(Massimo Gramellini – corriere.it) – Lo spirito del tempo è lo stato d’assedio. Non so se il barista cinese della periferia di Milano che ha ucciso a forbiciate un ladro di «gratta e vinci» si abbeveri a certi programmi e alle dichiarazioni di certi politici. Non importa. Lo spirito del tempo è nell’aria, lo respirano tutti. La paura e sua figlia, la rabbia, sono il racconto dominante e finiscono per abbassare le difese immunitarie. Ormai anche le persone più miti possono venire contagiate dal morbo della violenza improvvisa e incontrollata. Non serve ricordare che i ladri e i balordi esistevano anche in passato, ed erano almeno altrettanti, se non di più. Nella mia piccola esperienza personale, ho subìto il primo scippo in tram alle medie e nello stesso anno, sarà stato il 1974, mio padre venne aggredito per strada da due ragazzi in motorino che lo buttarono a terra per strappargli la borsa. Anche allora, a tavola, si parlava di giungla metropolitana, e al cinema spopolava Charles Bronson nei panni del «giustiziere della notte». Però i Moro, i Berlinguer e persino gli Almirante non facevano della microcriminalità spicciola un argomento di propaganda politica, mentre oggi la paura è mercanzia elettorale a destra come a sinistra, dove Kamala Harris promette di sparare al ladro che le entrasse in casa.

Immagino che la sproporzione fra la colpa (il furto di qualche biglietto della fortuna) e la pena (la morte) venga ancora percepita come sconvolgente dalla maggioranza. Lo immagino. Ma non ne sono più tanto sicuro