A settembre metà delle opere era in progettazione

(Di Leonardo Bison – ilfattoquotidiano.it) – Roma invasa da cantieri, nuovi b&b che spuntano come funghi, la tensostruttura per i senzatetto di Termini che ancora non ha trovato luogo e forma, le polemiche che arrivano ad investire pure la mascotte – il disegnatore, per alcuni, non sarebbe abbastanza cattolico –, il Codacons che suggerisce addirittura al Papa di rinviare il Giubileo di un anno. Senza arrivare a tanto, il vicario papale di Roma, mons. Baldassarre Reina, ormai un mese fa rilasciava una dichiarazione che suona come monito: “Avverto anch’io i disagi che stanno vivendo in questo momento tanti cittadini romani. Speriamo che i ritardi si possano recuperare nel minor tempo possibile”.
Eppure il Campidoglio continua a predicare serenità: “A dicembre concluderemo più cantieri di quelli che avevamo previsto. Molte opere sono in anticipo sui tempi” ha riassicurato per l’ennesima volta il sindaco e commissario Roberto Gualtieri. Vero, se non fosse che i tempi sono stati man mano dilatati, come già scritto dal Fatto: molte opere finanziate dai 4,3 miliardi stanziati per il Giubileo (in manovra il governo ha aggiunto altri 88 milioni), saranno pronte dopo il Giubileo. Altre, come i parcheggi interrati intorno al Vaticano, sono state depennate.
A settembre, secondo i dati dell’Osservatorio Giubileo e Pnrr di Ance e Tor Vergata erano 4, su 204, gli interventi giubilari conclusi, 102 erano ancora in fase di progettazione. I cantieri procedono rapidamente, certo (a luglio il 65% era ancora in progettazione), ma basta farsi un giro intorno al Vaticano per rendersi conto che è difficile che tutto sia concluso entro il fatidico 24 dicembre.
In piazza Risorgimento, a via Ottaviano, in via della Stazione Vaticana, in via della Conciliazione i cantieri dovevano essere conclusi entro fine ottobre, ma sono ancora lì, apertissimi. Il più complesso, e su cui Gualtieri ha puntato tutto, quello del sottopasso di Piazza Pia, sembra l’unico vicino a una conclusione nei tempi. Il patto, non scritto, tra Stato, Comune e Vaticano prevedeva zero cantieri aperti nel 2025: anche per questo la presidenza del Consiglio evita critiche e lavora a una disperata accelerazione.
Sarà attivo fino al 2025 il cantiere delle Vele di Tor Vergata, che a luglio dovrà ospitare i grandi ritrovi della gioventù papale: si sperava di chiuderlo a fine dicembre, ora ci si gioca tutto a filo, come il resto. Le grandi piazze, come San Giovanni e Piazza dei Cinquecento a Termini, rischiano ancora di trovarsi cantierizzate nel pieno del grande evento: nonostante l’area di Termini, per evitarlo, avesse già previsto una divisione dell’intervento, metà prima e metà alla fine del Giubileo.
Altri cantieri sono rassegnati a continuare nell’Anno Santo senza troppe remore, come quello di Porta Pia visitato a fine ottobre da Gualtieri insieme al ministro Salvini. O come la metro C – formalmente un’opera non giubilare – che vedrà chiusure e limitazioni, in vista dell’apertura (più volte rinviata) delle nuove stazioni, anche da gennaio in poi. Interventi che potranno essere conclusi a Giubileo finito, seppur non è chiaro a che servano, a quel punto, i poteri commissariali.
Devono invece finire entro il 2026, tassativamente, i 335 interventi del piano “Caput Mundi” del Pnrr, 500 milioni: a settembre, sempre secondo i dati dell’Osservatorio, ne era stato concluso uno, 218 erano in fase di progettazione.
Anche per questo, ormai il Comune ha trovato un nuovo nemico, i b&b: “Ho chiesto e lo ribadisco anche oggi al governo: questa per noi è un’emergenza” ha detto il sindaco il 31 ottobre, chiedendo più poteri. Gli Airbnb a Roma contano un +10mila in un anno, e poche settimane fa si è registrata un’azione di sabotaggio sugli smart locker senza precedenti. Una speculazione però alimentata anche dalla narrazione – fino a poco fa fatta propria dal Campidoglio – sull’invasione di turisti per l’Anno Santo, che ha spinto tanti a passare dal residenziale al turistico.
Luogo simbolo della Roma d’oggi è diventata, suo malgrado, la Fontana di Trevi, impacchettata e “asciugata” per i lavori di manutenzione – con fondi Caput Mundi –, che dovrebbero concludersi, questi sì, a fine dicembre. Nel frattempo i visitatori possono lanciare le loro monetine in una piscinetta che ha fatto il giro dei social: un’imitazione, un “tarocco”, si potrebbe dire, come i 6 milioni di tarocchi a tema Giubileo già sequestrati dalla Guardia di Finanza nelle bancarelle di Roma, provenienti dalla Cina e privi di autorizzazioni. C’è chi, dall’altra parte del mondo, per il grande evento si è fatto trovare decisamente pronto.
Svelti, riesumare la Raggi per incolparla.
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E’ colpa della Raggi… non rompete… 😁
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Sembra che sia in atto un tentativo di sabotare il Giubileo, perché il Papa, con la sua posizione sulla guerra in Ucraina, ha dato molto fastidio a chi in Italia comanda sul serio. Stefania Testa
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Ma dai è un trucco
Saranno pronti per il gran giorno.
……………e il “gregge” intruppato:
Miracolo, miracolo!!!!!!!!
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Metteranno i pannelli con dei bei murales colorati per coprire i cantieri incompleti come hanno già fatto con l’Expo di Milano.
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