, anche se impossibili, parlano più delle profezie.
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i giornalisti italiani stanno all’informazione come l’obnubile ggìddì sta all’intelligenza.
ps ma il figlio di vittorio veltroni non è in Africa da un po di lustri a fare il missionario?
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Chi poteva rendere appetibile un pasto così indigesto come Trump ? I dem ,ovviamente . Quelli americani ma con la molto modesta partecipazione anche degli emuli di casa nostra che, mancando totalmente di fantasia, hanno fatto copia incolla delle cazzate che sentivano provenienti da oltreoceano.
Il risultato è stato : a ridateci er puzzone ! E il puzzone è ritornato .
Piccola nota aggiuntiva :a differenaza di M.T., sul fatto on line di questa mattina era tutto un pianto greco accompagnato da minacce della serie ” adesso vedrete che succederà, altro che pace” .
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio…..
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Insuperabile Travaglio : << le avevano raccontato che gli americani si informano sulla stampa italiana >>.
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Ciao Ale …nel finale hai inquadrato la “nana” … ignorante e falsa…fa pi danni della grandine… ma il cittadino disinformato pensa che sia solo il cambiamento….. climatico!
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Piccolo questionario.
La pensi come Trump o come Harris su:
1. Covid e vaccini anticovid.
2. Guerra in Ucraina.
3. Cambiamenti climatici.
4. Israele.
5. Cina.
6. Iran.
7. Lgbt, woke e politically correct.
8. Aborto.
9. Immigrazione.
10. Sovranismo vs globalismo.
Ecco, io per esempio la penso come Trump su 6 argomenti, mentre la penso come Harris solo su 1 (l’aborto).
Quindi sono un conservatore?
No. Quindi i cosiddetti progressisti (compresi i nuovi arrivati entusiasti tipo Conte) hanno le idee molto confuse su cos’è de sinistra e cos’è de destra (cosa che aveva capito perfettamente l’accoppiata Grillo-Casaleggio) e o se le chiariscono alla svelta o continueranno a prendere legnate dalla giovane marmotta Meloni che passerà in scioltezza dagli sbaciucchiamenti di Sleepy a quelli di The Donald.
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Le previsioni le sbaglia solo chi le fa, chi non le fa, e’ infallibile. I piu’ entusiasti della vittoria di T. in Italia sono stati Salvini e Conte, qualcosa vorra’ dire. Lontani dagli occhi , ma non dal cuore…
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Conte entusiasta? Mah! se lo dici tu? Ha solo dettato la linea che vorrebbe trump seguisse ma senza illusioni!!
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e te pareva che non ci metessi Conte —come il prezzemolo …va su tutti i piatti!
Poi accostare Salvini a Conte è proprio una bestemmia …che va bene solo per chi è di dx!
ps: Anail ieri ha messo il messaggio di Conte vallo a leggere!
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Fra il marcio e la muffa ha vinto il marcio (com’era ampiamente prevedibile), anche se al solito i sondaggi mentivano spudoratamente.
Per i popoli non cambia niente, sono comunque espressioni di un potere (lo stesso), che dei popoli se ne frega ad altissimo livello.
Democrazia di cartone, beato chi ci crede.
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Qualche frase messa a casaccio:
1. Stando a Federico Petroni (Limes) gli elettori di Trump temevano che la Harris potesse instaurare il socialismo.
…
…
…
Ok, dopo esservi riavuti dalla crisi di riso, potete proseguire. Questo mi induce due riflessioni: a) bisogna proprio essere americani per concepire un’idiozia del genere b) per gli yankees il minimo accenno allo stato sociale è sinonimo di marxismo-leninismo: avevano accusato De Blasio di comunismo perché aveva proposto di tassare i residenti newyorkesi più ricchi e istituire un salario minimo – peccato che abbia ritirato la sua condidatura alle primarie democratiche del ’19, per motivi poco chiari.
2. Obama vinse semplicemente perché era stato preceduto da George Wehrmacht Bush.
3. Non mi rallegro per la guerra economica che Trump farà ai BRICS. Tuttavia tiro un sospiro di sollievo perché ho qualche speranza in più di non tirare le cuoia lasciando un’ombra di carbonio sul muro.
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