Il fondatore potrebbe parlare all’evento di Roma. E c’è chi ricorda le sue incursioni-show alle assemblee di Telecom e di Eni

Beppe Grillo

(di Matteo Pucciarelli – repubblica.it) – Chi se lo ricorda il Beppe Grillo che, forte di una percentuale minima di azioni, quel che bastava per essere lì, faceva i suoi show “antisistema” alle assemblee degli azionisti di Telecom o Eni? Sulle facce dei manager di allora, vedendolo arrivare e poi iniziare a parlare, calava il terrore. «Oggi sono venuto a celebrare i funerali di Telecom Italia. Ho il lutto al braccio», esordì così nel 2010, secco. Ecco, rischia di accadere un qualcosa di simile, anche nelle parole, all’assemblea costituente del M5S, fissata a Roma il 23 e 24 novembre.

Il fondatore non ha bisogno di azioni per partecipare, stavolta: è tuttora il garante e come tale arriverà al congresso, avendo quindi uno spazio di diritto. Da Genova i fedelissimi non fanno filtrare nulla, ma neanche smentiscono l’ipotesi. Del resto, il palco è l’habitat naturale del comico, dove da sempre riesce a tirare fuori il meglio (o il peggio, dipende dai punti vista) di sé. A Grillo poi sparare a zero è sempre riuscito molto meglio che mediare o ricucire. In questo senso il suo ultimo post sul proprio sito intitolato “Movimento compostabile” è una traccia potenzialmente perfetta per un ultimo “spettacolo”, quello che vorrebbe calare il sipario sulla storia, 15 anni dopo la fondazione: «Io rivendico, da creatore del movimento, il mio diritto all’estinzione del movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz, che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco». Ecco, un intervento del genere avrebbe un effetto imprevedibile per chiunque. Da via di Campo Marzio le comunicazioni col garante sono interrotte da tempo, quindi nessuno sa cosa vorrà fare davvero Grillo. Ma basta la sola idea per gettare un’ombra cupa su quella che dovrebbe essere un’occasione di rilancio.

Oltretutto, ad aggiungere preoccupazione, ieri è iniziato a circolare un sondaggio di Swg sull’Umbria. Il centrosinistra viene dato avanti di un punto percentuale, quindi buona notizia, ma il M5S è inchiodato ad un drammatico 4 per cento. Ancora meno della Liguria. La vittoria arriverebbe grazie ad un Pd poco sotto il 30 per cento e ad Alleanza verdi sinistra tra il 6 e il 7 per cento. Sono numeri da altro allarme mayday per le 5 Stelle: alle Politiche in Umbria il Movimento prese il 12,7 per cento, alle Europee l’8,9 per cento. Insomma, un’altra flessione sensibile che non farebbe che aggiungere desolazione nel quadro generale. Gli alleati rossoverdi e di un pezzo di Pd però non gioiscono affatto: il timore è che la debolezza del M5S di Giuseppe Conte finisca per modificare gli assetti della coalizione, spostandola al centro. Anche cambiare nome e simbolo, una delle ipotesi al vaglio della costituente, viene considerata una mossa azzardata.