
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Anzitutto le scuse ai lettori: ieri, diversamente da tutti gli altri giornali, abbiamo pensato che le guerre e i massacri di ucraini, russi e palestinesi fossero più importanti della finale olimpica di volley femminile e del terribile assalto del governo al compagno Malagò, che le brutte destracce (e, incidentalmente, anche una legge dello Stato) vorrebbero […]
Prese per il culo
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Anzitutto le scuse ai lettori: ieri, diversamente da tutti gli altri giornali, abbiamo pensato che le guerre e i massacri di ucraini, russi e palestinesi fossero più importanti della finale olimpica di volley femminile e del terribile assalto del governo al compagno Malagò, che le brutte destracce (e, incidentalmente, anche una legge dello Stato) vorrebbero sostituire dopo appena 3 mandati e 11 anni al Coni. E poi massima solidarietà al cosiddetto ministro degli Esteri Tajani, che nella sua intervista quotidiana (ieri toccava al Corriere) ha risolto con due frasi ficcanti le due guerre, ma senza distogliere il terzo o quarto “occhio ‘molto attento’ alla situazione in Venezuela”. Ucraina: “la sosteniamo senza se e senza ma”. Infatti subito dopo c’è un ma: “ma non siamo in guerra con la Russia” e “le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio”. Il fatto che lui e Crosetto lo ripetano ogni giorno lascia intendere che Zelensky se ne freghi delle loro diffide, sempreché ne abbia avuto notizia, e usi le nostre armi per invadere pezzetti di Russia. Domanda: se no? Che succede se le usa? “A fine mese chiederemo chiarimenti al ministro Kuleba e valuteremo come agire”. Apperò. Da 30 mesi inviamo armi agli ucraini senza dire quali né tracciarle e ci meravigliamo se le usano. Quindi, gentile ministro, facciamo così: o smettiamo di inviarle, o smettiamo di chiedere di non usarle qui o lì, perché le due cose insieme sanno di presa per il culo.
Gaza: “la nostra linea è molto chiara”. Ah sì? “Chiediamo con forza a Israele di interrompere attacchi che portano a un numero altissimo di vittime civili, in contrasto col diritto internazionale… È l’ora del cessate il fuoco”. Ecco: dopo 10 mesi e 40 mila morti, è l’ora. Tajani lo diceva anche dopo 5 mila, 10 mila, 20 mila, 30 mila morti. E non se l’è filato nessuno: del resto Netanyahu sfancula pure Biden e Blinken, figurarsi Tajani. Domanda: se no? Che si fa se Bibi continua a massacrare civili e negoziatori? E se respinge la sua fantomatica “missione di controllo sulla costruzione dello Stato palestinese con l’Anp, non certo con Hamas”, che la Knesset ha già bocciato e nessuno sa su quali territori, visto che Bibi vuol tenersi gran parte di Gaza e continua a colonizzare la Cisgiordania, senza contare che l’Anp rappresenta un’esigua minoranza di palestinesi e a Gaza non mette piede dal 2006, quando i suoi furono sterminati da Hamas mentre massacravano quelli di Hamas in Cisgiordania? Quindi, gentile ministro, facciamo così: o il governo italiano riconosce lo Stato palestinese a Gaza e in Cisgiordania, ritira l’ambasciatore da Tel Aviv e sanziona Israele cominciando dalle armi fino alla tregua, oppure tace, perché ogni parola suona come una presa per il culo.
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A scuola c’erano quelli che si nascondevano dietro al compagno , con l’illusione di non essere visti dall’insegnante, quelli che andavano perennemente al bagno per evitare l’interrogazione, quelli che ogni scusa era buona per giustificare l’impreparazione, quelli che per avere sei piangevano durante l’interrogazione, quelli che non venivano quando c’era il compito in classe… e poi te li ritrovi ministri… Così è tajani, e l’italia in generale.
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oggi si potrebbe dire l’obnubile M T. Parla di tajani come se fosse un kissinger, omettendo che si tratta, semplicemente del bimbo buono alle elementari, col ditino alzato, per dire alla maestra che matteo gli ha tirato l’orecchio.
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Io do per scontato che questo personaggio, per il quale peraltro ho pochissima stima, non è un cretino, nonostante affermazioni perfettamente sviscerate da MT.
Ma allora, se sa che sono frasi di una stupidità vergognosa, pretende che noi che le leggiamo/ascoltiamo siamo tutti imbecilli o fan sfegatati della sua squallida persona.
E questo non glielo perdono. Miserabile
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Con tal filastrocca, comunque la si metta, elli da sua bocca fa trombetta…
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bha🤔 più che altro il ministro di cui sopra sembra uno che si prende per il ¢ulo da solo insieme all’ 8per cento di italioti che gli danno il voto rincuorati e assicurati da soap opere e telenovelle aggratiss sulle reti fininvest.Classico di una popolazione che sa’ molto di vecchiume ministro compreso.🤔
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In effetti questa valanga di “appelli“, “auspici“, “pressioni” (quali? Boh), “stiamo lavorando per” (come? Chi? In che modo?) e penultimatum vari li ho sempre visti come fuffa per non dire “aspettiamo e speriamo“.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio….
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Dopo Di Maio, alla Farnesina ci può andare anche il bidone dell’ umido che tanti nessuno se ne accorge. E infatti…
Finché era in piedi il muro di Berlino potevamo, ogni tanto, farci sentire, ma oggi il fatto di essere una colonia è un fatto conclamato.
Del resto, se tornasse Conte a palazzo Chigi e un cinque stelle agli esteri sarebbe diversa la nostra posizione verso gli Usa e le guerre scatenate da essa e la Nato ? Con tutta la stima verso l’ ex PDC, credo proprio di no.
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Quindi?
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quindi accontentiamoci delle telenovele aggratis sulle reti fininvest e continuiamo a votare bene
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Buon giorno Cesare, questo non lo possiamo sapere, si possono solamente fare delle supposizioni. Comunque Conte, da PDC, si rifiutò di riconoscere Guaidó, scontentando non poco l’amministrazione statunitense. Pochi mesi dopo renzi fece cadere il governo.
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ma un five stars alla giustizia come buonafede sarebbe un bel dito al ¢ulo per le destre piddioti renzo e calendula. Che ne pensi🤔
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Secondo il mio parere da bar al terzo giro di “offro io”, i padroni dell’Italia (il deep state Usa) si sono attestati sull’elettorato dem (sui rep c’è l’altra cosca, storicamente meno forte negli ultimi decenni), e quindi anche in Italia si appoggiano principalmente alla “sinistra”, anche se la meloni dimostra come chiunque prenda il governo debba comunque rispondere completamente a loro.
La “destra” allora immagino abbia cercato altre sponde, e si sia avvicinata al nemico del deep state Usa: la Russia (e i repubblicani), che comunque evidentemente qualcosa paga anche lei (vedi alla voce savoini … per i cani da riporto le crocchette sono i soldi).
Ora il governo di coalizione delle “destre” è schizofrenico. La meloni cerca di seguire gli ordini Usa e si fa baciare in testa da biden, che però sta cadendo, per cui iniziano timidamente a smarcarsi. Meno timidi legaioli e forzaioli, ma comunque sempre timidi. Sperano vinca trump (ma e se lo ammazzano?) e cercano di dire qualcosina di diverso dagli ordini che ricevono da oltreoceano. Dire, non fare.
In quest’ottica mi spiego i pigolii di tajani, ministro dell’ultimo banco in una classe politica dove i primi banchi hanno le ragnatele da decenni. Ovviamente solo parole, perchè poi nei fatti eseguono, però cercano di salvare la faccia con qualche dichiarazioncina mai seguita da azioni concrete.
Cosahe fra l’altro è la nuova tendenza anche in Usa, dove per esempio sapendo che il popolo è contrario allo sterminio palestinese, ogni tanto chiedono di moderare il genocidio, di sterminare un pochino meno … e intanto continuano a mandare carichi di bombe omaggio o 3X2. Oppure se ne escono con richieste insensate, tipo che danno missili a medio e lungo raggio all’Ucraina, ma si raccomandano di non usarli contro il territorio russo (e intanto gli passano i dati dei satelliti e dell’intelligence, e gli specialisti per farlo).
Tentano in sostanza di salvare le forme, contando sul fatto che con la propaganda al loro servizio ci cascherà la maggioranza, e così in effetti funziona.
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Ma Tajani chi? Ah, il reggipalle del cavaliere…
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Parlare male d’Antonio Tajani è un esercizio troppo facile, ed è anche assolutamente inutile: è come prendere a bastonate l’aria. La cronaca è costretta ad interessarsi di lui sempre per la sua pochezza. Alfano non ha la cattiveria o la perfidia di un Cesare Previti o di un Marcello Dell’Utri, ma riesce a farsi detestare lo stesso: per la sua inconsistenza. Per questo non sono d’accordo con Marco Travaglio che in questi ultimi temi, e anche oggi, gli ha rivolto immeritate critiche e insolenze.
Tajani più che uno statista mal riuscito, è un uomo politico incompiuto. Come un albero di Natale cui manchino le componenti rotonde e colorate…
Mancanza che si fa sentire, eccome!
Un tempo riusciva a distinguersi per un eccesso di zelo e di sudditanza al Capo. In altri casi per la banalità delle sue dichiarazioni, al limite della dabbenaggine. Infine le ultime dichiarazioni sulle guerre in corso lasciano sgomenti per la loro vacuità, frivolezza, e superficialità.
Tutta questa “leggerezza” gli ha consentito sempre di galleggiare sul pelo dell’acqua, di trovarsi sempre in ampie e variegate maggioranze, e di collezionare una serie incredibile d’incarichi e di poltrone: più volte Commissario Europeo, Presidente del Parlamento Europeo, Ministro, e Segretario dei berlusconiani buoni, di quelli cattivi, nonché Segretario dei diversamente berlusconiani…
Vedrete, con i tempi che corrono, uno così finirà per fare il Presidente della Repubblica.
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E.C. Tajani e non il suo gemello Alfano.
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Ognuno dice e ripete le banalità che vuole, tanto non ci sono giornali che criticano, opposizioni che contestano, e neppure gente che protesta. In modo serio ed efficace intendo.
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Parlare male d’Antonio Tajani è un esercizio troppo facile, ed è anche assolutamente inutile: è come prendere a bastonate l’aria. La cronaca è costretta ad interessarsi di lui sempre per la sua pochezza. Tajani non ha la cattiveria o la perfidia di un Cesare Previti o di un Marcello Dell’Utri, ma riesce a farsi detestare lo stesso: per la sua inconsistenza. Per questo non sono d’accordo con Marco Travaglio che in questi ultimi temi, e anche oggi, gli ha rivolto immeritate critiche e insolenze.
Tajani più che uno statista mal riuscito, è un uomo politico incompiuto. Come un albero di Natale cui manchino le componenti rotonde e colorate…
Mancanza che si fa sentire, eccome!
Un tempo riusciva a distinguersi per un eccesso di zelo e di sudditanza al Capo. In altri casi per la banalità delle sue dichiarazioni, al limite della dabbenaggine. Infine le ultime dichiarazioni sulle guerre in corso lasciano sgomenti per la loro vacuità, frivolezza, e superficialità.
Tutta questa “leggerezza” gli ha consentito sempre di galleggiare sul pelo dell’acqua, di trovarsi sempre in ampie e variegate maggioranze, e di collezionare una serie incredibile d’incarichi e di poltrone: più volte Commissario Europeo, Presidente del Parlamento Europeo, Ministro, e Segretario dei berlusconiani buoni, di quelli cattivi, nonché Segretario dei diversamente berlusconiani… Vedrete, con i tempi che corrono, uno così finirà per fare il Presidente della Repubblica.
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Il Nulla col buco intorno: Antonio Tajani. Credo che si sottovaluti il q.i. del soggetto. Siamo a temperature siberiane…Mi bastò ascoltarlo da Presidente del Parlamento europeo mentre sproloquiava facendo ridere a crepapelle Farage, e lui indispettito lo sanzionava verbalmente in latino ( sul riso che abbonda nella bocca degli stolti…detto da lui, figurarsi) e soprattutto lo guardava come una maestrina che vuole intimorire un bimbo di 3 anni. Una scena esilarante durata almeno un minuto. Tanto che credevo che Tajani avesse avuto una paresi. Ci divertiamo a prendere per il k Salvini. Ma Salvini è un genio rispetto a questo demente. Un demente che certifica lo stato imbarazzante dell’Europa e dell’Italia, visto che è tanto apprezzato.
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