
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Il professor Bassetti va sui social con la faccia tirata e denuncia di essere rimasto vittima di un’odiosa discriminazione.
In occasione della festa di compleanno, il figlio sedicenne avrebbe alzato il volume della musica in casa, ma giusto un pochino, quand’ecco materializzarsi alla porta una pattuglia di vigili, posseduti dall’insana smania di stilare un verbale. Se nel video Bassetti si limitasse a minimizzare le colpe del pargolo e a criticare i vicini dall’udito sensibile che in un eccesso di zelo hanno mobilitato la polizia municipale, rientrerebbe ancora nel cliché dell’italiano che, appena viene colto in fallo, estende la sua autoindulgenza ai parenti più prossimi. Invece l’infettivologo divenuto popolare ai tempi del Covid si spinge ben oltre, accusando i vigili urbani di invidia sociale nei confronti di chi, come lui, abita nei quartieri residenziali. Rinfaccia loro, testualmente, di comportarsi «da deboli con i forti e da forti coi deboli», con ciò autoassegnandosi una patente di debole smentita dal buonsenso e dal senso del ridicolo, ancor prima che dalla sua biografia.
Non pensiate che Bassetti rappresenti un caso isolato. Il mondo è pieno di persone influenti e famose che si sentono perseguitate per il solo fatto di essere tali e accusano le istituzioni di favorire sfacciatamente i poveri diavoli. Speriamo si tratti di un virus, perché in tal caso il professore, avendolo già preso, potrebbe aiutarci a trovare gli anticorpi.
Semicit., “siamo uomini o Bassetti?”. Siamo uomini, pochissimi alti (o elevati?), la maggior parte bassetti.
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Ma quando la gente era costretta in casa perché non si era vaccinata e si trovava estromessa dalla società, Braccio di Ferro (Bassetti) che diceva?
Invidia sociale?
Io per mesi non ho potuto muovermi per colpa di norme che LUI per primo, tra una giravolta e l’altra, approvava (tanto da risultare odioso sia ai provax che ai novax).
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Aldilà del contenuto trascurabile, come l’autore e come il soggetto di cui si parla, quel congiuntivo esortativo “Non pensiate che Bassetti ” con il congiuntivo che segue suona proprio male: o l’uno o l’altro!
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