
(di Michele Serra – repubblica.it) – ll ruolo delle fake news nello scatenamento dei violenti disordini razzisti in Gran Bretagna è stato più che rilevante. Forse addirittura decisivo: il vero motore, senza il quale niente di altrettanto grave sarebbe accaduto.
La propaganda politica, con le sue forzature e anche le sue menzogne, è sempre esistita, ma la pervasività dei social e la velocità travolgente con la quale una goccia di veleno intossica l’intero oceano della comunicazione on line, sono un fenomeno inedito e pauroso. Colpisce lo sconsolato pessimismo con il quale la giornalista filippina Maria Ressa, Nobel per la Pace nel 2021, intervistata dal Guardian, descrive la situazione: “Ogni anno che passa senza vere leggi di regolamentazione dei social media, va sempre peggio. La disinformatja è come la cocaina, se la prendi un paio di volte, ok, ma se la prendi sempre diventi un tossico e una persona completamente diversa”.
Certo, come in tutti i fenomeni di tossicità, tra il consumatore soggiogato e impotente e il grande narcotrafficante il livello di responsabilità è infinitamente diverso. Prendete uno come Elon Musk, che dall’alto del suo potere e della sua smodata ricchezza evoca, con rozzezza beota (è il gemello diverso di Trump) la “guerra civile inevitabile”. La sua non è una goccia, è un’autobotte di veleno. Tanto poi, a far casino in mezzo alla strada, a distruggere e farsi distruggere, ci vanno i poveracci, i fascistelli bianchi dei suburbi, ragazzotti rapati e tatuati con zero anticorpi culturali. Se davvero scoppiasse la guerra civile, loro ammazzano e si fanno ammazzare. Trump digita al sicuro, con il culo bene al riparo nei suoi miliardi.
Tanto per capire: da dove escono tutti i picchiatori di destra, suprematisti bianchi, poveri traviati dalla disinformazione? Saranno forse parenti degli hooligans che hanno infestato per decenni le città isolane ed europee quando giocava la loro squadra preferita ? Ricordo a Roma fior di gentiluomini tifosi del Liverpool. Non mi risulta che alcun governo di sua maestà britannica abbia mai stroncato il pericoloso fenomeno. Una volta, ai tempi del loro impero coloniale, arruolavano tali energumeni, li irreggimentavano, li educavano a bastonate e li lasciavano sfogare sui ” nativi”. Il paragone di Serra, infine, sui drogati è infelice: gli Inglesi hanno scatenato – nell’Ottocento – DUE guerre dell’oppio per imporre ai Cinesi l’uso del loro prodotto indiano ( anche la famosa moralista e austera regina Vittoria aveva la sua parte di profitto; cit. S. Valzania. Le guerre dell’oppio. Ed .Mondadori 2023)
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