
(Tommaso Merlo) – La Meloni frena sul green-deal mentre l’Italia è devastata dalle inondazioni dovute al riscaldamento climatico. Ed aggiunge che serve maggiore produttività tra gli applausi scroscianti delle imprese nostrane. Già, come no. Dobbiamo continuare a produrre e consumare sempre di più e magari pure roba inutile per soddisfare bisogni superflui, così il Pil cresce, i politici se ne vantano sui social, i padroni si comprano una barca nuova e siamo tutti felici e contenti. Idee giurassiche ed è per questo che siamo in rapido declino come Occidente. Invece di imporsi sulle lobby, la politica le serve convinta che la crescita economica sia la panacea di tutti i mali. Peccato che il benessere di un paese non si misura affatto in Pil, ma in qualità della vitta delle persone. E si verifica guardandole negli occhi, non analizzando grafici. I profitti privati delle aziende spesso non coincidono affatto col bene pubblico, anzi. Basti pensare allo sfruttamento del lavoro o ai danni ambientali o al drenaggio di risorse pubbliche o alla produzione di armi o prodotti utili solo a pompare il bieco consumismo. È questa la causa di fondo del nostro declino. Invece di servire la collettività, la politica occidentale serve le lobby illusa che maggiore ricchezza privata giovi a cascata contribuendo al bene pubblico. Già, come no. Per capire cosa ci aspetta basta osservare oltreoceano, la nostra stella polare sempre più opaca. Trump ha annunciato che se vince porterà al governo quel pazzoide di Elon Musk che è ancora l’uomo più ricco del mondo nonostante abbia distrutto Twitter e veda complotti paranoidi ovunque. Più soldi hai, più vali, più conti a prescindere. Come se coi soldi si potessero comprare perfino le qualità dello statista oltre che il potere politico. Man mano che aumenta il divario con la rivale, Trump cala sempre più le braghe con qualsiasi lobby gli possa portare voti, dai petrolieri fracking fino ai bracconieri del parco dello Yellowstone. Nessuna remora morale, conta il profitto che in politica si traduce in potere. Stessa solfa per Kamala che ha dichiarato di avere una pistola sul comodino e non voler togliere a nessuno il sacrosanto diritto di fare altrettanto, vuole solo regolare l’uso delle mitragliatrici ed evitare di darle ai criminali. Davvero una coraggiosa progressista anche lei impegnata ad aggraziarsi ogni lobby che le capita a tiro a partire dalla più potente di tutte, quella delle armi e della guerra. Sul genocidio a Gaza e le stragi in Libano infatti, bocche cucite da entrambe le parti e media che parlano d’altro. È la democrazia lobbistica baby, anche la verità ha un prezzo e più che politici sono ormai attori al servizio dei ricchi o del capitale come si sarebbe detto un tempo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Procediamo a tastoni verso il baratro. Giungla sociale, guerra permanente e nessuna visione di lungo periodo. Il Pil cresce ma sempre più persone finiscono in mezzo ad una strada e la grande maggioranza fatica a tirare avanti mentre una manciata di ricchi accumula ricchezze sterminate. Il Pil cresce ma la società è sempre più violenta e frammentata, con una diffusione massiccia di dipendenze più o meno lecite e di problemi di salute mentale e con percentuali di suicidio impressionanti anche tra i giovani. Il Pil cresce ma sono poche le persone che raggiungono i loro sogni e ancora meno quelle che possono dirsi felici. Il Pil cresce ma insieme ai conflitti inutili e alla devastazione ambientale. E la colpa è tutta della politica che invece di imporsi sulle lobby, le serve. Illusa che la crescita economica e quindi il profitto sia la panacea di tutti i mali. Ma la politica è il cervello e il cuore di una società ed ha il compito di prendersi cura dei cittadini perseguendo l’interesse pubblico con saggezza e sensibilità. In una democrazia sana i ricchi devono avere più responsabilità, non più privilegi e potere. E il capitano d’industria dovrebbe venire dopo il povero cristo. Molto dopo. Invece di procedere con le fette di salame privato sugli occhi, la politica dovrebbe rompere le catene del conformismo egoliberista e fermare la deriva autodistruttiva in corso prima che sia troppo tardi. Altro che far crescere il Pil, dobbiamo far crescere il buon senso e l’umanità e ridare le redini della politica saldamente in mano al popolo.
” La Meloni frena sul green-deal mentre l’Italia è devastata dalle inondazioni dovute al riscaldamento climatico…” Solo per questo incipit, l’articolo meriterebbe di essere letto nelle Scuole.
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Dimenticavo: grazie alla Redazione di Infosannio!
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Esatto!! Purtroppo c’è una situazione idrogeologica terribile! Abbiamo un Paese che sta collassando in ogni campo ma la priorità sono gli f35 e le armi!! Vfc sgoverno di me..da🤬🤬🤬🤬🤬🤬!!
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Il mistero di stabilire se TM è in malafede o pecca di profonda ignoranza rimane.
Non si possono banalizzare in questo modo i concetti.
Iniziamo col dire che è sinonimo di PIL anche la definizione di DOMANDA AGGREGATA.
La domanda aggregata di beni e servizi( detta anche PIL) dipende da 3 fattori
LA POPOLAZIONE
IL REDDITO
LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO
Parlare quindi di crescita del PIL e della crescita di ricchezza da parte di pochi, che pure esiste, e una contraddizione in termini perché viola il 3o punto della domanda aggregata; vale a dire la distribuzione del reddito.
Nessuno mette in dubbio che sia in atto una concentrazione di ricchezza, ma ciò non esclude che parte della ricchezza , ribadisco seppur in modo ineguale, vada a vantaggiosi anche di altri.
Diversamente non possono coesistere la crescita del PIL e la sua sostenibilità.
Quanto al green deal, non è assolutamente vero che si stia facendo marcia indietro; il green deal ormai e un fatto culturale, è iniziato ed andrà avanti; non si spiegherebbe, diversamente, come mai si stiano sviluppando gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; sia pur con tutte le storture che un governo di mangia pane a tradimento è in grado di creare.
Si sta facendo marcia indietro sull’automotive per tante ragioni ed è per questo che il PDCM plaude è con essa quella pletora di industriali che non avendo né capacità tecniche, né soldi, hanno perso il treno dello sviluppo ed adesso plaudono al ritorno al passato
Ma è una festa destinata a durare poco, a fronte di pochi industrialotti senza soldi e senza visione, ce ne sono altri, non nostrani, che hanno soldi e li investono in R&D, marginalizzando sempre più l’Italia e relegandola al ruolo che più le si addice, cioè di paese sudamericano collocato geograficamente in Europa.
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Il dissesto idrogeologico…serve al PIL non ai cittadini.
Faccio un esempio terra terra…
Comunico al mio amministratore che c’è un’infiltrazione di acqua dal soffitto, non manda subito il tecnico per la riparazione, ma spetta che il danno sia maggiore così maggiore sarà il guadagno della ditta e maggiore la tangente….
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A proposito, ma possibile che nessuno ricordi che Lottomatica mise, su richiesta governativa, la 4a estrazione del lotto (venerdì) per soccorrere, l’anno scorso, le popolazioni emiliane alluvionate? Epperò poi hanno confermato la misura senza parlare più di beneficenza sui ricavi.
Possibile che una LADRATA del genere sia ignorata così sfacciatamente?
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