
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – «Postare o non postare, questo è il dilemma. Se sia più nobile nella mente soffrire le critiche degli odiatori, e però veder crescere i propri follower, o prender le armi contro un mare d’affanni e, uscendo da Instagram, por loro fine. Morire, dormire…». È il dubbio amletico del nostro tempo e mi è apparso chiaro leggendo l’intervista al Corriere dell’ultima vincitrice di Masterchef, Eleonora Riso. Con le loro critiche continue e gratuite, gli odiatori da tastiera erano riusciti a toglierle la voglia di cucinare, ma appena Eleonora ha smesso di postare ricette sui social, i suoi follower sono diminuiti. Niente di male, se non fosse che è in base al numero di follower che oggi si viene valutati per ottenere un prestito o una sponsorizzazione. Un meccanismo infernale. Puoi sguazzarci dentro, ma rischi di schiantarti, se non hai un pelo sullo stomaco grosso così. O puoi chiamartene fuori, dichiarare il tuo disgusto per un sistema economico che considera centomila tangheri più significativi di mille persone educate, però ti condanni a guadagnare e incidere poco. Esiste, come in tutte le cose, una terza via e la sta sondando Eleonora, che alla fine ha accettato i social come un veleno mortale ma necessario a chi voglia comunicare in questo secolo. E ha deciso di assumerli a dosi omeopatiche.
Postare o non postare, allora? Postare meno. E, aggiungerei, trovare qualcuno che legga le cattiverie rivolte a te senza riferirtele. Così da non morire e riuscire, magari, a dormire.
Anche io, ho un melograno e mi chiedo potare o non potare?
Se gli tiro via un pollone mi considererà un odiatore
se glielo lascio si sentirà trascurato
questo è il gramellinemma!!
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