(Dott. Paolo Caruso) – Quando il Garante del M5S, l’Elevato Beppe Grillo, badante esclusivamente dei propri affari e interessi (300mila€ annui da comunicatore), rivendica il diritto alla estinzione della sua creatura politica e di quella che fu di Roberto Casaleggio, vuol dire anche la dissoluzione di un sogno, il sogno di milioni di italiani. Un Movimento 5 Stelle evaporato, a detta di Grillo, un M5S compostabile comunque dal quale dovrebbe venire fuori un nuovo corso con le scelte della prossima Assemblea costituente. Oggi non si può che rimanere disorientati difronte ai ripetuti attacchi verbali di Grillo al Presidente Giuseppe Conte, pagando in termini elettorali gli errori commessi dal Garante, vedi appoggio al governo del grillino Draghi, Ministro Cingolani green, e le trame meschine perpetrate con Draghi e Di Maio nei confronti dell’ ex Premier Conte, errori marchiani che anche oggi in Liguria sono causa del ridimensionamento pentastellato. Infatti il cosiddetto “Comunicatore Contro” ha provocato in Liguria danni più della grandine contribuendo in parte al forte astensionismo e al crollo del M5S. Allora perché pagarlo? È difficile da accettare dal padre fondatore tanto cinismo, da un padre padrone che da Elevato a Garante cerca con tutti i mezzi, astenendosi anche dal voto, di contrastare il nuovo corso Contiano. La richiamata evaporazione e la definizione di compostabile data agli elettori grillini cioè di spazzatura riciclabile fanno di lui il peggiore nemico del Movimento. Fondatore, Garante, Padrone, “l’Elevato” crede da sempre di potere decidere, fare e disfare cambiando a suo piacimento tutto e il contrario di tutto. Una bestemmia e una ipocrisia vivente in grado di nominare Conte capo politico e subito dopo contrastarlo, destabilizzando gli elettori e la base 5 Stelle. Comportamento scorretto che offre il fianco alla speculazione politica, con i partiti che non aspettano altro che annientare il principale nemico, il Presidente Conte così da potersi spartire quel che resta del Movimento 5 Stelle. E qui per Grillo il “vaffa” è d’obbligo, infatti ora non può che rappresentare il passato, e solo un presente sempre più ingombrante. La riconoscenza comunque per il fondatore del Movimento non è cancellabile, ma la sua ipocrisia e arroganza non è accettabile e non può che portare verso il baratro. Non rimane altro allora che una sola parola: Licenziato!