(Tommaso Merlo) – Ben gli sta, chi è complice di un genocidio non merita nulla. Vince l’antipolitica di Trump, sprofonda l’establishment perbenista ed ipocrita di Kamala. Buone notizie anche per noi, la voglia di cambiamento radicale continua a soffiare e tornerà presto anche alle nostre latitudini. Tutti i pronostici delle cassandre davano la Harris vincente, del resto aveva dalla sua parte tutti i media mainstream, tutto l’establishment, tutte le celebrità, vagonate di soldi. Eppure niente, i cittadini hanno deciso di testa loro e questa è un’altra ottima notizia. Alla fine gli unici pregi di Kamala erano l’essere donna e non avere la pella bianca. Troppo poco per compensare uno scarso spessore personale, atteggiamenti scostanti e poco genuini e soprattutto una linea politica suicida che ha continuato a mandare soldi ed armi ad Israele a genocidio in corso ma anche in Ucraina, anche quella una guerra che gli americani non capiscono e non vogliono. Fanno fatica a fare la spesa e non accettano più di buttare soldi altrove. Eppure Kamala non ha ceduto un millimetro sulle guerre, ha preferito accontentare la lobby pro Israele e quella delle armi piuttosto che la sua base e ne ha pagato le conseguenze. Fatti che hanno contano più dei discorsi perbenisti, altra ottima notizia. La scelta per rimpiazzare il povero Biden tradito dalla sua scatola cranica si è rivelata davvero pessima, ma l’impressione è che avrebbe perso chiunque. È l’intero establishment che è talmente odiato che gli americani gli preferiscono perfino un criminale patentato come Trump. Un voto più contro di loro che per lui. Del resto imperversa il pensiero unico neoliberista pure lì, ma perlomeno Trump è percepito come estraneo al sistema e tutti gli attacchi e tradimenti subiti non hanno fatto che giovargli. In un’era di tifo politico e di complottismo sfrenato, Trump è riuscito a vincere perfino nonostante le recenti condanne per abusi sessuali e per frode e gli altri processi pendenti. Davvero incredibile i livelli di morale raggiunti dall’Impero. Ma Trump un pregio ce l’ha ed uno che oggi vale oro, non è un guerrafondaio. Ha già detto che a Zelensky non gli manderà neanche un dollaro e sarebbe ora che a Kiev si organizzano per trattare la resa. Anche la Nato si dovrà dare una regolata, Trump non la sopporta perché giustamente sostiene che non fa che alimentare guerre inutili. Una svolta ottima anche per noi. Quanto al genocidio a Gaza, impossibile che Trump sia più sionista di Biden e c’è da aspettarsi sorprese da un personaggio imprevedibile e incontrollabile come lui e che non vuole una terza guerra mondiale neanche ad Oriente. Un altro indubbio pregio di Trump, è che incarna perfettamente la pandemia egoistica del nostro tempo. Il suo narcisismo patologico è lo stesso della società americana e di tutto l’occidente. Davvero un presidente ideale per aggravare le storture dell’impero turbocapitalista e decretarne il tramonto storico. L’accoppiata con Elon Musk è davvero da brividi e fa ben sperare. Appena metterà piede alla Casa Bianca, Trump si donerà da solo tutte le grazie che riuscirà e poi comincerà come l’altra volta a procedere a caso e trattare gli altri capi di stato come se fossero palazzinari come lui. Ma sempre meglio che trattarli da sudditi o utili idioti come fanno gli altri. Trump ricomincerà a fare gaffe e sparare epiche fregnacce un po’ per incompetenza cronica, un po’ per provocazione e un po’ per un’età che si fa sentire anche nella sua di scatola cranica. E verrà perseguitato dai suoi nemici dell’establishment che partiranno con gli impeachment alla prima occasione, continuerà ad essere bersagliato dai media mainstream e anche dai giudici che riprenderanno coi processi. Potranno anche verificarsi disordini sociali e violenze, ma alla fine è questa la scelta democratica del popolo americano e va rispettata. Un scelta comunque molto migliore di Kamala e compagnia bella. Tra establishment e antipolitica ha vinto quest’ultima. Una buona notizia anche per noi, la voglia di cambiamento radicale continua a soffiare e tornerà presto anche alle nostre latitudini.