
(di Michele Serra – repubblica.it) – Al netto delle polemiche, e anche delle opinioni, il bastimento carico carico di sedici migranti dirottati in Albania è un evidente, oggettivo non senso: economico, logistico, politico e perfino marinaro — un bravo armatore non muove una nave se il viaggio gli costa assai più del carico.
Si capisce che accogliere e smistare esseri umani non è cosa semplice; che la questione delle migrazioni è la prima e anche la più impegnativa delle urgenze politiche che incombono; che nessuno ha ancora brevettato la Macchina Virtuosa capace di minimizzare gli impatti negativi (che ci sono) e valorizzare gli enormi, evidenti vantaggi di questi arrivi, che sono pura energia, pura rivitalizzazione del nostro vecchio mondo.
Ma santo cielo, questa stravaganza dell’Albania come dependance d’oltremare, era proprio necessaria? Non ho letto una sola riga, dico una sola riga, capace di spiegare per bene perché mai sarebbe una scelta efficace, funzionale, opportuna.
Al di là dell’affabile rapporto tra Rama e Meloni, il gigante e la biondina, coppia molto coreografica e degna della massima simpatia, lui il doppio di lei; al di là delle belle parole di amicizia, della propaganda e della retorica, quali sono i vantaggi concreti di questa mezza deportazione? Che cosa cambia, di fatto, nella qualità dell’accoglienza, nonché nella sacra Difesa della Patria?
A vantaggio del governo, basta qualche idiota che telefona alle trasmissioni radiofoniche più a misura di idiota, gridando “fuori dalle balle i migranti, mandiamoli tutti in Albania”? Appagati gli idioti e i loro istinti terra-terra, non bisognerebbe dire due parole intelligenti, civili, comprensibili, anche a noi cittadini?
Pazienza, risparmieremo altrove, tanto ne abbiamo da buttare, no ???
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Con la sentenza 249/2010, la Consulta ha ribadito che «i diritti inviolabili» previsti dall’articolo 2 della della nostra Costituzione “spettano ai singoli non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma in quanto esseri umani”, cosicché “la condizione giuridica dello straniero non deve essere considerata – per quanto riguarda la tutela di tali diritti – come causa ammissibile di trattamenti diversificati e peggiorativi”. Si può considerare non diverso il trattamento riservato a uno straniero in balia delle onde (migrante, non migrante o clandestino poco importa, visto che la nostra costituzione all’art. 10 menziona solo la condizione di straniero) di essere sbarcato nel primo porto sicuro(cioè quello più prossimo) e quindi di poter fare domanda di asilo presso la competente questura del territorio? Si può essere arbitrariamente sottratti al proprio giudice naturale? Si rispettano i diritti umani ,se invece si trattengono dei naufraghi su una nave militare, che certamente non è una Love Boat, e poi li si deporta in una colonia penale extraeuropea, per espletare delle normali procedure di frontiera?
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“e valorizzare gli enormi, evidenti vantaggi di questi arrivi, che sono pura energia, pura rivitalizzazione del nostro vecchio mondo.”
Quindi questa pura energia la stiamo togliendo all’Africa?
Ottimo.
Forse nemmeno s’è accorto della cosa raccapricciante che ha scritto (e decisamente di destra, una sorta di tratta 2.0) quest’ottimo rappresentante della sinistra italiana.
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