
(Tommaso Merlo) – L’Ucraina ha perso 10 milioni di persone dall’inizio della guerra, un quarto. Colpa di rifugiati, caduti al fronte e un tasso di natalità in picchiata. Cifre impressionanti. La guerra non la stanno perdendo per carenza di armi, ma di uomini. Anche perché i pochi abili, non la vogliono fare. Mentre l’Occidente invia armi, a Kiev imperversa lo scandalo dei disertori falsi invalidi. Carenza di uomini in prima linea ma anche nei palazzi del potere. In Ucraina come in Europa dove i politicanti cavalcano le paure e l’ignoranza dei cittadini invece di gestire la realtà in maniera intelligente. Perché la propaganda rende di più della verità. In Europa crepano più persone di quelle che nascono. Molte di più. Un problema epocale con paesi come l’Italia che si stanno letteralmente spopolando. Una cittadinanza giurassica man mano si congeda senza che nessun la rimpiazzi. Solo da noi servono almeno 120.000 immigrati all’anno. A dirlo sono gli industriali, i datori di lavoro che confermano come l’immigrazione non sia affatto un problema, ma addirittura una necessità. E sempre più urgente. Perché senza lavoratori si abbassano le saracinesche e si chiudono i cancelli d’interi comparti condannando l’intero paese al declino economico e quindi sociale. Ma nonostante attività e paesi interi chiudano i battenti per carenza di uomini, la politica rigetta quelli che sbarcano aprendo centri di detenzione, organizzando deportazioni e rimpatri e lasciando che orde di baldanzosi giovani girino a zonzo. Davvero assurdo. Noi del mondo ricco non facciamo più figli mentre nel mondo povero ne fanno fin troppi e quei figli della miseria per sopravvivere son disposti ad emigrare fin da noi. Ottimo. Una fortuna, altro che disgrazia. Due piccioni con una fava. Eppure niente. Prevale l’ignoranza e la propaganda. Prevale la paura. Tutta colpa della mancanza di uomini nei palazzi del potere. Alla politica non interessasse la realtà ma accontentare i propri tifosi in modo da allungarsi la carriera. I politicanti sanno che a molti l’immigrazione fa paura perchè temono di perdere presunte identità e certezze. E i politicanti sanno soprattutto che la paura rende nelle urne mentre le verità sgradite molto meno. E quindi la sfruttano. Invece di spiegare ai cittadini il quadro generale, invece di coinvolgerli nelle sfide della nostra era, invece di costruire insieme a loro alternative intelligenti, assecondano i loro istinti. Perché conveniente, perché più facile, perché oltre alle prossime elezioni il politicante non vede. Negli ultimi anni la politica non ha potuto negare il dramma dello spopolamento, ma ha tentato di porvi rimedio infilandosi nel letto dei cittadini per fargli sfornare più figli. Pie illusioni. L’univa vera soluzione a portata di mano è smetterla di criminalizzare l’immigrazione e gestirla piuttosto in maniera intelligente. Servono corridoi umanitari ufficiali e sicuri che rimpiazzino quelli clandestini e procedure semplici e rapide di formazione e integrazione professionale e sociale dei nuovi arrivi in modo che siano operativi nel più breve tempo possibile. Servono poi servizi che aiutino uno sviluppo sanno della nuova società multietnica prevenendo ghettizzazioni e derive razziste. Ma per riuscirci servono uomini di potere capaci di lungimiranza, onestà intellettuale, disinteresse, apertura mentale e forza morale. Uomini che mancano nei palazzi del potere ma anche per strada. Dove prevale il tifo e si abbocca a pifferai propagandistici invece d’informarsi e dare una mano. Dove si punta sempre il dito scagliandosi contro gli altri invece di guardarsi allo specchio, dove prevale l’egoismo e le ricette semplicistiche, dove prevale la paura invece che il coraggio che insieme ce la possiamo fare. Soffriamo una drammatica carenza di uomini. E la vera soluzione è riscoprirsi tali.
a colmare le carenze umane ci sta pensando la nana: invierà i suoi uomini di Casa paund,cacciatori,gli ultras delle varie curve,tiratori scelta frta gli olimpionici del tiro assegno,i no vax, e i terrapiattisti e i si tav,si ponte,si armi ecc.ecc. tutti i destrosi pronti a sacrificare la propria vita per i principi dio,patria e famiglia.
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Net, tutti gli uomini della presidenta genia!! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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si in prima linea
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Altro che costruire centri di detenzione… Si dovrebbero istituire scuole professionali, sulla base delle esigenze nostrane dei vari comparti, da cui poi poter attingere i lavoratori da far arrivare, già, almeno in parte, formati.
Arriverebbero in modo sicuro, con biglietto aereo e permesso di soggiorno, col posto di lavoro già assicurato… Quanti problemi si risolverebbero?
Quello sì che si potrebbe definire “programma Mattei” o altro nome prestigioso (io lo chiamerei “De Masi” ❤️), non tutti i soldi buttati per creare carceri e procedure farraginose, dispendiose, controproducenti e disumane… ma per questo occorrono statisti, non politicanti di basso livello.
Immagino solo il m5s in grado di farlo… solo Conte.
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sarebbe molto utile ma serve anche una riprogettazione totale sia del tessuto produttivo che del sistema scolastico in Italia. Abbiamo quote di disoccupati, inoccupati o occupati sottomansionati e sotto pagati tremenda e non colpisce solo li stranieri. Invece qua c’è l’interesse ad avere una produzione simile all’ est Europa o a paesi asiatici in modo da togliere stipendio e tutele. Così vediamo ingegneri che fanno lavori da periti, gli altri laureati che difficilmente trovano, carellisti con turni anche di 12-14 ore, operai che fanno straordinari tutte le settimane per cui non si può più parlare di straordinario ed impiegati a cui manco li pagano perché “non si lavora per ore ma per progetti”.
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Non credo che sia in grado di farlo… solo Conte, ma certo, è un’ottima proposta di “lungo periodo” 👏
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Anail 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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Grande Anail!!!!🙏👍
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E poi diciamocela tutta …la nana che si fa grande con i nomi di personaggi che hanno dato lustro all’Italia senza condividerne l’operato.
Credo che abbia fatto sfoggio pure di De Gasperi.Moro,Falcone e Borsellino solo per alzarsi di qualche centimetro!!
Che vergogna!
Tutto distintivo e propaganda.
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gli industriali non vogliono ragazzi da assumere per lavorare, vogliono nuovi schiavi. Quindi fuggono da una schiavitù ad un’ Altra magari un po’ meno terribile e leggermente meno povera ma pur sempre povera oltre che più ipocrita. Quando si è più ricchi ed istituti si fanno meglio figli ok, ma se guardiamo il nord Europa ne fanno comunque più che qua perché riescono a mantenerli. Ove mancano soldi od ove si crea un enorme fonte di stress da lavoro con estrema competizione la natalità crolla. Per esempio è crollata anche in Korea del sud che è una potenza economica ma con orari di lavoro tremendi.
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condivido quanto ai scritto.
Ricondurre il tema a migranti si, migranti no significa banalizzare il problema e renderlo più appetibile alle italiche menti abituate a ragionare in termini duali come gli interruttori ( luce o buio, amore odio, guelfi e ghibellini, Inter o milan)
La prima vera domanda da porsi è perché gli italiani non fanno figli e la risposta è altrettanto semplice: perché hanno perso speranza nel futuro.
Non c’è sviluppo, non solo economico ma anche sociale intendendo con questo la mercificazione dell’essere umano; cioè tu vali nella misura in cui sei capace di creare profitto per te stesso e per gli altri; finendo così con lo svalutare la persona per capacità e/o per età ignorando le ragioni di fondo.
Poi c’è il contorno fatto da servizi carenti o inesistenti
Non mi dilungo oltre, il tema è complesso
Articolo alquanto pessimo
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Dovrei pensare che gli industriali non siano d’accordo con il governo in fatto di immigrazione? Se fosse vero, dovrebbero congedare Meloni e Salvini. Loro lo possono ad nutum. Ma nessuno fiata. Perchè?
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L’errore che commetti è quello di ragionare in modo duale; immigrazione si , immigrazione no.
Gli industriali vogliono gli immigrati, il governo attuale non li vuole.
Le cose non sono così nette
Gli industriali vogliono manodopera a basso costo, quale sia la fonte poco importa.
Il governo di CDX non è contrario agli immigrati; è contrario agli immigrati regolari perché quelli irregolari sono più vulnerabili, più sfruttabili anche dalla criminalità organizzata, e perché l’immigrato irregolare crea maggiore allarme sociale su cui il CDX trae parte del consenso politico.
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Dovrei pensare che gli industriali non siano d’accordo con il governo in fatto di immigrazione? Se fosse vero, dovrebbero congedare Meloni e Salvini. Loro lo possono ad nutum. Ma nessuno fiata. Perchè?
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” .. L’univa vera soluzione a portata di mano è smetterla di criminalizzare l’immigrazione e gestirla piuttosto in maniera intelligente. Servono corridoi umanitari ufficiali e sicuri che rimpiazzino quelli clandestini e procedure semplici e rapide di formazione e integrazione professionale e sociale dei nuovi arrivi in modo che siano operativi nel più breve tempo possibile. Servono poi servizi che aiutino uno sviluppo sano della nuova società multietnica prevenendo ghettizzazioni e derive razziste. Ma per riuscirci servono uomini di potere capaci di lungimiranza, onestà intellettuale, disinteresse, apertura mentale e forza morale. Uomini che mancano nei palazzi del potere ma anche per strada. Dove prevale il tifo e si abbocca a pifferai propagandistici invece d’informarsi e dare una mano .. “
Condivido la perfetta sintesi di cosa si dovrebbe fare, parola per parola. Il dramma è che ne destre ne sinistre esistenti sono affascinate da questo percorso e preferiscono la fuffa dei buoni e dei cattivi, dei razzisti contro gli umanitari. Integrazione e sicurezza, convivenza e rispetto reciproco sembrerebbe che non portino ne voti ne soldi agli affaristi.
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il migliore articolo che ho letto di recente di Tommaso Merlo
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Non mi pare che importare manodopera a bassissimo costo possa giovare al paese.
Giova magari agli imprenditori (ma è manodopera soprattutto a bassa qualifica, quindi non tutti), ma nuoce agli italiani, soprattutto giovani, che si trovano in competizione con gente abituata a stipendi rasoterra e che si accontenta di pochi spiccioli.
Poi questi italiani, disoccupati o con stipendi da fame, abbatteranno i propri consumi, per cui anche gli imprenditori alla lunga ci rimettono: a chi venderanno i propri prodotti quando i lavoratori saranno perennemente senza soldi?
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Nei commenti che leggo , mi sembra si giri attorno all’argomento principale.
Il motivo dei bassi salari in Italia è la bassa crescita.
Al di là delle vanterie del politico di turno che afferma a mascelle gonfie che abbiamo la terza manifattura d’Europa, questo può (ancora) valere a livello quantitativo.
A livello qualitativo abbiamo una manifattura che è POVERA, POVERA e ancora POVERA tecnologicamente e quella un po più avanzata fa parte della catena del valore di qualche altra nazione (germania)
Fatta questa premessa l’unico modo che i nostri imprenditori hanno per competere è il prezzo; del resto le strategie di mercato sono 2, non 2000; o competizione sul prezzo o competizione sulla qualita.
Competere sulla qualita significa anche bassi volumi, non tutti possono permettersi di acquistare prodotti di alta gamma.
Comprendere questo permette di capire come mai in Italia l’occupazione in qualche modo non è ( ancora) crollata, ma ci sono salari da fame.
Facciamo prodotti a basso valore aggiunto, questo ci costringe a competere sul prezzo, i salari diventano da fame, non si intravede un cambio di rotta e si fanno meno figli.
A questo occorre aggiungere che nel corso degli anni le politiche fiscali fatte dai vari governi sono state indirizzate verso una sempre maggiore concentrazione della ricchezza; nel caso più favorevole si sono fatte politiche fiscali in stile ENDS AGAINST THE MIDDLE (togliere al ceto medio per favorire i ricchi e dare qualche briciola ai poveri; classica politica fiscale alla Berlusconi o Trump)
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Sottoscrivo ogni lettera, v’è poco da lodare ogni 3*2 imprenditori e PMI italiane è vero che vi sono diverse eccellenze ma la maggioranza sono aziendine mal gestite e che per tirare avanti lucrano su personale e capitale mobilizzato invece che su aumento produttività, quindi qualità e riduzione sprechi. Così l’azienda diventa debole ma nell’ insieme pure lo stato lo diventa perché se numericamente magari la produzione sembra alta nella realtà sono produzioni troppo fungibili. A comprare schifezze che durano 2 mesi possono farlo da noi, come in india o in Cambogia anzi noi a quei prezzi così bassi comunque non ci arriveremo mai se non appunto distruggendo tutti i diritti ottenuti il secolo scorso. Abbiamo molti meno laureati che le altre nazioni e comunque riusciamo ad impiegare (male) solo ingegneri e commercialisti. Ce ne freghiamo altamente di chi fa ricerca e di tutte le materie umanistiche che magari non sono produttive ma garantisco una società più matura e consapevole oltre magari alla conoscenza del diritto.
in tutto ciò i migranti esistono quindi vanno inseriti nell’ equazione ma se il prodotto è solo la ricchezza del singolo già ricco ci sarà solo interesse per nuovi schiavi che a nulla serviranno nel lungo alla nazione. Ok si abbassa l’età media e poi? Chi vive qua smette di fare figli come si sta vedendo già da anni con seconde /terze generazioni di nord africani che non fanno figli o ne fanno uno e non presto. Sempre che non divenga un obbligo in stile ventennio. Fino al punto che il paese crollerà per tutti inclusi gran parte degli imprenditori e a quel punto i migranti manco vorranno fermarsi.
purtroppo il sistema educativo italiano ha smesso troppo presto di funzionare veramente anche a diventare persone oneste e conscenziose . Ora c’è ribrezzo per la politica intesa anche come cosa pubblica di tutti non solo verso o politici e anche se non ci fosse questo ribrezzo a diverse generazioni mancano proprio li strumenti culturali per capire certe cose. Magari sono ottimi periti, idraulici, ingegneri ecc. Ma non hanno quel minimo di bagaglio di competenze non tecniche ma civiche e giuridiche per capire,per esempio, i pericoli di togliere l’abuso d’ufficio o l’inutilità di riforme come quella di bossi del 2006 sulla difesa domestica che fu scritta così male che il comma 2 è pressoché lettera morta ma fece prendere voti. Plasmati così da decenni di consumismo americano e di Berlusconismo nostrano. E tutto ciò porta ad un paese debole e arrendevole.
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Quindi, se ci servono valanghe di lavoratori, allora Merlo sta dicendo implicitamente che fanno bene i meloniani e i slviniani a dire che il sussidio ai poveri e un sussidio ai fannulloni che NON vogliono lavorare. Quindi è stato giusto abolirlo. No?
Ovviamente non è così semplice.
1- Se le paghe sono sotto o uguali ad un sussidio di povertà, cioè il minimo per campare, allora non sono posti di lavoro ma di schiavitù.
2- Il fu RdC richiedeva di firmare la DID (disponibilità immediata al lavoro), cioè se i centri per l’impiego ti chiamano per un lavoro CI DEVI ANDARE, pena la perdita del sussidio. Inizialmente si potevano rifiutare 2 proposte, poi una e infine, col governo Draghi, non si poteva rifiutare nessuna proposta. Ciò vuol dire che i noti “imprenditori disperati”, che non troverebbero lavoratori, non sono andati ai centri per l’impiego per assumere i poveri sussidiati, italiani e non, che avrebbero perso il sussidio se si fossero rifiutati di lavorare. IL PERCHE’ VA CHIESTO AGLI “IMPRENDITORI DISPERATI”.
3_ Se l’ex sussidiato disoccupato non abitava ad una distanza ragionevole dal posto di lavoro vacante, avrebbe dovuto traslocare e, quasi certamente, pagare un affitto più alto. I poveri che hanno una casa di proprietà avrebbero dovuto avere la fortuna di riuscire ad affittarla subito. Oppure venderla subito, cioè svenderla, dopo anni di sacrifici suoi o dei suoi genitori. Chi ha genitori anziani, che non capiscono più una mazza, li avrebbe dovuti abbandonare? Per queste ovvie ragioni c’era inizialmente un max di distanza da non superare per ritenere congrua una proposta di lavoro.
La balla della supplente che faceva Napoli-Milano 6 volte a settimana serviva per far credere, ai fessi, che i disoccupati sono tali perchè tutti fannulloni.
4- I posti di lavoro vacanti non sono tutti generici, cioè che li può fare chiunque senza studi/esperienza. Manovali esperti da cantiere, molto richiesti, non lo si diventa in un giorno. Formare i disoccupati vuol dire pagare loro il sussidio per vivere mentre si formano/studiano e pagare lo stipendio a chi deve loro insegnare, più sedi e materiali. Se non paghi il sussidio, o è troppo misero, come ha deciso questo governo, quasi nessuno andrà a questi corsi perchè devono arrangiarsi (nero o crimine) per campare.
Di disoccupati, italiani e non, ne abbiamo in abbondanza. Formarli dando loro un sussidio sufficiente, dargli poi una paga dignitosa che possa garantire loro una vita dignitosa, pagare traslochi che i poveri non possono pagare, costa molto di più che importare giovani da fuori che, o sanno già fare il lavoro richiesto, o devono imparare senza sussidio, cioè dando loro solo un misero vitto e alloggio statale fino a quando non sono formati. Se poi dovessero perdere un eventuale posto di lavoro avuto dopo la formazione, dove andranno a vivere se non hanno più basta paga e familiari vicino? Probabilmente per terra nelle stazioni dove un po’ alla volta impazziranno.
Una volta che l’immigrato si è integrato bene, acquisisce la mentalità occidentale del non fare figli se hai solo il minimo per campare. Il problema della denatalità viene solo rimandato di qualche anno.
L’unica soluzione è una massiccia redistribuzione della ricchezza verso il basso, in modo che anche una famiglia con un solo stipendio da operaio possa GODERSI UN PO’ LA VITA e vorranno fare figli pensando che da adulti SI GODRANNO UN PO’ LA VITA.
Se la vita deve essere la ricerca di come campare è normale che passi la voglia di fare figli.
A chi dovesse obiettare che “i nostri nonni erano poveri ma facevano tanti figli”, faccio notare che un conto è vivere in un Paese/tempo dove essere poveri è la normalità di quasi tutti, un conto è vivere in un Paese/tempo dove il benessere, per quanto in calo, è alla portata della maggioranza della collettività e ci fa sentire inferiori agli altri l’essere poveri.
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Mah… Tutta questa necessità di “mano d’opera” chissà da cosa deriva, oltre che alla decrescita demografica, eh? Perché se i nostri figli emigrano… forse la decrescita NON è l’unico problema, però nessuno lo affronta seriamente. Al limite il problema potrebbe riferirsi per certi lavori manuali, ma tale problematica risale alla “notte dei tempi”: già negli anni ’80 non era facile trovare un ragazzo che andasse a fare il manovale o… raccogliere pomodori.
Il sottoscritto non ha figli per scelta e per… casi della vita. Però ho diversi nipoti, in tutto 7: 5 sono all’estero lavorano, guadagnano (un paio decisamente bene) e dopo pochi anni che si erano trasferiti trovarono giusta ed equa sistemazione: un po’ come in Italia, giusto?🤔 Quindi, in pratica, “sostituiti” in Italia da migranti, non perché “fantasmi” ma in quanto sono andati a sostituire il calo demografico in altri Paesi (ironico) . E, dei 2 nipoti rimasti, uno lavora nell’azienda di famiglia, perciò andrà a sostituire il padre, l’altra studia ancora. Forse sarebbe il caso porre la questione “mancanza di mano d’opera” in altro modo, dovuta non solo al calo demografico. Ci sono uomini e donne che vanno all’estero perché questo Paese, dal punto di vista lavorativo, è da terzo mondo, unico in Europa (finalmente una medaglia d’oro!! 🥇) dove gli stipendi medi sono addirittura diminuiti negli ultimi 30 anni (studio fatto riferendosi al periodo 1990/2020)! Ma dico, stiamo scherzando? Diminuiti mentre i costi della vita sono praticamente raddoppiati? Nel 1990 la benzina super costava 1475 lire, ovvero poco più di 0,70 centesimi… E, nell’alimentare i prezzi sono più che raddoppiati, salvo rare eccezioni.
Da Wired.it: Per un giovane che emigra dall’Italia verso l’estero registrato dalle statistiche, ne corrispondono in realtà tre effettivi. La scoperta, resa nota in uno studio pubblicato qualche giorno fa dalla Fondazione nord est, è l’esito di un incrocio tra i dati Istat e quelli degli uffici statistici degli altri paesi europei. Il rapporto è indicativo del grado di sottovalutazione del fenomeno, la cui portata veritiera si comprende triplicando le cifre rese disponibili dalle banche dati. Stando a quanto riportato dall’Istat, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2021 sarebbero stati 377mila gli italiani tra i 20 e i 34 anni a emigrare verso i principali paesi europei economicamente avanzati. Cifra che, moltiplicata per tre, sale a quasi 1,3 milioni. La causa della sottostima risiede nel divario che si crea tra il numero dei giovani emigrati che si iscrivono all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), e che poi risultano conteggiati nei dati Istat, e quelli risultanti invece dagli uffici statistici dei paesi europei di arrivo, più vicini a quelli effettivi.
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condivido tutto e diverse cose le ho dette pure io sopra. Ma come mai ste cose che diciamo noi tra commenti sembra che ai giornalisti stipendiati siano impossibili da recepire e dire?
aggiungo che per esempio io sono disoccupato, laureato da 3 anni ormai e ho fatto 2 lavori in mezzo entrambi sempre t d. Con diversi rinnovi. Ho un titolo di studio che per il nostro sistema attuale e pressoché inspendibile. Ho cercato anche lontano casa per qualsiasi ruolo impiegatizio anche non legato al mio studio ma non chiama nessuno perché il costo della vita al nord è troppo alto e le aziende stesse sanno che si trova ormai pochissimo affitto e a prezzi enormi. Perché nessuno parla Anche di sto problema? Sono iscritto al CPI e ho avuto 0 Zero!! Offerte. Mi hanno detto se no di fare l’operaio ovviamente non qualificato in zona o di fare il patentino da mulettista. Cioè io ho faticato anni e anni per studiare, i miei si sono impegnati a pagarmi li studi e la risposta è: fai il mulettista o lo scaffalista in negozio? Ora studio per il pubblico ma c’è una competizione infinita e mal che vada farò il barista come lo erano i miei anni fa ma è un sistema assurdo . Il bello è che la ragioniera nell’ ufficio di fianco al mio nel mio precedente lavoro lavorava poco e male eppure prendeva 2000 al mese(inclusi i rimborsi) perché aveva un contratto vecchio io ho fatto un tirocinio a 500 mensili per 9/10 ore al giorno e mi hanno lasciato a casa dicendomi che costavo troppo visto il periodo.
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Perchè sono proposte contro il “sistema” …cosa vuoi che i giornalisti tradiscano il loro mandato?
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So che può essere duro da accettare però la risposta la trovi (anche) nella mail scritta sopra. Una delle mie nipoti si trasferì in Inghilterra 13 anni fa. Dopo aver fatto i classici lavori (pub/ristorazione), ha imparato perfettamente l’inglese, preso una laurea e dopo brevissimo tempo trovato lavoro nel SUO ruolo. Oggi guadagna oltre 40 mila euro l’anno con possibilità di miglioramento. In Inghilterra la vita è mediamente più cara ma con 35 mila sterline l’anno si è comprata l’auto, vive in affitto da sola (ovviamente NON è a Londra, molto più cara) e sta mettendo via soldi per comprarsi casa. Un altro nipote, in Spagna, primo lavoro, a tempo determinato (quindi una specie di stage) 1700 euro: ora la speranza è che lo confermino. Dico in Spagna, dove un tempo, con le lire, “vivevamo di prepotenza”… Che dire? Ti faccio, con il cuore, tantissimi auguri.
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Grazie per gli auguri!
Il problema è che ho studiato qua giurisprudenza e ho quasi 30 anni, non ho un titolo straniero spendibile in loco o uno tecnico scientifico più facile da usare all’ estero. Poi è vero che in Spagna ormai vada molto meglio che qui. Un mio amico barman nel nord Italia lavorava anche 60 ore a settimana e faticava a toccare i 1000 ora è a Barcellona ne fa 40 ,gli pagano li straordinari e prende 1400. Temo che dovrei reinventarmi in altro ma mi dispiacerebbe buttare via anni di studi. Perché a volte ci ho pensato ma non saprei come gestire la situazione.
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Ennesima dimostrazione di come Lionheart70 straparla senza rendersi conto di quel che dice, evidentemente.
Con tutti i bauscia imprenditori che viaggiano con SUV Porsche da 100.000 euro in su, o persino macellai e salumieri con il Porsche da 80.000 euri, come è possibile parlare di ‘scarsa crescita’ o di ‘scarsa qualità della produzione’ per giustificare gli stipendi?
I soldi CI SONO.
Crescita o NON crescita, CI SONO ECCOME.
Solo che da noaltri fanno di tutto per far pagare i poveri e non i ricchi.
Vedi la questione del ‘salario minimo’, rottamata da uno che miglia stipendi da nababbo in un ente che doveva essere chiuso.
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Per Howl, hai provato a fare domanda nelle ferrovie, assumono sempre.. Mi dispiace moltissimo tu abbia studiato e non riesca a trovare un lavoro nel tuo ambito.. non perderti d’animo!! Un caro abbraccio 💝
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@smsparviero onestamente non penso che quanto scritto da Lionheart sia tutto da buttare. Però, dietro il ragionamento della crescita irrisoria, ci sarebbe un’altra grande verità, poco affrontata rispetto al danno provocato. Perché affrontarla con piglio e “cattiveria giornalistica” significherebbe inimicarsi quelli che davvero contano, più dei politici stessi (“i politici sono i camerieri dei banchieri”, non è un aforisma bensì tragica realtà). Senza farla troppo lunga, l’economia di un Paese è come una torta: fino… agli anni ’80 qualcuno si prendeva il 50% e la stragrande maggioranza delle persone il restante. Oggi pochi si prendono l’85%, lasciando briciole agli altri. Potrei fare una decina di esempi di “vita vissuta”, ne farò solo uno. Lavorai in un porto turistico nel 1980: le barche dei ricconi erano massimo 40 metri. Oggi, anche un… Dolce e Gabbana qualsiasi (ovviamente faccio per dire, sono ricchi sfondati, ma non certo i più ricchi del Paese!) hanno una barca da 60 metri. E, credimi, c’è una differenza abissale. Dai tempi del “progressismo” di Olivetti si è passati alla “squalaggine” dei Bezos o, per rimanere in Italia, dei magliari che non rinunciarono alla grigliata, il giorno dopo il crollo del Morandi. E noi, tutti sui forum, anziché in piazza. Noi, quindi tutti, “pinolucino” compreso. Ciao, buona serata.
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Howl 😔💝
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Grazie.😄
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