Mattarella e quei paletti su giudici e diritto d’asilo. Il faro del Colle sul dl al vaglio domani che restringerebbe la morsa sugli ingressi. Il rischio di un contenzioso con le istituzioni Ue che su questo si sono già pronunciate

(di Ugo Magri – lastampa.it) – ROMA. Chi conosce Sergio Mattarella certe domande non se le pone nemmeno, tanto è scontata la risposta. Del tutto chiaro, ad esempio, che lo scontro tra governo e magistrati sui migranti non possa fargli piacere (eufemismo). Altrettanto escluso che il presidente condivida le aggressioni a suon di insulti contro i giudici del Tribunale di Roma colpevoli, agli occhi della premier Giorgia Meloni, di avere colpito e affondato il «modello Albania» su cui lei tanto contava. Come pure è evidente la ragione per cui il Colle non interviene a censurare gli eccessi verbali: qualunque bacchettata, in questo preciso momento, sarebbe controproducente. Avrebbe la conseguenza di esacerbare ancora di più gli animi; equivarrebbe a gettare ulteriore benzina sul fuoco; darebbe fiato alle fanfare della propaganda che non aspetta altro per agitare le piazze. Insomma, l’esatto contrario di quanto Mattarella certamente desidera. Ragion per cui resta silenzioso e nessuno dei collaboratori si espone in pronostici.

Ma c’è una seconda ragione che può spiegare la circospezione del Quirinale: il governo si accinge a una mossa sulla carta in grado di scatenare un ulteriore conflitto, stavolta con l’Europa e le sue regole in materia di immigrazione. Si tratta del decreto legge in discussione domani al Consiglio dei ministri, nelle intenzioni governative finalizzato a tagliare le unghie dei magistrati che giudicano sulle domande di asilo e impedire che siano loro a stabilire se il Paese d’origine dei richiedenti è sicuro o meno. C’è il concreto rischio che questo decreto vada a confliggere con la sentenza della Corte di giustizia Ue datata 4 ottobre, alla quale si sono attenuti i giudici del Tribunale di Roma. Un contenzioso con le istituzioni europee è dietro l’angolo. Come si regolerebbe il presidente in questo frangente? Promulgherebbe o meno un decreto destinato a collocarci fra gli osservati speciali dell’Unione, accanto a Ungheria e Polonia?
Anche qui, è presto per anticipare verdetti. Il testo del provvedimento, per adesso soltanto annunciato, va messo nero su bianco. Mattarella, secondo prassi, non può esprimere sulla base di voci o ipotesi di lavoro. Occorre che abbia sotto gli occhi qualcosa di più tangibile. «Il presidente della Repubblica ragiona solo su atti concreti», ragionano fonti bene addentro. Molto probabile che nella giornata odierna vi siano le solite «interlocuzioni», come vengono chiamate in gergo; ovvero contatti tra gli uffici giuridici del Quirinale e di Palazzo Chigi per accertare meglio la portata del provvedimento in gestazione. Nemmeno si può escludere che Mattarella eserciti una «moral suasion» sul governo, qualora ne ravvisi la necessità.
Di certo, il presidente non ha intenzione di farsi guidare da considerazioni politiche, giuste o sbagliate che siano. Dal poco che filtra, il suo metro sarà esclusivamente giuridico. Escluso che possa promulgare un decreto che contenga grossolane violazioni delle regole costituzionali ed europee. In caso di dubbio, come altre volte è accaduto, Mattarella potrà lasciare che sia la Consulta a scrivere la parola fine. Tutti gli scenari ieri sera erano ancora aperti.
Ma perché c’è ancora Mattarella ?
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Mattarella si preoccupa solo del riscaldamento globale, su tutto il resto zitto: Gaza, israele, Libano, ucraina, Russia, su tutto questo non un fiato!
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Dopo l’attacco sedizioso portato avanti dal “soccorso rosso” contro Giorgia Meloni, i sinistrati devono sperare che Mattarella se ne stia zitto, altrimenti dovrebbe ribadire che l’Italia é una democrazia nella quale il Parlamento, eletto dai cittadini, fa le leggi e i magistrati, non politicanti, le applicano. Se qualche magistratello ritiene che quella legge sia incostituzionale si rivolga alla Corte, composta da 15 giuristi, senza arrogarsi il diritto di non applicarla.
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Infatti è così che accade quando accade. Sennò ci sono già le leggi e si applicano, mentre Meloni e company nemmeno si sono accorti che mandavano in Albania dei minorenni 😀
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Lo ricordo solo quando c’era da passare ai raggi X la squadra di governo giallo-verde. Addirittura mise il veto su Savona all’economia.
Non mi pare che da allora non ci sia stato più nulla da obiettare o almeno da commentare. Ma il vittimismo prospera lo stesso. Mah.
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Ma cosa volete che intervenga quella bolsa ameba che occupa il Quirinale?
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BLOCCO NAVALE O BLOCCO MENTALE
Come tutte le vicende italiane dal dopoguerra ad oggi, esse o sono una farsa o sono una tragedia.Ora mi riferisco alla questione della immigrazione clandestina e cioè intesa come violativa di ogni regola nazionale o europea. Mi riferisco alla vicenda dei Centri (due) di accoglienza allestiti in Albania. Sono costati una barca di soldi e realizzati per affidamento diretto senza alcun criterio di trasparenza. Il primo “utilizzo” di uno di questi due centri ha visto il trasferimento di 16 persone trasportate in Albania con una nave militare italiana con un costo di circa 250 mila euro. Probabilmente molto di più.Era più economico affidare il trasporto alla Società Costa Crociere. Vi è poi che immediatamente 4 dei 16 si sono dichiarati unilateralmente minorenni e senza che sia stata effettuata alcuna verifica, e dunque subito riportati in Italia. Dunque parliamo di 12 persone a fronte di centinaia e centinaia di migliaia di euro. Qui finisce (per ora) la farsa.Poi c’è la tragedia che è quella dell’utilizzo della magistratura “rossa” in funzione di contrasto alle decisioni del governo (che, ancorché presieduto dalla Giovanna d’Arco della Garbatella, è pur sempre un governo). E in questo non poteva che emergere la figura della giudice Silvia Albano ampiamente nota per le sue posizioni politiche di sinistra che lei pretende compatibili con la doverosa imparzialità del giudice. Di questa compatibilità non vi è traccia neppure in altri casi nei quali la detta illustre giudice ha avuto modo di evidenziare quella che non è altro che militanza politica nelle file di “magistratura democratica”. E dunque ora anche i 12 trasferiti in Albania sono già rientrati in Italia.E’ assolutamente falso che il fenomeno dell’immigrazione clandestina non sia diversamente governabile. Basterebbe sospendere l’applicazione del Regolamento UE Dublino tre così come hanno annunciato Ungheria, Polonia e ora anche Germania. E se ciò non fosse giuridicamente possibile, si esce dalla UE.E in ogni caso, senza violare alcun Regolamento della UE, basterebbe una legge ad articolo unico che, come per esempio in Australia, preveda l’arresto dell’equipaggio e la confisca e distruzione della nave che traffica in esseri umani.Questo non lo si fa o perché non lo si vuole fare ovvero perché, al di là del blocco navale (pur possibile e legittimo), si è verificato un blocco mentale nella testa dei componenti di questo governo sempre più schiavo dei cosiddetti poteri forti tra i quali vi è anche la prepotente volontà di favorire i loschi guadagni derivanti da questo traffico di esseri umani.Questa è la verità. Il resto, come diceva il noto Al Capone in un noto film (“Gli intoccabili”), sono “Chiacchiere e distintivo”.AUGUSTO SINAGRA
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Se un presidente della repubblica sia quando governa la destra che quando governa la sinistra deve essere così attinente ai suoi compiti forse sarebbe anche da considerare di cambiarli attraverso una modifica costituzionale.Perche’ immagino un ruolo del presidente come padre di tutta la nazione che quando il primo ministro chiede di promulgare leggi che non fanno il bene della nazione lo prenda per le orecchie sia esso o essa di destra o di sinistra e lo rimandi in parlamento per effettuare giuste modifiche ma noto che questo non accade mai🤔
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