
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Dobbiamo le più sentite scuse ad Alessandro Giuli. L’altro giorno, dopo aver letto la sua supergiùliola alla Camera, l’avevamo eletto a erede universale del conte Lello Mascetti di Amici miei. Ma per un attimo ci eravamo scordati di Chiara-per-così-dire-Valerio, che sta al Pd come Giuli sta a FdI. E se n’è avuta a male, rivendicando non a torto la primazia in fatto di supercazzole. Nel tentativo di […]
Amici miei atto IV
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Dobbiamo le più sentite scuse ad Alessandro Giuli. L’altro giorno, dopo aver letto la sua supergiùliola alla Camera, l’avevamo eletto a erede universale del conte Lello Mascetti di Amici miei. Ma per un attimo ci eravamo scordati di Chiara-per-così-dire-Valerio, che sta al Pd come Giuli sta a FdI. E se n’è avuta a male, rivendicando non a torto la primazia in fatto di supercazzole. Nel tentativo di difendere l’assessore-sparafucile livornese Simone Lenzi, che sta al Pd come Sgarbi e Bandecchi stanno alla destra ed è venuto prematuramente a mancare all’affetto della sua giunta per gli insulti al Fatto e alle trans, la cosiddetta Chiara è riuscita a twittare restando seria: “Le parole fanno la realtà e la realtà fa le parole e i gesti di Lenzi per i diritti della comunità Lgbtq+ in sé e in quanto parte della comunità di cittadini e cittadine determina che l’accusa di omotransfobia sia falsa”, come fosse Antani per quattro. Poi ha aggiunto una postilla indiscutibile: “Spero che sia ancora una risata a seppellirci e non altro”. La risata che puntualmente segue ogni suo scampolo di prosa, orale e scritto. Ora però si pone un angoscioso dilemma: a chi spetta la legittima discendenza del Mascetti?
La migliore soluzione è una singolar tenzone, un po’ jazz e un po’ freestyle, fra il Giuli e la Valerio a colpi di supercazzole improvvisate sul momento. Un Amici miei atto IV che al solo annuncio farebbe il sold out e che noi pagheremmo cifre astronomiche pur di non perdercelo. Già ci pare di vederlo, il Giuli, che parte in quarta con uno dei suoi classici: la “rivoluzione epocale della storia delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale”. E la Valerio che schiva il colpo e replica da par suo con la celebre teoria della “cultura e politica del dissenso, dell’eccezione, della variazione che somigliano all’aglio-olio-peperoncino che facciamo tutti. Si potrebbe parlare di polenta, arancini, arancine, arancinu, porchetta, fave e cicoria… Io dico che dobbiamo essere ciascuno come aglio olio e peperoncino”. A quel punto il ministro sferra l’uno-due “entusiasmo passivo”-“apocalittismo difensivo”. Ma la presunta Chiara gli sfodera lo scioglilingua già recitato a Piazzapulita: “Io non penso che ci siano le poltrone che fanno le persone, penso che ci siano le persone che fanno le poltrone, quindi, diciamo, diamo le persone che fanno le poltrone, se non diamo le persone che fanno le poltrone, ma partiamo dalla poltrona, secondo me, diciamo, non è una cosa né culturale né soprattutto divertente”. L’alternativa, più salomonica ma molto meno divertente, sarebbe un verdetto ex aequo: Giuli re della supercazzola con scappellamento a destra e la Valerio regina della supercazzola con scappellamento a sinistra.
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A prescindere dall’appartenenza politica, questi due dovrebbero portarsi dietro un traduttore.
Bersani andrebbe bene?
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https://www.google.com/search?q=gassman+in+nome+del+popolo+italiano&oq=gassman+in+nome+del+popolo+italiano&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOTIGCAEQRRg9MgYIAhBFGDzSAQoyNzMyOWowajE1qAIAsAIA&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:7250ce38,vid:Fm9mKfJCYy0,st:0
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Per M.T. uno scivolone mettersi al loro livello
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Ma quale livello…. Ma che dici….
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Chiara Valerio senza occhiali:
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Quella nella foto è la sorella gemella di John Lennon? 😁
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E’ tutta tattica per proporsi come prossima testimonial di quella ditta che fa sconti del 60/70 % per liquidazione fin da quando ha aperto…
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Scemo & piu’ scema.
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Intanto ,anche Schlein può essere un ottimo competitor . Il fatto è che quando bisogna darsi un tono uno non può parlare come un normale “cristiano” . Ma chi ha bisogno di darsi un tono ? Generalmente , che crede di non essere all’altezza.
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si può anche parlare in maniera un po’ più ricercata, anche perché da un laureato, magari in materie umanistiche, mi aspetto di più in media che da un semplice operaio. Però sempre entro i limiti di dare un senso preciso a ciò che si dice e non limitarsi a buttare bel calderone tanti termini aulici ma che uno acconto all’ altro non hanno senso . A maggior ragione quando il pulpito non è un gruppetto di letterati ottuagenari ormai rincoglioniti e che gli unici fremiti di vita li percepiscono proprio ascoltando queste costruzioni semantiche barocche ma vuote.
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Io non penso che ci siano le poltrone che fanno le persone, penso che ci siano le persone che fanno le poltrone, quindi, diciamo, diamo le persone che fanno le poltrone, se non diamo le persone che fanno le poltrone, ma partiamo dalla poltrona… come pubblicità la vedo davvero buona: Divani & sofà, per un parlamento di qualità.
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Per chi non avesse seguito questa storia, ecco qui un sunto, per tutti voi:
Simone Lenzi, musicista e scrittore, è, o meglio, era assessore alla cultura della giunta di centrosinistra di Livorno. Alle ultime elezioni comunali si era presentato come capolista di una lista civica. Bene. Dal 10 ottobre ha deciso di mollare quella poltrona in seguito a una marea di polemiche nate dal suo profilo X, improvvisamente giudicato politicamente scorretto. Quali i tweet finiti nel mirino del centrosinistra livornese e toscano?
Uno ad esempio dello scorso 30 agosto, in cui Lenzi ha osato criticare un’opera apparsa alla Biennale di Venezia: la scultura di una donna con un caxxo. Queste le sue parole:
“Alla Biennale ci tengono a farci sapere che la donna quintessenziale ha la minchia. E no, non è che siamo borghesi scandalizzati. Siamo borghesi annoiati a morte da questo lavaggio del cervello, da questa prevedibilità, da questa predica continua”.
Il 17 maggio poi, non sarà per nulla piaciuto al Movimento Cinque Stelle un commento a una foto iconica di Roberto Fico: appena eletto presidente della Camera, si faceva ritrarre mentre andava a Montecitorio in autobus. Questo il tweet di Lenzi:
“Ci penso spesso. E mi chiedo come lui stesso abbia elaborato questa immagine immonda…”.
Scandagliando ancora il profilo di Lenzi sono stati cerchiati di rosso altri tweet: il 25 aprile sottolineava un congiuntivo sbagliato di Giuseppe Conte in tv. E poi uno del 20 aprile, in cui su un immagine di una ventina di bandiere, ognuna con una specifica preferenza sessuale (gay, bisexual, asexual, gender fluid, pansexual, eccetera) scriveva: “che fortuna essere prossimi alla vecchiaia”.
Ma l’errore fatale che ha commesso Lenzi affinché si scatenasse la caccia al tweet “omofobo” e la serie di inviti a farsi da parte è stato quello di aver attaccato il Fatto Quotidiano:
“Ho uno Champagne in frigo, pronto per quando chiuderà, sommersa fai debiti, la fogna del FQ, laboratorio di abiezione morale, allevamento di trogloditi, verminaio del nulla”.
Politicamente, qualcosa di insostenibile per il centrosinistra livornese, ad iniziare dal Partito Democratico e dallo stesso sindaco Salvetti che lo ha scaricato con queste parole:
“Le parole espresse nei post pubblicati da Simone Lenzi sono estremamente gravi, relativamente alle quali è difficile accettarne le giustificazioni. Le dimissioni sono state l’unica strada percorribile, la politica ha regole precise e ad ogni azione corrisponde una reazione”.
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Non mi paiono affermazioni di una gravità tale da sollecitarne le dimissioni.
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Dal Pd mandarono fuori iscritti per molto meno… Esempio eclatante, chi non era favorevole alla TAV (non parlo di black bloc, sia chiaro) venne cacciato. Le possibilità sono due, come per la famigerata torta di riso dei ristoranti genovesi (“di secondo abbiamo torta di riso oppure vaff@nculo. La torta di riso è FINITA!”) quindi segui al 100% la linea del partito oppure sei fuori. Il famoso “reato d’opinione”, che esiste in TUTTE le democrazie… E, difatti, PD è l’acronimo di Partito DEMOCRATICO, giusto?
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Rifo, avevo dimenticato che certi termini non passano:
Dal Pd mandarono fuori iscritti per molto meno… Esempio eclatante, chi non era favorevole alla TAV (non parlo di black bloc, sia chiaro) venne cacciato. Le possibilità sono due, come per la famigerata torta di riso dei ristoranti genovesi (“di secondo abbiamo torta di riso oppure vaff@ncubo. La torta di riso è FINITA!”), quindi o segui al 100% la linea del partito oppure sei fuori. Il famoso “reato d’opinione”, che esiste in TUTTE le democrazie… E, difatti, PD è l’acronimo di Partito DEMOCRATICO, giusto?
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Credi? Io un assessore alla cultura che usa questo linguaggio lo prenderei a calci in cubo, una novità per interrompere la sua noia borghese……Il problema è che ci stanno educando ed abituando ogni giorno sempre di più al peggio del peggio che tutto il resto ci sembra poco grave! Un’ assuefazione allarmante! Questo voler sembrare del popolo perché mangi e parli come il popolo mi risulta insopportabile, io vado in controtendenza e credo che essere antisistema significhi educazione, rispetto e responsabilità del ruolo ricoperto nella forma oltre che nella sostanza…..mentre la tendenza opposta mi disgusta indipendentemente da appartenenza politica o di qualsiasi altro tipo! Se la dialettica, la critica, il confronto si muovono esclusivamente nel percorso obbligato dalla propaganda all’ insulto e ritorno, siamo messi male!
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Un privato cittadino può twittare qualsiasi sciocchezza o perla di saggezza, a secondo del giudizio dei follower, usando il linguaggio che gli pare senza incorrere nel reato di diffamazione o ingiuria, mentre chi ricopre funzione pubblica/istituzionale , come assessorato alla cultura di un comune, dovrebbe avere altro tipo di obbligo, etico, comportamentale, espressivo e linguistico! Il tweet su Fico, riguardava il presidente della camera, ed immagine immonda e’ quantomeno offensivo per la seconda carica dello Stato che un altro rappresentante delle istituzioni dovrebbe almeno formalmente rispettare, considerando oltretutto azioni e parole immonde in libertà ben più gravi dell’ andare a Montecitorio in autobus! Quanto al tweet sul Fatto Quotidiano e’ ancora più grave, visto che si tratta di un giornale, la cui critica da parte dell’ assessore alla cultura si riduce a volgari insulti…..evidentemente questo è il suo livello che non è insostenibile/inaccettabile politicamente, ma per il ruolo ricoperto, indipendentemente da appartenenza di destra, sinistra, centro, sotto, sopra o di lato! Chi vuole contribuire allo stupidario collettivo via social, può farlo liberamente dal bar, senza essere pagato dai contribuenti come assessore e senza ricoprire alcuna carica rappresentativa di una collettività che dovrebbe almeno aspirare ad essere migliore in sé e nei suoi rappresentanti! Il problema non è quindi l’ appartenenza politica o la legittima e libera critica, ma la modalità, la forma che si fa sostanza nell’ unica affermazione correttamente espressa: siamo borghesi annoiati a morte….non all’ altezza del ruolo, con falsa inclinazione/vicinanza al popolo limitata a modi e linguaggio, prevedibile, perché storicamente predicata, usata ed abusata fino al lavaggio del cervello a convincere che siamo come il popolo e del popolo! Pretendere diversità ed opportunità di comportamento e linguaggio da borghesi annoiati che si dilettano, per remunerati, a fare gli assessori, ministri, sottosegretari, sindaci o parlamentari, sarebbe un buon punto di partenza per uscire da questo verminaio del nulla di cui il tizio in questione pare l’ ennesimo esempio!
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Potrei essere d’accordo non vivessimo in un Paese dove un “delinquente naturale” (definizione di un tribunale, non mia) è stato PdR (al di là di retoriche classifiche, prima carica istituzionale in quanto capo del governo…) per ben 4 volte, record assoluto, e se nostri rappresentanti istituzionali NON avessero mai salvato un condannato definitivo nel suo ruolo di senatore. In questo (miserrimo) Paese puoi essere eletto da indagato e condannato nei primi gradi di giudizio, ma non esprimere un’opinione. Opinioni che, sia ben chiaro, non condivido, ma questo è altro discorso.
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Pino, tweet volgari ed offensivi non sono opinioni, sono la declinazione in gradi della stessa arroganza istituzionalizzata….dall’ assessore fuori luogo per il ruolo ricoperto al condannato in parlamento fino al pdc delinquente abituale! Sdoganato il primo si arriva inevitabilmente all’ ultimo…..Abbiamo perso il valore dell’ intransigenza che, almeno secondo me, dovrebbe partire proprio da chi non avrebbe alcun motivo economico o giudiziario o di interesse personale/privato ad un tale comportamento inopportuno, perché se sei così inadeguato per nulla, hai la propensione a dare il peggio di te, quando ci sono in ballo interessi che ti coinvolgono direttamente e personalmente! E’ come l’ aggravante per futili motivi! Le condizioni potrebbero permetterti di essere diverso, almeno nei modi, eppure non sei in grado e questo è un pessimo presupposto! Non siamo arrivati a Berlusconi per caso, ma a forza di minimizzare e sdoganare……una trasformazione mentale e “ culturale “ che stiamo pagando senza rendersi conto che se permettiamo il meno, piano, piano arriviamo al più, secondo la logica del puttaniere, prima ti mette una mano sul cubo, e che sarà mai, e poi osa il resto, mentre se insieme alla mano parte anche la manata, quello si ferma……ora pare che osare senza alcun ritegno sia il tratto distintivo di ogni tipo di rappresentanza pubblica/istituzionale, sempre più gretta, inopportuna, triviale, non dignitosa, come lo spaccato di un inesorabile declino, loro e nostro che lo permettiamo!
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Inizialmente ho postato la storia di Lenzi con l’idea di mettere in luce uno spaccato di un certo modo di fare “politica” e giornalismo oggi. Uso dei social, “simpatie” e “antipatie”, che contano MOLTO PIÙ di qualsiasi ideale, della pace, della guerra, della Palestina e di Israele. Tu ti soffermi sul linguaggio, e vabbè (a proposito, hai capito male la questione dei “borghesi annoiati”, rileggi). Io invece mi sono chiesto, dopo. Ma non è che Lenzi, visti i tweet su Fico, Conte e il FQ, rappresentava un “disturbo” alla formazione del mitico “campo largo” (che mi sa è tutt’altro che defunto) in Toscana? Mah.
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Caro Travaglio, dovresti però avere il coraggio di sottolineare che in questo Paese… il quadro normativo, nonostante la vigente legislazione, nonché una Costituzione atta a dirimere complesse contraddizioni, ipotizzando volesse perseguire la trasparenza in ogni atto decisionale, potrebbe scontrarsi, in un’ottica non più preventiva ma curativa, con una critica degli obiettivi istituzionali nell’individuazione di fini qualificanti. Non specificare quanto precede fa torto alla comprensione…, generando un approccio poco serio verso contenuti non propagandistici che, l’accorpamento delle funzioni ed il decentramento decisionale, non rende comprensibile al cittadino comune.
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Garantisce il Conte Mascetti ?
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Sì, però la nuova regola, per il politically correct, è scappellamento a destra, centro e sinistra, altrimenti qualcuno si potrebbe offendere.
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A forza di sfottò… Chiara può diventare Scura, e persino Nera se si adìra molto. E se mangiasse come parla e scrive??… Speriamo di no… per la sua salute.
A parte le battute, si sa che ogni branca dello scibile umano ha un linguaggio proprio usato dai frequentatori abituali di quella data disciplina. Per es i medici che parlino tra loro, gli scienziati di una certa materia, i filosofi ecc. ecc. Il punto sta nel tradurre la competenza di ciascuno in linguaggio comprensibile ai non addetti a quel dato gruppo di specialisti o studiosi.
Ma quando gli interlocutori non sono colleghi o allievi, il non sapersi esprimere con i profani può essere sintomo di scarsa conoscenza. Oppure, quando non si ha cosa dire, a volte si cerca di dirlo (il niente) nel modo più complicato possibile per cercare di addossare la colpa dell’incomprensibilità allo stesso ascoltatore che, quindi, si sentirà incapace o mancante dei mezzi culturali necessari per comprenderlo. E’ un vecchio trucco per imbrogliare la gente semplice e non solo: parlare difficile per nascondere la mancanza di idee. A quel punto basterebbe la presenza del mitico bambino della favola che gridi IL RE E’ NUDO per far crollare immediatamente quell’artificioso e inconsistente costrutto verbale. Nel tempo presente: ma cche stai a dì’??
Gli antichi latini, preparati e colti, usavano una frase per smascherare un ciarlatano: rem tene, verba sequentur (possiedi l’argomento e le parole verranno da sé). Se le parole per farti capire dai più non le trovi… vuol dire che non sei abbastanza preparato sul tema.
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l’orale va benissimo con chiara. così non la guardi in faccia e puoi raggiungere anche l’orgasmo
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Ot
Situazione del partito di Conte in Emilia Romagna: articolo e video di quattro minuti. Buona lettura e buona visione 👇
https://www.bolognatoday.it/politica/elezioni/regionali-emilia-romagna-2014/m5s-voto.html
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Ho sempre pensato che la Valerio come matematica sia una burbakista convinta
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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