La miopia storica – Annuncia rivoluzioni, ma oltre al neoliberismo non promette altro che la corsa verso un conflitto – forse nucleare – che più che alla Guerra fredda somiglia a una crisi di Cuba permanente

(Di Barbara Spinelli – ilfattoquotidiano.it) – Stupisce, nel Rapporto di Mario Draghi sul futuro competitivo dell’Ue, la coesistenza tra alcune giuste intuizioni sul declino europeo e l’assenza di profondità storica.
Non si spiega in altro modo l’adesione acritica a un presente che per forza cambierà, in meglio o in peggio, ma che per ora è quello che è: la corsa barcollante verso un conflitto forse nucleare che nulla ha in comune con la Guerra fredda e che somiglia piuttosto a una prolungata, micidiale crisi di Cuba. Per non parlare del collasso climatico, ormai non più minaccia ma realtà, irrimediabile se i principali inquinatori (Usa, Cina, Russia) continuano a farsi la guerra. La stragrande maggioranza dei cittadini respinge questo presente, con punte massime in Italia, Bulgaria e Grecia.
Il Rapporto pretende di guardare lontano, annuncia addirittura una rivoluzione. Il vocabolo rivoluzione è oggi moneta corrente quando s’intende il contrario. Lo usò il presidente Macron, che nel primo mandato non si vergognò di promettere un “mondo nuovo” (anch’esso respinto dai cittadini). Nessuno sguardo lungo, invece: il Piano fotografa l’attuale scenario di conflitti, per Draghi si tratta solo di prenderne atto e gestirlo. Se auspica un’Europa potenza militare che faccia a meno delle stampelle Usa, è per perpetuare guerre che sanciscano l’egemonia globale, già mondialmente a pezzi, dell’Occidente collettivo.
Nel Mondo Nuovo, l’Unione avrà un volto diverso dai primordi: la pace resta “primo e principale obiettivo”, ma solo a condizione di una crescita di produttività che abbia come orizzonte l’economia di guerra finanziata dall’Ue. L’aumento drastico delle spese di difesa è al centro del rapporto Draghi, e su questo ci soffermiamo. L’Europa è invitata a sovvenzionarlo con l’indebitamento comune (eurobond) già fruttuosamente negoziato durante il Covid dal governo Conte con altri Stati del Sud europeo. Ma Germania e Paesi nordici non intendono ripetere l’avventura.
Scrive Draghi che “in un mondo di geopolitica stabile non avevamo motivo di preoccuparci della crescente dipendenza da Paesi che ci aspettavamo rimanessero nostri amici (…) l’egemonia statunitense ha permesso all’Ue di separare in larga misura la politica economica dalle preoccupazioni in termini di sicurezza, nonché di utilizzare i “dividendi della pace” derivanti dalla riduzione delle spese per la difesa per sostenere i propri obiettivi interni. L’ambiente geopolitico, tuttavia, è ora in evoluzione a causa dell’aggressione arbitraria della Russia nei confronti dell’Ucraina, del deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina e della crescente instabilità in Africa, fonte di molte materie prime fondamentali”. Urge dunque un riarmo militare dell’Unione che permetta di uguagliare Stati Uniti e Cina, che sia governato dagli organi comunitari (Commissione, Servizio europeo per l’azione esterna, Agenzia europea per la difesa, nuova “Autorità per l’industria della difesa”). A queste istituzioni non elette va affidata la “politica economica estera” e il compito di “mantenere la nostra libertà” (sic).
È qui che vengono meno sia il senso storico sia la chiaroveggenza. L’Europa è in declino demografico, constata il Rapporto, quindi serve “aumentare la produttività”. Integrare meglio gli immigrati non è l’opzione. La guerra mondiale è il comune destino, cui ci si adatta costruendo un baluardo europeo accanto a quello statunitense. Il sempre più palese disfacimento della superpotenza Usa è negato, così come lo nega Kamala Harris: “L’America possiede la più forte e letale forza di combattimento nel mondo”, ripete torva da settimane.
L’Europa unita fu concepita in piena Seconda guerra mondiale e puntava a inglobare la Germania, primo responsabile di “aggressioni arbitrarie”. Era nell’interesse della pace europea incorporarla, così come sarebbe oggi nell’interesse europeo costruire con la Russia euro-asiatica la comune architettura di sicurezza proposta da Gorbaciov negli anni 90, quando ancora Mosca sperava di sventare l’allargamento Nato fino alle porte della Russia, grazie a promesse occidentali purtroppo solo verbali. La crisi di Cuba perennizzata cancella il ricordo delle svolte distensive di Kennedy negli Usa e di Willy Brandt in Europa. Pare il film Ricomincio da capo.
L’ideologia di Draghi ha impressionanti somiglianze – non solo linguistiche – con l’esperimento Brexit. Lo scopo è la deregolamentazione neoliberista, anche se accompagnata alla critica del modello sociale Usa e degli errori “commessi nella fase di iperglobalizzazione”, quando in Europa prevalse l’“insensibilità alle conseguenze sociali” dei piani di austerità (la corresponsabilità di Draghi non è menzionata).
È una specie di Eurexit, quella che si prospetta: l’Unione europea come progetto di pace continentale s’estingue, scompaiono i legami con il suo retroterra euroasiatico, e la Germania paese chiave è azzoppata dopo la demolizione violenta dei due gasdotti North Stream, voluta dai presidenti Trump e Biden. È la verità che Draghi non vede, anche se l’ex premier Boris Johnson l’ha resa esplicita, il 12 aprile: “Se l’Ucraina cade sarà una catastrofe per l’Occidente, sarà la fine della sua egemonia”. O invece Draghi la vede e approva Johnson?
L’economia di guerra auspicata nel Rapporto spalanca le porte alle lobby militari e contesta i vincoli normativi imposti sia dall’Unione sia dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei), che per statuto non finanzia riarmamenti e munizioni. Tutto questo senza relazione con la realtà: la Russia è un’immensa nazione in crisi demografica, che sa difendere le zone di confine ma non può né vuole minacciarci.
L’ex presidente della Bce insiste più volte sulle norme (i famosi lacci e lacciuoli denunciati nel 1973 dal governatore della Banca d’Italia Guido Carli, poi rispolverati da Berlusconi) che impediscono alle industrie europee, in primis militari, di cooperare e crescere. È l’identica battaglia dei fautori della Brexit contro il red tape, la soffocante burocrazia delle regole europee, soprattutto in campo sociale e militare.
Il Rapporto non spiega quali siano le norme che rallentano la deregolamentazione europea. Oltre a quelle della Banca per gli Investimenti, va ricordato l’articolo 41,2 del Trattato Ue, che su politica estera e di sicurezza dispone: “Le spese operative… sono… a carico del bilancio dell’Unione, eccetto le spese derivanti da operazioni che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa, e a meno che il Consiglio, deliberando all’unanimità, decida altrimenti”.
Ma non è solo Draghi a stupire, assieme a chi l’incensa come Ursula von der Leyen. Stupiscono in special modo le reazioni italiane. Landini della Cgil enumera i punti positivi del Rapporto, tranne quello centrale sull’economia di guerra. In un telegiornale apprendiamo che il Piano Draghi raffigura “quel che è maestoso in Europa”. Maestoso: non c’è aggettivo più penoso, se pensiamo alle decine di migliaia di morti – in Ucraina, Gaza, Cisgiordania – che avrebbero potuto essere evitati.
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brava Spinelli, Draghi ha un bel coraggio e interesse a voltare la frittata ..
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Siamo finiti!!! Non abbiamo più la forza di ribellarci..Stiamo tutti chiusi nelle nostre case chiusi in noi stessi nell’era delle grandi facilità comunicative.Siamo diventati dei narcisisti egoisti psicopatici.Anche all’interno delle nostre case ciascuno dei componenti familiari è chiuso nel suo “mondo smart fonico”.Non ci importa più di niente 40000 bambini e donne massacrate non ci riguardano,migliaia e migliaia di donne e bambini privi degli arti non ci riguardano.Tutte le case distrutte, una popolazione intera fatta morire di sete e di fame, le scuole e le chiese gli ospedali bombardati …Certo che essendo indifferenti a tutto questo STRAZIO possono permettersi di fare tutte le guerre possibili tanto a chi devono rendere conto??Ad un popolo chiuso nel suo egoismo che pensa solo per esempio a comprare i cappottini e fare i tatuaggi ai loro cani ??????
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@DS
Siamo diventati un popolo di zombies, certo, perché così era nel piano di lor signori.
Ci hanno fornito secchielli e palette e la sabbia per farci giocare (queste le vere armi di distrazione di massa) mentre essi si occupavano di pensare a programmare la distruzione e lo sfacelo in cui siamo immersi.
Una società di smidollati che pensano solo a gonfiarsi i muscoli in palestra, per poi scattare foto da mettere sui vari social, cosa volete che possa capire (ammesso che voglia far funzionare i neuroni rimasti)…
I poveretti si affidano alle tate (mamma rai e consorelle/rivali, giornalacci di proprietà di oligarchi e/o vari tipi di droghe… Purchè non gli si creino problemi e non gli si chieda di riflettere, formare un’opinione propria o addirittura uscire dal solco del Pensiero Unico del momento.
Intanto nei vaari Luoghi Deputati le menti perverse se la ridono di tutti, anche dei pupazzi-visitors programmati per fare il lavoro sporco in cambio di prebende e posti chiave che spesso finiscono in farsa.
Il dragone a sua volta drogato di potere e zombizzato se ne sarà accorto alla fine… chissà!
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Mai nella vita ho osservato un degrado culturale e di consapevolezza dell’opinione pubblica così acuto. Sta accadendo di tutto per distruggere il futuro delle nuove generazioni e quello che è l’1% della popolazione mondiale ( coi complici a libro paga azzarderei il 5%) di lestofanti speculatori, promotori del suprematismo delle loro tasche più che del modello di sviluppo neoliberale, sta schiacciando una massa abnorme, il 95% più che il 99%, di lobotomizzati o alienati o ignoranti o impotenti o incapaci o tutto insieme che nel frattempo ballano sull’orlo del burrone. La Saggezza non è più Virtù. Poche “voci che gridano” non basteranno, perché il Deserto è delle Coscienze.
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Non so come faccia la Spinelli a dire che Draghi mira a rendere l’Ue indipendente dagli USA quando Draghi sta portando avanti proprio il grande progetto americano di mettere un “ombrello bellico made in Usa” sull’Europa, per compiacere le multinazionali americane delle armi che sono oggi le vedere depositarie del potere sopra qualsiasi presidente democratico o repubblicano.
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Alla faccia dei valori occidentali del liberalismo ,tolleranza e democrazia . l’Europa che rischia di perdere l’egemonia ? Cioè è normale, anzi sacrosanto che noi siamo e restiamo superiori e dominatori sugli altri popoli. Questo si chiama suprematismo o sbaglio ? Qualcosa del genere mosse i tedeschi con Hitler verso la guerra che sconvolse il mondo 85 anni fa .Ma ci rendiamo conto di cosa ci ha propugnato questo signore ? LA GUERRA !
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da qualche parte deve continuare a mungere, tiene case e familiari da mantenere , na bella guerra e lui in barca ai Caraibi ,whathever it takes !
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Io rimango sconcertato. Quasi, e sottolineo quasi, tutto quello che dice Draghi riguardo l’indipendenza militare europea dovrebbe ricevere applausi scroscianti dalla maggioranza degli utenti di Infosannio. E se proprio gli applausi no, almeno una seria considerazione. E invece no! Sia qui che sotto l’editoriale di MT solo caxxate trite e ritrite, i soliti insulti, le balle sulla terza guerra mondiale, le battute che non fanno ridere nessuno. Mah.
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balle sulla terza guerra mondiale…..e chi ti dice che siano balle? Con tutte queste armi, che essendo un investimento di chi le produce prima o poi andranno usate, e con tutta sta militarizzazione che ci facciamo poi, ci giochiamo a risico nelle serate invernali? Ma da chi si dovrebbe difendere l’ Europa che ha avuto due guerre mondiali inter nos, e come paesi NATO alleati USA le guerre le ha fatte agli altri? Mi pare di rileggere Hitler che diceva di riarmare la Germania per difendersi e difendere l’ Occidente dal pericolo dell’invasione bolscevica! Poi come Napoleone ha invaso la Russia e per nostra fortuna le ha prese di santa ragione! Ma ci saranno problemi sociali ed ambientali più urgenti rispetto alle spese militari spacciate per difesa quando in realtà sono il pizzo obbligato alle lobby delle armi?
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Guarda Alessandra che io sono antimilitarista fin dalla più tenera età, se così si può dire. Ma se vogliamo discutere delle cose terrene e non di mondi ideali, se vogliamo discutere senza slogan del caxxo tipo “problemi sociali contro lobby delle armi”, quello che io non capisco è il perché se si propone l’indipendenza militare da quei mostri degli ammeregani e quindi la fine della Nato come è stata concepita fino a oggi, ci si indigna. Ma dai! Anzi, AJÒ!
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Draghi dice una cosa chiara: ci siamo potuti permettere come Stato di snobbare la spesa militare perché c’erano gli ammeregani che garantivano per noi, che garantivano la nostra difesa. Per lui non sarà più così e l’Europa deve immaginare come fare a badare da sola alla propria protezione militare. Il che naturalmente comporta a cascata aspetti economici e di conseguenza sociali. Faccio un sunto terra terra ma più o meno è così. Io mi aspetto una VISIONE ALTERNATIVA a questo. Da Conte, dalla Schlein e da chi ti pare. Non slogan tipo “Draghi vuole la guerra”, battutine sul mostro Draghi (che sarà pure un mostro ma non un coglion*), e così via. Il nemico (se di nemico si tratta) si rispetta, lo si cerca di capire, come dicevano i cinesi.
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Quindi secondo te, Loquasto, Draghi sta proponendo di smantellare la NATO? E soprattutto la NATO è un organismo indipendente dagli USA?
Io quel poco che ho letto e ascoltato da Draghi va nella direzione di una maggiore spesa militare ( volontà tra l’altro degli USA, sia se comandano i Dem sia se comandano i Repubblicani) dell’Unione. Per essere padroni del nostro destino nell’ottica della Difesa? O per supportare maggiormente, a spese dei contribuenti, la logica militare proNato? E poi, condividi la lettura draghiana dell’instabilità mondiale volta alle Guerre ( dimenticando di dire chi le vuole o mentendo alludendo a Russia e Cina) che necessita di tali ricette tutte armamenti e militari?
Io credo che Draghi sia l’attore preferito dal Sistema di Potere a conduzione USA. E da lui non mi aspetto altro che soluzioni o risposte funzionali a quel Sistema. Che io invece vorrei abbattere indirizzando l’Europa verso un’autonomia pacifica e relazionata a Russia e Cina.
Quindi gli applausi a Draghi li farò solo quando sarà messo nella condizione di non nuocere.
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“… Che io invece vorrei abbattere indirizzando l’Europa verso un’autonomia pacifica e relazionata a Russia e Cina”. Quindi, e scusa la sintesi, un’ EUROPA senza armi, o quelle poche che servono per le cerimonie, che si relaziona a Cina e Russia armate fino ai denti. Bene, rifletto sulla tua proposta anti sistema e ti ringrazio.
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Perché l’ indipendenza dai mostri guerrafondai è perseguire una politica di pace e cooperazione, dove le armi che i produttori di armi soprattutto ammerigani dovrebbero venderti non servono! Forse non hai capito ma i soliti stro@zi intendono prendere due piccioni con una fava, l’ Europa che si arma contro i loro nemici per difendersi, o meglio difenderli, od offendere, come fatto fino ad ora, comprando dalle loro multinazionali le armi che servono! Loro ci guadagnano due volte, e l’ Europa perde mille altre volte, in relazioni internazionali, in interessi economici, in una possibile guerra contro il nemico storico americano, ma non europeo, in dispendio di risorse economiche ed umane per comprare ed usare armi da chi le vende e che ha fatto della guerra un mezzo di supremazia economica e territoriale! Viceversa sì potrebbe sciogliere la NATO, impedire qualsiasi ulteriore riarmo, intraprendere rapporti con tutti mandando affa in cubo gli ammerigani, che se hanno armi prodotte da usare, possono ripetere i trascorsi storici, con una bella guerra civile sul loro suolo, così finalmente potranno testare dal vivo quanto sono tecnologicamente e strategicamente i migliori sulla loro pelle e non su quella degli altri! Che poi a dirtela tutta gli unici nemici da cui dovremmo difenderci sono loro, che ne hanno combinate di ogni sempre con il cubo al caldo! Che poi la proposta arrivi dal miglior uomo americano all’ estero, purtroppo italiano, è motivo in più per respingerla al mittente…….
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Il commento era in risposta a Santo……la protezione militare? Ma da chi? Che gli unici a fare le guerre nel secolo scorso sono stati gli europei e poi dopo come NATO insieme ai guerrafondai per eccellenza! Draghi vuole l’ indipendenza militare europea? Allora proponga lo smantellamento delle basi USA in tutta Europa, come prima cosa……gli ammerigani fuori dai cojoni e poi decidiamo se e come difenderci! Ma non mi pare proprio che la sua proposta vada in questo senso, da buon amerigano cura in patria gli interessi loro che immancabilmente coincidono con i suoi! Le proposte di Draghi sono come quelle di Renzi, da respingere a prescindere perché inevitabilmente portano m…
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Dispiace Alessandra ma sai solo insultare gli americani. Tutto il resto non ha il minimo raziocinio. “… la protezione militare? Ma da chi? Che gli unici a fare le guerre nel secolo scorso sono stati gli europei e poi dopo come NATO insieme ai guerrafondai per eccellenza!”. Ma tu davvero pensi che, non dico un continente, ma uno Stato, non abbia bisogno di un apparato militare di difesa? Pensi che il mondo sia popolato da gentiluomini? Che Russia e Cina ci vogliano un sacco di bene? Ma tu lo sai qual’è uno dei motivi che ti permettono di rispondere con quel “ma da chi?”. Te lo dico io: l’esistenza della Nato. E lo ha detto anche Draghi, pensa un po’. La Nato, ovvero gli ammeregani, ha permesso all’Europa di non spendere un caxxo per la difesa, e di convogliare quelle possibili risorse economiche in altre cose (e qui si potrebbe aprire il discorso serio su COME sono state spese le risorse “tolte” alle armi e ai carriarmati). Tu strepiti contro gli americani male del mondo, ma quello che mi fai intravedere oltre è il nulla mischiato col niente.
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@ Santo Loquasto
Se sommiamo gli armamenti che tutti gli stati Ue possiedono (senza considerare le basi Usa) per difendersi da eventuali attacchi esterni, ce ne sono più che a sufficienza, senza dover ricorrere ad altri investimenti militari. Basterebbe coordinare i singoli sistemi di difesa e porli sotto un comando centralizzato. Mettiamo che ci sia una invasione via mare/terra/aria, immediatamente partirebbero le task-force a difesa dei confini.
Il punto è che dietro la dipendenza militare dalla Nato si nasconde la sudditanza politica, culturale e soprattutto economica agli Usa. Dipendiamo in tutto e per tutto dall’impero americano. Hanno fatto saltare i gasdotti nord-stream? Ed ecco che arriva il gas liquido yankee, peraltro più costoso di 4 volte rispetto a quello russo. C’era la Via della Seta che avrebbe aumentato l’interscambio commerciale con la Cina? Subito ostracizzato dagli Usa. Per non dire delle ricorrenti crisi finanziarie nate oltreoceano ed estese fino a noi. E, non ultima, questa guerra a est che ci sta facendo sprofondare. L’autonomia e l’indipendenza dell’Ue, per quanto necessarie, allo stato dell’arte rimangono improbabili. A meno di una rinascita(?) post devastazione mondiale come nel ’45. Anni fa la Merkel aveva ipotizzato un riarmo europeo in senso autonomista. Gli Usa risposero: “Ma che bisogno c’è? Ci siamo NOI a difendervi!”.
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Dice Il Santo:
”’Ma tu davvero pensi che, non dico un continente, ma uno Stato, non abbia bisogno di un apparato militare di difesa? Pensi che il mondo sia popolato da gentiluomini? Che Russia e Cina ci vogliano un sacco di bene? Ma tu lo sai qual’è uno dei motivi che ti permettono di rispondere con quel “ma da chi?”. Te lo dico io: l’esistenza della Nato. ”’
SI’, la Russia e la Cina ci vogliono un sacco di bene perché la prima vuole darci la sua energia e prendersi i prodotti finiti, mentre la seconda vuole venderci i suoi prodotti finiti e pure le materie prime (tipo le terre rare) incassando i soldi che fanno girare un’economia da 1.500.000.000 umani.
Purtroppo gli SC3MI come te non ci arrivano a capirlo.
Ed è inutile dirti che le spese militari NATO sono state fino al 2021 circa 20 volte (VENTI) quelle della Russia che era dietro persino all’Arabia Saudita.
O vorresti dire che dobbiamo proteggerci dai Sauditi?
Sai quanti bombardieri strategici, portaerei e aerocisterne ha la NATO?
Prova a vedere quanti ne hanno Cina e Russia, insieme NON ARRIVANO a quel che ha la NATO.
L’unica cosa in cui i russi possono competere sono le forze di terra e le armi nucleari. Ma entrambe sono per forza di cose utilizzabili in termini difensivi e di deterrenza visto che è col potere aeromarittimo e di forze mobili strategiche che la NATO ha, e la Cina nemmeno a sufficienza per conquistare Taiwan.
Probabilità di una guerra d’aggressione russa o cinese in Europa = ZERO.
ZERO.
Mettitelo in testa, lo spazio tra le orecchie non ti manca.
A proposito, quando è che parti per il Don Bass?
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A molti partecipanti a questa chat, a mio parere, è sfuggito il senso delle critiche e delle proposte che Barbara spinelli fa nell’articolo: secondo lei si salta a pie pari la possibilità di scendere a compromesso fra le varie potenze, ma si punta al riarmo per la gloria delle lobby e soprattutto si pensa andare ancora a sfruttare le materie prime Che servono per le nuove tecnologie (che Guarda caso sono di nuovo in Africa) e si propone una crescita dell’ariano europeo e un blocco ai poveri cristi che vogliono arrivare in Occidente !
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Qualsiasi proposta provenga da questi maggiordomi è da respingere in toto.
E’ necessario guardare oltre il contingente e cercare di capire quale sia il fine ultimo delle élite che loro servono tanto diligentemente.
Ricordare la metafora della rana bollita. A piccoli passi verso un disegno più complesso e articolato. Se proponessero il disegno finale ci sarebbe una ribellione e si comprenderebbero i loro fini ultimi. Così facendo propongono piccoli tasselli del puzzle che conducono alla loro “eterogenesi dei fini”.
Un esercito unico Europeo a cosa porterebbe?
Indipendenza dagli USA?
Ma se siamo i vassalli degli USA ora, cosa impedirebbe il futuro esercito Europeo di esserlo ancora?
Io ci vedo invece proprio questo come obiettivo finale. Creare un esercito unico Europeo che poi risponda meglio e all’unisono al suo padrone attuale.
Se già ci fosse, probabilmente, sarebbe già guerra globale.
Si stanno portando avanti con i loro piani.
Una volta fatto la guerra alla Russia e alla Cina sarà questione di poco.
Bisogna guardare oltre l’immediato, la contingenza!
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Francesco è gesuita. draghi è gesuita. Francesco predica pace. draghi predica guerra. chi dei due è l’intruso?
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