
(Gioacchino Musumeci) – ALESSANDRO SALLUSTI è tra i cantori di cui IL GOVERNO si serve per ottundere il raziocinio di milioni di cittadini.
Essenzialmente nell’editoriale “ Fatevene una ragione” il giornalista sostiene che il successo ( ?) della Meloni è certificato in primis dal gradimento degli italiani, e poi dal fatto che c’è stata una grande richiesta di titoli emessi all’asta dal nostro governo. Ci hanno sempre raccontato con entusiasmo la vendita dei nostri titoli perché ci garantisce “ la fiducia dei mercati” e anche Sallusti
conclude facilmente che questa fiducia è l’unico parametro utile a dimostrare che la Meloni è una premier eccellente. Insomma si conclude facilmente che se c’è questa benedetta fiducia va tutto bene. Purtroppo questa fiducia ha un costo salatissimo per tutti noi.
Infatti la narrazione dei media di regime è un insulto al buon senso di milioni di italiani che d’altra parte non sanno cosa sia il debito pubblico e i costi che comporta. Questi sono spalmati su ogni singolo cittadino sia in termini di tasse che di tagli ai servizi pubblici e diritti costituzionali garantiti dall’erogazione di questi.
lI debito italiano è un mostro di 2900miliardi. Se manca la liquidità per sostenere il debito, e questa dipende da quanto funziona l’economia nel paese, bisogna tagliare servizi pubblici e cercare di fare cassa con la vendita di titoli di Stato. Se uno stato è economicamente debole, i titoli sono appetibili solo con rendimenti alti ( tassi di interesse) altrimenti nessuno li compra. I rendimenti alti salvano l’Italia dal default ma sono la mannaia che decurta servizi perché aumentano il debito.
Spiego: se per esempio vendo titoli a scadenza mensile con un tasso di interesse del 3,186 % ( dato reale) all’acquirente che oggi compra un miliardo di titoli, dovrò corrispondere tra un mese 30,186 milioni di euro da aggiungere ai miei debiti. Se gli acquirenti sono molti, nell’immediato avrò’ fatto cassa ma se l’economia stagna il gettito fiscale è basso e da qui alla restituzione degli interessi mi troverò in difficoltà a gestire il debito. Quindi dovrò vedere altri titoli. Un incubo da cui non usciremo.
Esattamente Il 10 ottobre il Mef ha collocato all’asta un Bot annuale con rendimento del 2,859% e scadenza 25 ottobre 2025. Sono stati acquistati 12 miliardi di titoli e tra un anno lo Stato dovrà versare agli investitori 343.080,00 milioni di euro. Una cifra di interessi esorbitante.
Sallusti ci informa che sono stati richiesti 200 miliardi di questi titoli e interpreta il dato come un successo perché indica fiducia nello Stato e apprezzamento per la manovra. Eppure vendere 200 miliardi di questi titoli comporta sborsare quasi sei miliardi di euro l’anno prossimo. Denari che si sommerebbero al già colossale debito pubblico per cui da Gennaio ad agosto Abbiamo 2024 speso ben 208 miliardi, più di quanto abbiamo guadagnato con l’asta. Perciò vendere i titoli alle attuali condizioni non ha che aumentato i nostri debiti. Triste constatarlo ma è proprio così.
Se gli investitori sanno ( e lo sanno) che l’Italia è fortemente indebitata e con prospettive di sviluppo attualmente limitate, perché comprano titoli italiani? Perché gli investitori sono generosi? Vogliono aiutare Giorgia Meloni e i cittadini italiani ? Neanche per sogno. In che consista la fiducia dei mercati è facile da spiegare. Gli investitori sanno che l’economia italiana langue e il governo ha solo un opzione: operare tagli drastici alla spesa pubblica per sostenere i debiti alle scadenze. Ma ciò significa strozzare i cittadini e renderli sempre più poveri. Esattamente ciò che avviene nel Paese da anni ed ancora quanto previsto nella manovra finanziaria esaltata dai cantori del regime. Il mercato non è democratico, è basato sul profitto puro, i costi di questo sono irrilevanti perché pagati da ogni singolo cittadino spesso in cambio di troppo poco in termini di servizi pubblici.
Perciò i megafoni del regime meloniano si guardano bene dall’informare i cittadini che la fiducia dei mercati implica l’esasperante e continua riduzione di risorse destinate agli apparati pubblici che costituiscono l’impalcatura della democrazia.
Vendere miliardi di titoli coi rendimenti persino più alti dei titoli greci non è che un segno di gravissima debolezza perché uno stato florido e affidabile non ha alcuna necessità o ragione di innalzare i rendimenti per rendersi attrattivo; lo è già per la crescita economica costante e l’equa distribuzione delle risorse, condizione molto lontana dalla nostra.
The end.
ma va? E chi se lo sarebbe aspettato!!
Quelli che l’hanno votata o quelli che si sono astenuti!
Italiannniiiii…il dolce dormir!
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Eccezionale commento, da leggere nelle scuole! Grazie alla Redazione.
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Più che altro ci siamo già fatti una ragione, ma non del tutto per quel che mi riguarda, che un condannato per diffamazione, salvato dalla galera solo grazie a Napisan, possa dirigere un giornale.
L’Ordine dei giornalisti non ha battuto ciglio di fronte a questo soggetto?
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Aspettando che il MEF e/o la Banca d’italia pubblichino la composizione degli investitori che hanno acquistato i titoli di stato, cominciamo col dire che sono stati collocati mediante sindacato costituito da Intesa, Nomura, Deutsche bank, jp morgan, morgan stanley e, ovviamente, goldman sachs; la sovranità è invece rimandata alla prossima sagra dei broccoli; bisogna essere pazienti dopo tutto.
Perché i nostri titoli hanno avuto così tanto successo?
Il perché è dovuto al fatto che nei prossimi mesi sono attesi delle riduzioni dei tassi di interesse da parte della BCE, quindi chi dispone di liquidità ha colto l’occasione per fare incetta di titoli che hanno un discreto rendimento, prima che si riduca ancora.
Si tratta quindi di una sorta di anticipo di acquisto che non è detto si verifichi nuovamente nei periodi immediatamente futuri.
Quali considerazioni fare da questo avvenimento
Al momento si vocifera che buona parte degli acquisti siano stati fatti da fondi istituzionali esteri; se ciò venisse confermato significa che saremo ancora più sotto scopa da parte di altri stati (leggasi USA) I quali ci diranno cosa siamo liberi fare e cosa no per i PROSSIMI ANNI visto le scadenze dei titoli
Spero che almeno chi leggerà questo commento se lo ricordi quando il prossimo venditore di pernacchie si proporrà come pacifista.
Spero che quando si parla di guerra in ucraina o di guerra commerciale con la Cina, qualcuno si ricordi che non siamo liberi di fare ciò che forse vorremmo fare o sarebbe meglio si facesse per i nostri interessi nazionali.
Entrando un po’ più nel merito dell’articolo, mi limito a fare solo qualche piccola precisazione
Non è vero che chi acquista titoli di stato guarda solo il rendimento; si guarda anche il profilo di rischio.
Chiunque ( inteso come investitore istituzionale) acquista titoli di stato controlla il rapporto rischio rendimento; non lo fanno invece i piccoli risparmiatori, specie quelli nostrani, ( Per info chiedere ai sottoscrittori dei bond argentini; solo per restare nell’ambito del reddito sovrano, altrimenti i casi di cronaca sarebbero più numerosi)
Nel nostro xado, come già scritto, il profilo di rischio è tenuto artificialmente basso così come sono tenuti bassi i pantaloni
Chiaro Giuseppi?
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egregio lioneheart70, deduco dal tuo commento , non puoi spacciarti pacifista se hai il cappio al collo e chi deve frustare il cavallo sono gli usa( detentore del tuo debito).
bene durante il COVID si sono fatte tre manovre, più di 100 miliardi di euro che hanno incrementato il debito nostro, esorbitante per tutto il mondo.
secondo il tuo ragionamento, come fai a chiedere aiuto all’estero? Devi usare bene le parole perché se vai fuori dal seminato , gli altri ti ricattano cedendo i titoli……nonostante queste cifre mostruose, si è seduto ad un tavolo a messo a tacere Francia e Germania e portato a casa la fetta più grande, come mai? Come mai è stato credibile Giuseppi? Rimani un ingegnere, credimi….non si può fare il pacifista e credere nel dialogo, perché gran parte del debito è detenuto dagli Usa? E se fosse detenuto anche da Cina e Russia? L’unica soluzione e sparare uccidere? E se il debito americano fosse detenuto dalla Cina che si fa? I guerrafondai? E poi hai studiato……
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Partiamo dal basso cioè se il tuo debito fosse detenuto da Cina e Russia
Al momento non lo è, quando lo sarà ne riparliamo; al momento è detenuto da altri e si fa quello che dicono gli altri.
Durante il Covid si sono fatte 3 manovre ( non ho verificato e non mi interessa farlo) pesanti ed è stato possibile perché il patto di stabilità è crescita era stato sospeso; quindi nessuno si è seduto da nessuna parte e ha fatto ciò che ha voluto; GLI È STATO SEMPLICEMENTE CONCESSO; in situazioni normali avrebbe avuto anche lui il giro vita dei pantaloni vicino le caviglie.
Arriviamo così in cima cioè come fai a chiedere aiuto
Non c’è bisogno di chiederlo sono gli altri che te lo danno semplicemente perché l’Italia è considerata una nazione too big to fail cioè se fallisce sono uccelli aspri anche per gli altri visto che i sistemi bancari sono fortemente interconnessi.
(Su simili premesse è nato il PNRR )
Una volta scampato il pericolo però li devi ridare con gli interessi ed è quello che sta succedendo.
L’unica soluzione non è quindi sparare ed uccidere; esiste l’alternativa di ridurre il debito pubblico, ma in assenza di crescita, significa, per il governo in pectore, SPARARSI E UCCIDERSI
Se invece sei debitore continui a fare quello che dice il tuo creditore.
Quindi se il tuo creditore ti dice di sparare ed uccidere tu lo fai, pena ti ritrovi fallito.
Coi soldi tuoi fai quello che vuoi, con i soldi degli altri fai quello che gli altri ti permettono di fare, semplice no?
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ingegnere credi a me , tu hai studiato troppo , a Conte gli è stato concesso….come mai manco Andreotti e Craxi ci sono mai riusciti
secondo : sai chi detiene gran parte del debito americano? La Cina . Cosa vuol dire? Spiegamelo che hai studiato troppo…, un consiglio, invece di studiare, vai al fronte in Ucraina, cercano personale…
ogni volta che ti leggo mi cascano le braccia… Togliete i libri….
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