
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Una turista tedesca di settant’anni viene colta da un malore mentre fa il bagno nel lido di Venezia. Il bagnino Saverio Amato la vede dalla sua torretta e si tuffa in acqua, portandola in salvo. L’uomo è recidivo, nel senso che già tre estati fa soccorse altri bagnanti, ma allora ricevette una lettera d’encomio. Stavolta una multa di 1032 euro, buona parte del suo stipendio mensile, «per non avere segnalato tempestivamente l’incidente alla Capitaneria di Porto».
Il bagnino afferma di avere avvisato il 118, ma non è qui il caso di inoltrarsi in questa bega di carte bollate (mi auguro che almeno, per riconoscenza, la turista tedesca paghi lei l’ammenda). Il punto che invece vorrei approfondire è la figura dell’Eroe Multabile. Un uomo o una donna che si segnalano con un gesto esemplare che però, per qualche strana e magari rispettabilissima ragione, contraddice una norma burocratica, risolvendosi in un danno per chi lo ha compiuto.
Leo Longanesi sosteneva che la bandiera italiana avrebbe dovuto recare la scritta «Tengo famiglia». Oggi vi si potrebbe aggiungere «e penso ai fatti miei». Ogni volta che qualcuno, come il bagnino di Venezia, prova a fare il proprio dovere sino in fondo o, non sia mai, ad assumere un’iniziativa a fin di bene che non gli compete, si ritrova impastoiato in una serie di grane che gli fanno maledire il momento in cui ha deciso di comportarsi da cittadino attivo. Da noi solo il lamento e lo scaricabarile non vengono mai multati.
C’é gente che meriterebbe davvero di finire dritta all’Inferno, invece che esserci solo mandata da noi e basta.
E mentre supplica urlando che le fiamme vengano spente, ci vorrebbe uno che arriva lí col secchio pieno e gli chiede prima i documenti, ostreghèta, poi i permessi controfirmati, sórbole!, e infine le carte bollate necessarie 🔥🔥 Ma l’ufficio competente putroppo è chiuso, per l’Eternitá. Ci dispiace molto 😈🔱
Certo, se il bagnino salvava uno della capitaneria di Polpo era diverso, eh 😄
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Ogni giorno si può assistere all’IGNORANZA PEDISSEQUA di milioni d’italiani che, siccome portano una divisa o, in quel momento, ricoprono una determinata posizione di potere, vogliono far “rispettare la legge (o regolamenti)”. Perché “la legge si rispetta”, non importa chiedesse di denunciare il vicino in quanto ebreo, giusto? La legge va rispettata comunque. E mi sovviene una storia familiare: una persona che lavora nel pubblico, non facendo parte della categoria di cui sopra – ovvero imbecciabili (dialetto) pedissequi pezzi di 💩 (chissà quanti di loro scrivono sui forum, pontificando per un “Paese giusto”?) – non ha difficoltà a fare straordinari, quando necessari, che però non le vengono retribuiti, perché quell’azienda pubblica NON riconosce lo straordinario, anche se necessario, però concede – bontà sua!! – il “recupero” delle ore fatte in più. Dunque questa persona accumula 38 ore di straordinario in breve tempo poi, alcuni mesi dopo, si rompe una gamba, giusto nel mese entro il quale avrebbe dovuto – come termine massimo (???) – riscuotere il credito di ore. E già fa ridere: faccio un favore e TU che lo ricevi detti regole entro quando rendermi la cortesia, altrimenti “vaffa”? Cioè, presto 1.000 euro e chi li riceve decide entro quando glieli dovrò richiedere, altrimenti non mi ridarà niente? Siamo alle comiche. Ma non è questo il “dramma”, bensì il fatto che l’ufficio competente, anziché dire “guarda, è una regola assurda, cerchiamo insieme di venirne a capo e che tu possa – GIUSTAMENTE – recuperare le ore di straordinario”, risponde seccamente, “se non le fai entro il 31… agosto perderai le 38 ore”. Ovviamente NON le può recuperare essendo a casa in mutua con la gamba ingessata. Nessuna empatia, nessuna voglia di trovare una soluzione ad una regola ingiusta (che difatti c’è ma ha dovuto rivolgersi altrove…). “La legge è legge” e molto spesso l’italiano, burocrate dentro, un GRAN pezzo di 💩. Della serie “tutti finokki con il cubo degli altri”.
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