(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ogni mattina compulsiamo spasmodicamente ogni articolo sui negoziati europei a caccia di un indizio, una traccia, un segnale, una frase, un monosillabo, un cenno, un ammicco, un qualcosa purchessia che ci rassicuri sull’esito più naturale per i vertici dell’Ue: la carta Draghi e l’opzione Letta (nel senso di Enrico). A furia di leggerne sui giornaloni, ci abbiamo […]
Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Ogni mattina compulsiamo spasmodicamente ogni articolo sui negoziati europei a caccia di un indizio, una traccia, un segnale, una frase, un monosillabo, un cenno, un ammicco, un qualcosa purchessia che ci rassicuri sull’esito più naturale per i vertici dell’Ue: la carta Draghi e l’opzione Letta (nel senso di Enrico). A furia di leggerne sui giornaloni, ci abbiamo fatto la bocca. E gli elettori sono stati chiarissimi. Un sol coro dall’Italia al Baltico, dal Nord Europa alla Penisola iberica ai Balcani: “Mai più senza Draghi e Letta!”.
Chi volete che avessero in mente gli italiani che hanno premiato la destra, i francesi che han votato Le Pen, i tedeschi arrapati dai popolari e dai neonazi, gli ungheresi filo-Orbán e gli altri popoli devoti ai sovranisti contro i tecnocrati di Bruxelles? Draghi e Letta. Anche Renzi, in tandem con la Bonino, era stato chiarissimo: “Voglio Draghi alla guida dell’Ue”, “Vorrei la maggioranza Mario”. E pure la Boschi: “Draghi al posto di Ursula”. E Calenda, perentorio: “Draghi presidente Ue? Io ci credo”. Il Corriere, sempre informatissimo, non aveva dubbi: “Draghi, un piano per l’Europa”, “Bene la svolta di Draghi per l’Ue”, “Opzione Draghi”, “La sveglia di Draghi”, “Sondaggio nella Ue, Draghi batte Ursula”. Anche in Scandinavia, per dire, il culto mariano faceva impazzire tutti. Il Tempo: “Tutti sognano Draghi”. Repubblica non stava più nella pelle: “Ue, si tratta su Draghi”. “Road map Ue, Draghi da von der Leyen”, “Il ruolo di Michel potrebbe liberare la casella per Draghi”, “L’Europa secondo Draghi”, “La carta Draghi”, “Porta aperta di Meloni a Draghi”, “A chi può giovare il fattore Draghi”, “Per Giorgetti, Draghi è la scelta migliore per l’Ue”, “Palazzo Chigi studia se indicare l’ex Bce”, “La lezione di Draghi”. Era fatta. Lui faceva sapere di non essere interessato, ma la Stampa mica ci cascava: “Fattore Draghi”, “Draghi vede Macron e i commissari Ue. Le tentazioni europee sull’ex premier”, “Draghi scende in campo”, “La scossa di Super Mario all’Ue bella addormentata”, “Torna l’ipotesi Draghi al Consiglio Ue”, “La scossa di Draghi”, “Il manifesto di Draghi”. Il Sole 24 ore aveva notizie di prima mano: “Draghi come sostituto di Michel è la soluzione super partes per rompere gli schemi”. Per il prestigioso Libero di Sechi l’opzione Draghi era una pura formalità: “SuperMario prenota una poltrona al Consiglio Ue”, “Il piano Draghi e il ritorno della storia”, anche perché, non bastando Renzi, Boschi, Bonino e Calenda, anche “Gentiloni lo sostiene”, e sono sempre soddisfazioni. L’autorevole Giornale di Sallusti tagliava la testa al toro: “Torna Draghi e fa un pensierino all’Europa”, “Draghi, carte coperte. Ma nessuno crede che farà solo il nonno”.
E ancora: “Lo scenario Draghi alla Commissione Ue agita il centrodestra”, “Draghi riscende in campo”, “Il programma di Super Mario”, “I contatti telefonici tra Meloni e l’ex Bce”, “Si rafforza l’ipotesi Draghi”, “Riportiamo Draghi in campo”. “Draghi, fuoriclasse che ci serve (e che fa gola pure all’America)”. Ecco, quei golosoni degli americani volevano portarcelo via, ma nulla potevano contro gli spingitori italiani, inclusi i portafortuna del Foglio: “Un caffè segreto tra Draghi e Ursula offre suggestioni sul dopo 9 giugno”, “Sogna il Quirinale ma è in corsa per Commissione e Consiglio Ue. La moglie Serenella: ‘La politica lo teme, non lo ama’”, “Vota Antonio? No: vota Mario! La nuova agenda Draghi ha messo in mutande i populismi di destra e sinistra”. Non s’era ancora trovata la prima Agenda Draghi e zac! Il rag. Cerasa già lanciava la seconda, in pelle umana. Altro amuleto, l’Unità di Samsonite: “Riappare Draghi: vuole prendersi l’Europa”, “Timone Ue a Draghi: FdI frena, Pd ci sta, Centro esulta”. Il Riformatorio vedeva “Draghi a Bruxelles senza l’appoggio dell’Italia”, ma con quello dei marziani. E il Messaggero annunciava un’irresistibile “raccolta firme di Ichino e Martelli: ‘Sia Draghi a guidare Bruxelles’”. Ichino e Martelli, mica pizza e fichi. Mancava solo Fassino.
E Letta? Anche lui, zitto zitto, inesorabilmente avanzava. Soprattutto sulla Stampa, che ci teneva tanto: “Ipotesi Letta al Consiglio europeo. La premier non metterebbe il veto”. “La carta Letta al Consiglio Ue. Il report che ha convinto Meloni”. Ma anche sul Corriere: “L’opzione Letta al Consiglio Ue e l’antico rapporto con Meloni: ‘come Sandra e Raimondo’, confronto periodico civile e rispetto reciproco”. Il nipote di suo zio aveva addirittura trasformato in un libro, appassionante come tutto ciò che fa e dice, il suo rapporto sull’economia europea, dal frizzante titolo Molto più di un mercato. Viaggio nella nuova Europa, anticipato a edicole unificate alla vigilia delle trattative Ue da Corriere, Repubblica, Sole e Messaggero. Poi i Ventisette si son visti davanti al caminetto e nella cena finale. E proditoriamente nessuno, ma proprio nessuno, neppure il premier di Malta, ha nominato né Draghi né Letta. Un attacco collettivo di amnesia? O di pazzia? O di masochismo, viste le rivolte popolari che esploderebbero fra tutti i popoli orbati di cotali leccornie? Impossibile. Dev’essere un astutissimo bluff del Consiglio Ue, che se n’è uscito con la terna Von der Leyen-Costa-Kallas per tenere coperti i due assi nella manica e tirarli fuori al momento opportuno. L’alternativa è che in Europa nessuno legga i giornaloni italiani né dia retta a Renzi, Boschi, Bonino e Calenda: ma questa è pura fantascienza.
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A MT piace vincere facile
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Insomma, riassumendo, quella supercazz@la vivente di Draghi. Manco fosse Antani.
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Pubble sulle nomine Europee e la tranvata della Melony e soci:
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Pero’ rappresentano una bella coppia di fanti.A competenza politica li metterei un filino sotto alla doppietta Renzi Calenda che rimangono per me irraggiungibili 🤔
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magari è finito l’obbrobrio dei falliti in Italia (di maio, gentiloni…) che vengono venerati in Europa. gli altri paesi europei, comunque, non offrono merce migliore.
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Mai avuto simpatie per fascisti e fascistelli in vita mia ,ma questo non mi impedisce di non essere d’ accordo con la menata generale ,anche quella di Conte ,per intenderci. Meloni non ha votato la triplice capitanata dalla Vanderlajern e quindi è isolata quindi reietta e da sbeffeggiare. Invece, se li votava cosa sarebbe successo ? Meloni è alleata con la Vanderlajern e in comunella con il PD. Ma ,a proposito , scusate la mia ignoranza, quelli che ho votato cioè M5S cosa hanno deciso di fare ? La pace è ancora nel loro programma o sono certi che la sturmen truppen della tedesca cambierà idea e quindi sostenerla è un obbligo per restare uniti con il meraviglioso PD ?
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Sulla Von der Lina la Meloni si è astenuta, ha votato contro gli altri due…..comunque bisognerebbe considerare che le votazioni sono l’ epilogo di trattative, pesi ed equilibri politici, la Meloni, e con lei l’ Italia, era già isolata, che poi detta secondo l’ Accademia della Crusca, non contiamo un ca@@o! Tutto lo zerbinaggio pro Usa, pro NATO, pro guerra Ucraina, non è servito a nulla, anzi…..Se la patriota avesse mantenuto la schiena dritta e la coerenza di quanto declamava all’ urbi e agli orbi quando era all’ opposizione, avrebbe almeno potuto far parte di quell’ area politica apertamente contro la Vonder, invece si è astenuta nell’ estremo tentativo di trovare una poltroncina all’ Italia…..e questo dopo aver vinto da premier di governo in carica le elezioni europee , con la politica dello zerbino, che tradotto significa che come paese non contiamo il vedi sopra! Un totale fallimento politico……Il M5S ha perso le elezioni europee, ha pochi europarlamentari e quindi è escluso da qualsiasi tavolo, ma Giorgia le ha vinte quindi avrebbe dovuto essere protagonista soprattutto dopo aver portato l’ acqua con le orecchie alla UE e alla Vonderlina……quelli per cui la pacchia doveva essere finita……
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E nel tonfo della caduta del capitalismo: un grande silenzio emerge, incredibile e colpevole, quello della sinistra occidentale che oggi dovrebbe sferrare i suoi colpi più potenti al capitalismo, in nome di una diversa visione del mondo, più umana e democratica. E invece quella voce non si riesce a sentire. E noi chiediamo quale sia la colpa di questo silenzio: Collusione? Perdita di un chiaro progetto? Fallimento ormai intrinseco di qualunque ideale? Afasia decisionale? Caos interno?
Siamo maledetti i pirati che arraffarono! Siano maledetti i custodi che non custodirono e non legiferarono? Ma siano maledetti anche coloro che al sistema si dovevano opporre con tutte le loro forze e non lo fecero!
In Italia viviamo in una semi-democrazia, dove non si riconoscono i diritti dell’opposizione, non c’è distinzione tra i poteri dello Stato, c’è un’opinione pubblica narcotizzata o manipolata. Su questi termini non è assordante il nostro urlo, ma il silenzio degli altri. Avvertivamo il torpore, l’inerzia del Paese. Segnalando un rischio di autoritarismo abbiamo buttato un sasso nello stagno. E contribuito a risvegliare il dibattito. Non basta. Ma contribuiamo come possiamo”.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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Come può l’Europa escludere “occhi di tigre” dalla rosa dei candidati è per me inspiegabile!
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Sarebbe anche l’ora di chiudere la saracinesca dei falsi per nascondere altro.
Ma come si può chiamare un paese civile un paese che ricorre a così vili stratagemmi per farsi valere nel panorama della guerra e di tutta la filiera della morte, dagli stuzzicadenti allo zucchero alle mine indorate con stelle filanti! Come è stato possibile ribaltare concetti fondamentali per la sopravvivenza non solo del genere umano ma anche di un briciolo di sentimento e intelligenza senza secondi fini come pace con guerra, si fa la guerra per avere la pace, fate l’amore con l’odio , chi odia brucia d’amore, come è stato possibile che il mercatino delle pubblicità per vendere, al dettaglio ogni bene e ogni prodotto, ribaltando i concetti per fare presa di menti condizionabili e condizionate possa essere stato spinto fino a questi livelli di pervasività, nessuna vergogna come nessun rimpianto se sei esplode tutti?
Kili di intelligenza per costruire una pubblicità per un mascara o un’acqua micellare per struccarsi? E dov’è il genio in queste opere d’arte? Se non nel reiterare un prodotto pubblicitario fino alla nausea per vendere il prodotto o da 3,50 e per vendere la stessa pubblicità?
E come avete potuto porre sotto questo giogo di idiotismi la vita e la morte di popolazioni, di cultura di vero giornalismo, di veri medici , di veri giudici di veri attori e non di giacche intercambiabili per giochi raccapriccianti sulla pelle di tutti. !!
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