A Zelensky e Netanyahu tutto è concesso. Se conviene agli Stati Uniti. E a noi non resta che metterci sugli attenti

( di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti (compresi 18mila bambini) in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso.
Ma se non bastassero i numeri a documentare la sete di vendetta, ormai del tutto fuori controllo, di Netanyahu ci ha pensato ieri il suo esercito a ricordarcelo, aprendo il fuoco contro alcune postazioni Unifil nel sud del Libano, ferendo due caschi blu, di nazionalità indonesiana, dell’Onu e distruggendo le telecamere di sorveglianza negli avamposti italiani delle basi prese di mira.
Una situazione paradossale: il grande alleato degli Stati Uniti – e degli alleati degli Usa, Unione europea e Italia comprese – che da un anno a questa parte sta spargendo impunemente sangue a Gaza e che, dopo aver bombardato anche Siria, Yemen e Iraq, ha varcato con i carrarmati pure i confini del Libano mentre si prepara ad attaccare l’Iran, ha aggiunto all’elenco dei danni collaterali le basi Unifil gestite dall’Italia.
Spingendo il ministro della Difesa, Crosetto, che ieri ha convocato l’ambasciatore israeliano, ad ipotizzare “un crimine di guerra”. Sebbene dall’incidente – per così dire – è difficile aspettarsi chissà quali conseguenze nelle relazioni diplomatiche tra Tel Aviv e Roma. Che finora, a parte qualche dichiarazioni di circostanza sulla necessità di garantire la sicurezza dei civili, non ha mai preso una posizione netta di condanna contro il responsabile della carneficina in atto in Medio Oriente.
Così come accaduto a Bruxelles con un altro nostro alleato. Quando si è scoperto quello che tutti fingevano di non sapere, e cioè che a sabotare in mare aperto il gasdotto Nord Stream che collega la Russia alla Germania non era stato Putin ma gli ucraini con il supporto di alcuni paesi nordeuropei. Un atto di guerra in piena regola contro un’infrastruttura strategica per tutta l’Ue. Ma a Zelensky e Netanyahu si perdona tutto. Se conviene agli americani a noi non resta che metterci sugli attenti. E dire signorsì!
Tra cent’anni guarderanno indietro e diranno che tutto l’occidente era complice. Compresa la società civile che non protestava e non alzava la voce.
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Eh, già… La “società civile” ha possibilità (forse) di dir la propria, e lo fa andando un giorno di ottobre 2024 a Roma, dalle parti di una piazza dove c’è una “piramide”, a manifestare in una condizione tutto sommato assai “civile”. Poi arrivano personaggi incappucciati brandendo un cartello stradale divelto e iniziano a fare casino contro le FF.OO., come al solito. Strano, perché per partecipare a tale manifestazione tutti – ripeto, TUTTI – erano stati obbligati a passare tra le file di agenti delle suddette FF.OO. per controlli, tanto che non passava nessuno che avesse addosso neanche un tagliaunghie (ma di quelli piccoli). Eppure a un certo punto si son viste persone con maschere antigas e bardature che neanche i soldati del US Marine Corps, e che, lo ripeto, andavano alla riscossa con un cartello stradale in mano, tipo testa d’ariete, il che ha dato il “la” perfetto per iniziare il solito pestaggio di chiunque, da parte dei manganellatori dello Stato (di Polizia) su gente inerme, che magari stava lì a mangiarsi il gelato e tutto a un tratto s’è accorto che il cono variegato all’amarena che stava ciucciando non era rosso di sciroppo di frutta, ma di sangue, peraltro il proprio… Solo a quel punto son arrivate le troupe della TV della RAI a mostrare che fosse una manifestazione che di “civile” non aveva nulla. Caso strano. Quindi, insomma, la “società civile” il suo cerca anche di farlo, ma con scarsi risultati.
Quando la “società civile” cerca di prendere decisioni con il solo strumento che la Costituzione, ove esistente, del paese di appartenenza gli mette a disposizione, e cioè il voto, lo usa per decidere chi mandare alla guida del proprio paese, non ci riesce lo stesso perché quelli che avrebbe voluto togliere dal “potere” vi si sono agganciati per l’eternità. Allora decide di smettere di votare, ma col tempo (anche relativamente poco) si accorge che il risultato sia perfino peggiore, perché a non votare, decidono matematicamente direttamente i vertici del potere politico senza neanche scomodarsi a cercare di capire cosa la “società civile” volesse dire con quel gesto di astensione. A quel punto la “società civile” scopre di non contare una $3Ğ4 sul piano decisionale: non sulle scelte di politica interna al proprio paese, e certamente un piffero-nulla sulle politiche estere, che infatti il proprio paese gli tiene anche nascoste. Prova dunque a dir la propria su qualche portale, su qualche social media, su qualche blog, ma viene accusato di esere un “pacifinto da divano”… Quel giorno che dici tu, speriamo che sarà rimasto ancora qualuno a ricordare che i membri della “società civile” han fatto quel che potevano, ma sono sistematicamente sempre, in una maniera o nell’altra presi a sberle e messi in un angolo costretti a stare in silenzio peraltro per non contare niente sul piano delle decisioni del proprio governo. Tutto questo nel famoso Occidente democratico e progressista che permette a tutti di esprimere la propria opinione, sì, certamente… a meno che questa sia difforme da quella degli altri, perché sennò allora non va più bene… 🤷🏼♂️
Ci tengono malati, ci tengono nella paura, ci tengono impegnati a sopravvivere tra un sopruso e l’altro, tra una vessazione e l’altra, tra una prepotenza e l’altra. Hanno creato la “società civile” perfetta per loro. Un paradiso, ‘nzomma.
* * *
Nota Bene: non ti sto dando addosso, eh? Anzi! Capisco il tuo post ultra sarcastico (e ti ho anche messo il like non a caso). Sto solo mettendo i puntini sulle Ü. Non ho nulla contro di te, e certamente nulla contro quello che scrivi, ripeto. Sto solo… ehm… puntualizzando alcuni dettagli per il gusto di scrivere due cavolate. 😉
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Perché gli USA che ci fanno pagare 3 volte tanto il gas? E l’Olanda e la Norvegia? Prezzi dell’energia alle stelle e gli alleati che ci fanno la cresta. Da un lato ci obbligano a sanzionare la Russia, dall’altro ci spennano come alleati leali. È proprio l’alleanza dei magnaccioni.
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Gli Déi non lo vogliano, ma se dovesse morire anche un solo soldato italiano Unifil, magari per una delle bombe italiane inviate a Israele… la patriottica pesciarola, immediatamente deciderebbe tre giorni di lutto nazionale, e organizzerebbe sontuosi funerali di Stato con cerimonia solenne all’Altare della Patria da filmare e inviarne la pellicola a tutte le scuole del Regno, asili compresi.
E naturalmente darebbe la colpa ai libanesi. Mentre Israele riceverebbe altri armamenti per vendicare l’EROE caduto. Insomma… la favola del lupo e l’agnello!
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Gae e se si dovesse acclarare che un dirigente o un nipote di un dirigente di Hamas fosse in Italia… che faranno?
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Primo: gli metterebbero alle calcagna un segugio efficiente come Piantedosi che se lo lascerebbe sfuggire anche da sotto gli occhi (pare che a Gaza, Sinwar, il nuovo capo di Hamas, giri con una certa tranquillità vestito da donna col velo).
Secondo: se per una botta di kulo venisse scoperto e messo al gabbio, un avvocato fresco di laurea lo tirerebbe fuori per non essere stato avvisato dell’arresto entro i canonici 14 giorni, secondo la nuova legge di Nordio.
Il giorno dopo, Donna Giorgia si recherebbe al Quirinale per dimettersi su invito della Casa Bianca.
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DAGLI AMICI MI GUARDI IDDIO, CHE DAI NEMICI CI PENSO IO!
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in un articolo pubblicato su uno dei maggiori giornali danesi, il 27/09/2024, salta fuori che nelle acque dov’è saltato per aria il gasdotto Northstream vi erano, con i transponder rigorosamente spenti, 4 navi da guerra della US navy.
altro che Ucraini.
meditate
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cos’ha da lamentarsi il governo, usano armi italiane. fa bene al pil.
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Di Battista in diretta sulla situazione in Palestina:
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Gli antichi Romani, popolo pragmatico e conoscitore di come vanno le cose del mondo giusto o sbagliato che sia, avrebbero commentato lapidariamente: “ Ubi maior minor cessat “.
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