Cara Giorgia le cose stanno come le descrive la Commissione Ue nel rapporto sullo stato di diritto: le critiche non sono un’invenzione dei “nemici”.

(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Alla fine i nodi vengono al pettine. Il rapporto annuale della Commissione Ue sullo Stato di diritto era stato rinviato per le elezioni e leggendolo si capisce perché. Il governo di Giorgia Meloni ne esce peggio di quanto si potesse immaginare. Al paragrafo IV di pagina 31 Bruxelles analizza la cosiddetta riforma del premierato sottolineando come la riduzione dei poteri previsti per il presidente della Repubblica (che qui le destre continuano sfacciatamente a negare) sollevi “preoccupazioni”. Oltre ai “dubbi” sul fatto “che possa portare più stabilità”.
Il testo cita anche i rilievi sollevati dall’Associazione nazionale costituzionalisti secondo i quali il capo dello Stato risulterebbe “indebolito”. A questi appunti è associato anche l’eccessivo ricorso ai decreti legge che sta provocando effetti sul corretto rapporto tra governo e Parlamento. Critiche anche al rapporto tra politica e giustizia per le “dichiarazioni di politici” che possono “compromettere l’indipendenza della magistratura”. Allarme sull’abolizione dell’abuso d’ufficio e sul “ruolo della criminalità organizzata nell’impossessarsi dei fondi del Pnrr”.
Era prevedibile anche la critica sulla libertà di stampa per le aggressioni ai cronisti e “un possibile effetto agghiacciante sui giornalisti che sono maggiormente esposti alle querele per diffamazione”. Un capitolo anche sulla Rai in cui si esprime “inquietudine”. No, le critiche al governo non sono un’invenzione dei “nemici” che Meloni vede dappertutto. Sono un fatto, anche politico.
A Bulgaria e Polonia continuano a emettere comunicati di questo tipo ma questi se ne fregano altamente. In Italia si farà allo stesso modo.
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É una grandissima consolazione sapere che l’itagglia é in buona compagnia,
bulgaria e Polonia ne saranno felicissimi
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Quando si emetterà il decreto per cui si potrà lavorare nella pubblica amministrazione solo avendo l’iscrizione a Fratelli d’Italia e invece di giurare sulla Costituzione si andrà a casa La Russa a giurare sul capoccione, allora un leggerissimo sospetto comincerà a sorgere anche nella capoccia di Mozzarella…..
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Po’ra carciofara, nonistante i fantasmagorici selfie al G7 vestita come Barbie-nana, questa prima o poi si butta di sotto dallo sconforto. Per la serie “Ho sbagliato tutto nella vita, ma mi tocca sentirmelo dire da Bruxelles”… 🤣
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L’EUROPA LO VUOLE?? – Viviana Vivarelli
Ogni anno la commissione UE stila una valutazione per ogni Paese membro e quella di quest’anno sul Governo Meloni non è esattamente positiva, come vorrebbe far credere il redivivo Istituto Luce dei media italiani, tutti appiattiti al grido “Eia, eia, alalà!”
Intanto dove è finito quel PNRR di 209 miliardi strenuamente ottenuti da Conte in giorni e notti di tavoli estenuanti per ricostruire il Paese e principalmente la sanità? In 21 mesi di Governo Meloni ne sono stati spesi appena 34 e non certo a fare della sanità o dell’integrità del territorio.
Molta perplessità destano le nuove riforme che dovrebbero esserre il fiore all’occhiello della reggente di questo sventurato Paese: l’autonomia differenziata e il premierato.
Si fa notare che lo sbriciolamento del Paese in 27 Principati regionali, ognuno dotato di poteri sovrani su 20 materie, non toglierà solo poteri al Parlamento ma ridurrà lo stesso presunto Premierato, il quale si troverà padrone assoluto del niente. Ci arriva a capirlo la piccola testa di chi ha avuto questa bella pensata?
Ma davvero qualcuno potrebbe pensare che la stabilità delle Istituzioni centrali non ne risulterà diminuita e che si realizzerà il caos?? Riescono a capirlo che persone un Paese federale come gli USA ha leggi federali, cioè uguali per tutti? Mentre noi non siamo nemmeno uno Stato federale?
L’UE fa anche notare che 22 decreti legge sono un tantino esagerati. Tanto valeva chiuderlo il Parlamento se non deve legiferare su nulla!
Preoccupazione anche per leggi a valanga di un Nordio preoccupato solo di depenalizzare tutti i possili reati dei signori della politica, delle altre istituzioni o della PA. Allarme sull’abolizione dell’abuso d’ufficio e sul “ruolo della criminalità organizzata nell’impossessarsi dei fondi del Pnrr”.
E qualcuno comincia a notare che in Italia parlare ormai di libertà di stampa è una contraddizione in termini, vista la pappa omogenea similgovernativa che dilata la disinformazione e la propaganda più bieca e servile al modo fascista, che niente ha a che fare con una democrazia e in cui si arriva ad imbavagliare la libera espressione al punto che chi esprime dubbi sulla fattibilità del Ponte di Messina si becca 27 anni di prigione (legge di Salvni).
Ve beh, uno può anche dire “E chi se ne frega dell’UE?” rispolverando antichi proclami. Ma qualcuno potrebbe anche notare che c’era un tempo in cui ogni parola dell’UE valeva quanto il Vangelo, e ri ripeteva ad ogni piè sospinto: “È l’Europa che lo vuole!”, mentre ora aumenta la divaricazione tra Ue e Governo italiano e lo si vede anche a Bruxelles che contiamo meno dei bruscolini.
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Ciao Vivi , della serie piatto ricco mi ci ficco…oltretutto barando!
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