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(Bartolomeo Prinzivalli) – Mi è stato chiesto un parere sull’autonomia differenziata, quindi cercherò di esprimermi nella maniera più oggettiva, lontano cioè da simpatie politiche ed opinioni di parte, come semplice cittadino del sud che dovrà subirla.
Avete presente quando le cose vi vanno talmente bene da sentire l’irrefrenabile impulso di fare una minchiata? Ecco, quella è l’autonomia differenziata.
Mi spiego meglio: punto fondamentale da sempre nel programma della Lega, per gli esponenti storici del carroccio è il coronamento di un sogno; una vera e propria secessione economica, priva dell’impatto geografico di un distacco reale ma egualmente efficace. Ne è la prova l’emozione visibile di Calderoli, artefice e promotore della riforma da quando esiste l’idea della Padania, quel verde territorio fiabesco in cui trogloditi saturi di birra conciati come vichinghi sovrappeso pascolano allo stato brado. Sul padre della proposta ormai approvata ci sarebbe molto da dire, ad esempio che ad un primo sguardo nessuno ci punterebbe un centesimo, invece è fra i più esperti conoscitori del funzionamento bicamerale, compresi cavilli e scorciatoie; a suo modo ammirevole per abnegazione e caparbietà, pare abbia raggiunto lo scopo della vita.
Perché allora considerare il traguardo conseguito come un problema per la maggioranza? Perché è la classica riforma divisiva, ossia in grado di acuire differenze fra classi scatenando astio ed invidia; un po’ come fece il reddito di cittadinanza fra i percettori considerati fannulloni sul divano e chi era costretto a lavori stressanti ed insoddisfacenti per sbarcare il lunario, oppure il superbonus fra chi ne approfittò per rifarsi casa gratis e chi a causa di tempistiche o irregolarità progettuali rimase a bocca asciutta. Qui il divario sarà prettamente geografico fra il ricco nord ed un sud che vedrà aumentare la differenza nella qualità di servizi essenziali come viabilità, scuola ma soprattutto sanità, ed a poco serviranno le rassicurazioni sulle garanzie di livelli minimi ancora tutti da quantificare.
E chi se ne frega, diranno alcuni. Invece non è proprio così, nonostante le speranze che Vesuvio ed Etna ne esaudiscano i desideri, lavando col fuoco i parassiti scansafatiche terroni che dissanguano impunemente le casse riempite col sudore delle aziende del nord (con forza lavoro prevalentemente meridionale o ancora più a sud, ma sono dettagli), l’Italia rimane unica, se non nella realtà almeno nel voto. Quindi il centrodestra così in alto nei sondaggi vedrà prosciugarsi una grossa fetta del proprio bacino elettorale, ed a poco serviranno i moniti riguardanti la cattiva gestione delle casse meridionali governate prevalentemente dalla stessa fazione. Una zappata sui piedi, né più né meno. Certo, esistono il fenomeno dell’astensione ed il lavaggio del cervello mediatico a scongiurare eventuali ribaltoni; sì, chiedetelo a Renzi ed alla sua meravigliosa riforma costituzionale, a patto che ne sia rimasta memoria.
Date ad un italiano qualcosa da odiare ed avrete la sua massima attenzione.
Quando c’è in ballo più che l’avvicendamento sugli scranni di fantocci con le proprie tifoserie dedicate il popolo ha dimostrato di saper scuotersi di dosso il torpore della disaffezione, quindi un’eventuale raccolta firme per il referendum abrogativo mobiliterebbe molta gente; ovviamente chi riuscirà a cogliere la palla al balzo se ne intesterà i meriti, come sempre.
In sintesi bisogna stare molto attenti a quanto si desideri qualcosa prima di aver messo in conto le eventuali conseguenze; a volte basta un nulla perché il più bel sogno si trasformi in incubo…
“Avete presente quando le cose vi vanno talmente bene da sentire l’irrefrenabile impulso di fare una minchiata? Ecco, quella è l’autonomia differenziata.”
Premessa, a mio modesto avviso, sbagliata.
La Lega esiste sulla piazza politica da circa 40 anni e in 40 anni tante cose sono cambiate in Italia, sia al nord, sia al sud.
Forse e sottolieno forse, 40 anni fa poteva avere un senso il “talmente bene”; oggi non più.
Quindi trovo normale che un fossile del parlamento, qual è Calderoli e quali sono tanti altri, siano mentalmente fermi a quel periodo.
Certo al Nord le cose vanno meglio che al sud, questo è indubbio; ma ho visto negli anni dei cambiamenti enormi a Milano e nel nord.
Un esempio che riassume tutti i cambiamenti che la realtà produttiva del nord ha subìto è senza dubbio la vicenda Fiat; da fabbrica Italiana per antonomasia, a succursale dei francesi, a futuro sfascia carrozze organizzato.
Potrei parlare del settore che conosco decisamente meglio, l’industria chimica, ma è meno nota a chi legge e quindi mi limito a ricordare il caso montedison, il gruppo ferruzzi; al di la delle vicende giudiziarie in cui sono state coinvolte; anche sulla chimica italiana c’è una lapide pronta.
L’industria elettronica, la Olivetti, la triste vicenda Mivar, è morta sul nascere e pensare che quando ero al primo anno di università, al politecnico di Milano ( 1989) eravamo in 220 matricole in ingegneria chimica e più di 4000 matricole in ingegneria elettronica.
Oggi e non da oggi, la realtà manifatturiera del nord è caratterizzata da medie e piccole imprese che fanno parte della “catena del valore” tedesco; piaccia o no è così.
Con l’affacciarsi, nel corso degli anni, sul mercato di nuovi player, specie l’est europa e l’asia, lo scenario globale è cambiato.
Il nord italia si appresta ad essere una zona dove, a passo forzato per via delle scelte politiche compiute nel corso degli anni, si sta instaurando una condizione economica nota come trappola del reddito medio e pare non ci sia verso di uscirne, anzi le si celebra pure lo sfascio che produce con la fashion week, il fuorisalone, il salone del mobile e la vetrina del profilattico; l’unica soluzione pare stia diventando quella di far le valigie, specialmente per non vedere la vetrina.
https://ucs.interno.gov.it/ucs/contenuti/Anagrafe_degli_italiani_residenti_all_estero_a.i.r.e._int_00041-8067961.htm
L’autonomia differenziata non si farà per almeno due ragioni; la prima è finanziaria; servono soldi e non ci sono.
La seconda è politica; Meloni non la attuerà perchè il do ut des è autonimia differenziata in cambio del premierato
Solo che l’autonomia differenziata si può fare con legge ordinaria, il premierato prevedeuna modifica costituzionale; siccome il CDX non ha i numeri in parlamento per approvare il premierato, sarà necessario indire un referendum e Meloni sa in partenza che lo perderà.
Quindi chi glielo fa fare di dare con certezza a Salvini il soldatino di plastica da mostrare con fierezza al popolo bue, quando la sua bambola di pezza deve passare le il trita-stracci del referendum?
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Credo che intendesse che le cose vanno “talmente bene” alla maggioranza… neanche come Lega in sé, perché casomai Salvini era in difficoltà… sarà ossigeno per i voti al nord, ma spero che il sud finalmente rinsavisca.
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Io non credo che intendesse che le cose vanno bene per una parte politica.
Ho spiegato anche il perchè nelle due ragioni finanziaria e politica; almeno questa è l’intepretazione che do io e non sono il solo.
Se un giornalista non le conosce queste ragioni che sono evidenti, o peggio ancora le ignora; eviti di scrivere.
Il tema dell’autonomia differenziata fa leva su quella parte del nord che si ritiene produttiva ( a quale prezzo è discutibile, ma transeat, per ora) su un sud che vive di sussidi; il che in parte è anche vero.
Il tema è molto complesso, oltre a ragioni economiche e sociali che sono quelle più evidenti, ci sono in gioco aspetti culturali e, perchè no, psicologici che per essere risolti richiedono parecchio tempo, parecchie risorse e il periodo che intercorre tra un’elelzione e la successiva non genera consensi da tali azioni ; servirebbe una leadership forte, carismatica che al momento non c’è e non è col premierato che la si ottiene.
Il carisma, come il coraggio, uno c’è l’ha oppure no; non è una legge che te lo da.
Da una classe politica degna di tale nome ci si apetterebbe che si cerchi di risollevare il sud, non di lasciarlo affondare; non di continuare ad alimentare stati di bisogno che generano clientele, voti e raccomandati
Fermo restando che il Nord, così come lo concepiscono certi vetero-leghisti o certa vetero-CDX non esiste più e da un pezzo.
Il triangolo industriale, una locuzione scritta ai tempi di quando andavo alle elementari e alle medie sui libri di geografia, oggi è scritta sui libri di storia, se c’è scritta; il regime agisce anche li non solo sui TG.
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Buongiorno,
è ovvio che l’articolista “provoca”.
Ed Ella fa lo stesso.
Il suo ragionamento lo condivido.
Purtroppo, però, come se ho capito bene il suo status, da “Tecnico”, sa che le verità assolute non esistono se non nella testa di ci vuol credere.
Anche se il progetto non dovesse andare in porto, il male recato, la sottrazione di risorse farà i danni che un meccanismo destinato a crollare come pilastri di polistirolo espanso non avrebbe potuto fare.
La realizzazione del meccanismo passa per un cambiamento “genetico” dell’amministrazione dello Stato che ancora oggi non vive in solidità.
Uso l’esempio del progetto del Ponte di Messina.
Ci sono centinaia di motivi per cui non sia realizzabile tecnici, logistici, geologici and so on.
Il motivo del contendere NON è se serve, se è utile alla Nazione o ai “cittadini”: è “scontato” che non lo sia.
Ma serve ad una parte non certo della Nazione tutta che si nasconde dietro il contenitore vago dei “cittadini” per aumentare il proprio potere economico capitalistico.
Il problema, senza resuscitare Lenin è:
che fare?
Non resta altra strada che proseguire, migliorare quello che anime pie, avanguardie hanno tentato negli anni precedenti.
Studiare, far conoscere, far assumere cognizione di causa.
Come sempre la sola denuncia, necessaria e indispensabile, da sola non basta.
Quello che, per battere il ferro, il M5S e la parte sinistra vera della nostra politica, insieme, dovrebbero inizi
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Per me non è così ovvio che un articolista provochi; chi fa informazione ha il compito di informare prima di tutto, non di provocare.
Se non altro perchè la provocazione insorge nelle menti critiche e non tutti ne dispongono; altrimenti non si spiegherebbe come certa stampaccia abbia ancora dei lettori e come i Tg attuali abbiano ancora degli spettatori.
Il male non è l’autonomia differenziata; questa è solo una delle tante e degli ultimi tempi; il male, se ho compreso come lei lo intende è presente sul piano politico da ben oltre i 40 anni di esistenza della lega.
I sentimenti antirisorgimentali ( quello che lei chiama, se,a ncora una volta, ho compreso bene, il male recato) da una parte e dall’altra non sono nati con la lega; Finocchiaro Aprile e non solo e il movimento indipendentista siciliano non sono una mia opinione.
Non ci sarà nessuna sottrazione di risorse, semplicemente perchè le risorse non ci sono; o meglio, ci sarebbero anche; si dovrebbe fare una lotta seria all’evasione fiscale, si dovrebbero eliminare certe rendite di posizione; si dovrebbe riformare in modo ampio ed incisivo il mercato del lavoro, si dovrebbe cercare di favorire fusioni ed acquisizioni per aumentare la dimensione d’impresa; cioè realizzare ciò che c’è scritto nel libro dei sogni.
Se vuole uso il suo stesso esempio del ponte sullo stretto.
Il ponte sullo stretto è una notizia, i giornalisti ne parlano, ci sono i commenti, è irrealizzabile per le più disparate ragioni, serve solo ad una parte politica e non si realizzerà.
Lo stesse identiche ragioni valgono per l’autonomia differenziata.
Il M5S e la sinistra, quella vera, quella che ancora rimane, non hanno leader forti per fare ciò che si dovrebbe che recida le cancrene che stanno gettando nel baratro l’Italia.
Personalmente credo che l’unica soluzione possibile sia quella di andare a sbattere e forte; serve uno shock
Allora e solo allora la gente capirà cosa bisogna fare; un pò quello che successe col fascismo e con la seconda guerra mondiale.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale abbiamo avuto personaggi di prim’ordine: Einaudi, De Nicola, Di Vittorio; sperando di non avere un’altra volta gli Scelba e gli Andreotti.
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Buongiorno,
suvvia non è il caso di essere pedissequi.
Una cosa è stendere una relazione tecnica sullo stato dell’arte della situazione tecnologica, un’altra è interpretare un’uscita di un articolista su uno dei tanti canali poche frequentati da spettatori.
Ma dove ha verificato che l’articolo punta a persone on elevata capacità dialettica?
Allora, se fosse possibile, dovremmo avere ESCLUSIVAMENTE rapporti tecnici perchè a comprenderne la complessità basterebbe la intelligenza del lettore.
Come vede, pure LEI parla di spettatori cioè persone che NON avrebbero possibilità di andare oltre il minimo sindacale.
E allora quale sarebbe il “quanto” di informazione proporzionato a tale uditorio?
Come si farebbe a spiegare in modo da farne acquisire capacità autonoma cioè a NON avere più bisogno degli “espertologi” questa massa di “spettatori” privi di menti critiche?
Il male recato è il fatto che, come negli anni della esplosione del debito pubblico, ci indebiti di più per garantire l’accumulo di capitale spalmato sulle generazioni future.
Ella ha troppa fiducia che “manchino” i fondi e quindi sia inevitabile che per questo primo motivo i progetti non si facciano.
I progetti si faranno NON verranno portati a compimento, cioè il Ponte, l’autonomia, il premierato costeranno debiti futuri.
Anche solo il costo del referendum se non ci sono fondi chi lo sostiene?
Il debito futuro.
Questo è il male recato prossimo venturo.
Quello che purtroppo sta per accadere riguarda il M5S e Conte che ne è il rappresentante più elevato.
Quando verranno eseguiti gli espropri e verranno abbattute case, strade per far posto ai cantieri che non porteranno a nulla, sarà un “male recato” senza possibilità di tornare indietro.
Per le persone che perderanno quelle case, quelle proprietà, la vita sarà finita non torneranno mai a quella che avevano.
M5S e Conte se non chiamano alla rivolta civile, a livello parlamentare potranno solo dire, a cose fatte, “noi eravamo contrari” ma non potranno restituire il maltolto.
Ma chi è disposto alla rivolta civile?
La provocazione dell’articolo magari “nasconde” che questa è la SOLA via d’uscita che oggettivamente ritengo impossibile per ora.
Capisce che si possono sottrarre risorse anche se non esistono?
Davvero crede che ci sia comunque un cassiere che NON apre la cassa?
E il cashback, ottima iniziativa per ridurre l’evasione fiscale, ci ha indebitato per almeno 4 anni “a secco”? (si legga il decreto punti 6 e 7 se ricordo bene)
Conosce l’indebitamento del Comune di Roma?
E se domani salta ancora la rete fognaria che accade visto che non ci sono risorse che la città naviga nella …?
Chi paga la ristrutturazione dell’azienda di trasporto pubblico se non ci sono risorse?
Che paga la gestione comunque dovuta del ruolo istituzionale che ha costi enormi se non l’aumento del debito?
Non confidi troppo sull’ignoranza del cittadino comune.
Quando c’era la bolla speculativa con l’inflazione a due cifre, anche le massaie andavano in banca a comprare i bot che rivendevano la sera stessa guadagnando a loro avviso diverse migliaia di lire.
E gli organi di stampaccia sconsigliavano di farlo.
E allora da chi lo avevano “imparato”?
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si dovrebbe fare una lotta seria all’evasione fiscale
E se si spensasse invece di fare una lotta seria per l’equità fiscale?
Magari si porrebbe fine a questo ladrocinio legalizzato, no?
Ma: mo’ te passa, si diceva a naja.
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E chi l’ha detto che una debba escludere l’altra?
Chi sta dalla parte degli evasori, ecco chi. Patetico.
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Buongiorno,
L’equità come concetto presuppone l’esazione.
La mancata esazione, colpevole quando è evasione, sarebbe sanata da una maggiore equità fiscale?
Vuol dire non capire nulla di come si misura il necessario fiscale.
L’equità fiscale è impossibile in termini di valore assoluto.
Le tasse servono a bilanciare i differenti consumi.
se una famiglia consuma il 10 litri di acqua, un’altra il 9, mentre la prima è composta da 2 persone e la seconda da 4 come si può stabilire la “giusta” equità fiscale?
L’unica misura possibile è “approssimare” sapendo da subito che equo non sarà mai.
Se l’evasione venisse stroncata in modo apprezzabile allora di per sè sarebbe più equo e si potrebbero addirittura ridurre le tasse.
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Pensavo fosse chiaro 0diviso un numero diverso da zero fa sempre 0
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Pensavo fosse chiaro 0 diviso un qualsiasi numero diverso da zero fa sempre 0.
Se le risorse sono poche, anche se le dividi equamente sono sempre poche.
La politica economica non si valuta al bar davanti una tazzina di caffè; la si valuta secondo due parametri
Uno si chiama EFFICACIA; efficace vuol dire produttivo di effetti.
Se a n disoccupati dai 50€ a testa anche se distribuiti equamente, gli hai cambiato la vità?
No
Se gliene dai 1000, gli hai cambiato la vita; forse si
Quindi prima le risorse e poi la loro distribuzione.
L’altro si chiama EFFICIENZA; gli ho dato equamente 300€ ad ognuno; avrei potuto darne di più se anzichè fare le cose in un modo le avessi fatte in modo diverso?
Chi sarebbe quello patetico che sta dalla parte degli evasori ? IO?
Complimenti per la perspicacia
Qui il link con i miei commenti in merito
https://infosannio.com/2024/06/22/fisco-ecco-chi-evade-di-piu/?c=297024#comment-297024
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@ Cuor di Leone: guarda che c’è un equivoco.
Non è certo a te che mi riferivo, ma al patetico elemento disturbatore qua sopra, che propone la lotta per una maggiore equità fiscale come alternativa alla lotta all’evasione, e che dunque vorrebbe porre fine ad un “ladrocinio legalizzato” (tipica espressione di chi difende l’evasione), legalizzando un ladrocinio illegale.
Stai manzo, Leone.
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@Gatto,
Ci sarebbe da capire cosa tu intendi per equità fiscale; se per equità fiscale intendi la distribuzione di poche risorse, vuol dire che hai creato tante persone con ciascuna poche risorse.
Quindi meglio prima pensare a farle le risorse e poi a distribuirle.
0 diviso un numero ( diverso da zero) sempre 0 fa
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@ Lionheart: intende che bisognerebbe abbassare abbassare le tasse a chi ne paga di più, ovvero i ricchi, che così sarebbero (teoreticamente) meno portati all’evasione. Berlusconismo puro, e probabilmente interessato.
Potrebbe essere vero solo se evadere comportasse un qualche rischio concreto (sia quello di essere beccati, che di pagare più di quanto rubato), ma senza una lotta seria all’evasione (sempre teoricamente) è evidente che i rischi per gli evasori sarebbero ancora minori di quelli attuali, e si continuerebbe ad evadere con la stessa disinvoltura anche in presenza di una fantomatica “giusta tassazione” (un concetto tanto vago quanto puerile: chi stabilisce la quantità giusta? Fusillo?).
In pratica, un gatto che si morde la coda.
Se il livello dei “ragionamenti” in proprio è questo, c’è da capire perché un tale patetico soggetto sia uso copincollare quelli altrui.
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No, Lion, intendevo una giusta tassazione e non questo ladrocinio legalizzato.
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E chi l’ha detto che una debba escludere l’altra?
La realtà dei fatti e chi sta dalla parte dei Ladroni.
Ridicolo.
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Buongiorno
Io non ho verificato che l’articolista puntasse a persone con elevata capacità dialettica; non mi interssa neanche farlo.
Io ho semplicemente contestato la premessa dell’articolistae ho argomentato, cercato di spiegare le ragioni del perchè non condivido l’articolo; è nella risposta che ho dato a lei ho scritto di menti critiche; in quanto lei aveva affermato che l’articolo aveva un fine provocatorio.
Non tutti hanno una mente critica; su questo immagino converrà; però non chiedo a priori. Chi è capace di esaminare un pezzo in modo critico?
Son due cose diverse; il pezzo è fruibile da tutti ognuno lo analizza e lo commenta in base alle conoscenze, alle competenze di cui dispone.
Se qualcuno fa quello che mi sembra un errore, lo faccio notare con gli argomenti; non mi limito a dirgli che ha sbagliato e mi aspetto che altri facciano altrettanto con me; se io faccio un errore e ne faccio me lo facciano notare argomentando.
Si chiama scambio di informazioni ed in Italia ce nè molto bisogno; proprio per rispondere alla sua domanda su come fare per far si che coloro che non possiedono conoscenze o non hanno sviluppato senso critico acquisiscano una maggiore consapevolezza della realtà.
La risposta è fare corretta informazione cioè informare con i dati oggetivi, ed infatti raramente troverà commenti da parte mia su articoli vuvuzela, per tifoserie, tipo il PD è meglio che si allei con questo o con quell’altro, è meglio il M5S da solo o col PD,
Che dati/fatti oggettivi vuoi presentare in un post del genere; ognuno ha la sua opinione e di quello e solo quello si tratta; io non devo fare proselitismo.
Quanto al fatto che io ho troppa fiducia sul fatto che manchino i fondi per attuare le riforme questa non è un’opinione personale; anche qui ci sono i fatti; ne cito un paio che può tranquillamente trovare nel web
L’ultima Nadef manca degli elementi programmatici; cioè il governo non sa dove andare, naviga a vista; secondo lei una cosa del genere può avere una logica se ci sono i fondi a disposizione? Io se so quanti soldi avrò posso pianificare il cosa comprare e cosa non comprare e quanto comprare; ma se io non so se e quanti soldi avrò, come faccio a stabilire in anticipo cosa comprare e cosa no e quanto comprare?
Le torna, come opinione, come ragionamento?
La seconda, sul solco della prima; con l’ultima finanziaria fatta nel 2023 sono state modificate le aliquote IRPEF, non si sa se tali modifiche ci saranno anche per gli anni a venire perchè non è garantito ci siano le coperture per finanziarle.
Secondo lei, una situazione del genere è sinonimo di abbondanza o di carenza di soldi?
Come vede non si tratta di avere o non avere fiducia, si tratta semplicemente di guardare la realtà delle cose; i fatti concreti.
Quindi, adesso mi è chiaro, il male futuro lei lo vede nel fatto che questa riforma produca un ulteriore sfascio dei conti pubblici.
Si è così una riforma del genere dal punto di vista di politica economica è assolutamente disfunzionale; condivido.
Infatti quando è saltata fuori la riforma dell’autonomia differenziata l’UE ( anche qui trova sul web) è subito intervenuta ponendo rilievi sulla sua sostenibilità finanziaria.
Non mi dilungo oltre, ma è motivo in più per dubitare che la riforma possa avere luogo.
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Buongiorno,
@lionhearth70, ogni tanto legga i commenti degli altri, non si impunti a sostenere quello che ha già deciso in partenza.
Ho scritto che il provocatorio dell’articolo, per me, sta nel fatto che “estremizza” costruendo prototipi di varie tipologie di persone e gruppi che sono l’ideale ovviamente non dimostrabile.
Niente, per Lei conta che su un articolo, volutamente provocatorio, bisogna scrivere pane al pane e vino al cino.
La provocazione è un modo “fine” di fare la stessa cosa avendo più possibilità di “bucare” lo schermo.
Se non è in grado ci comprenderlo è un suo problema.
Se domando in che modo a menti incapaci di esprimere una posizione critica si possa supplire in modo profondo cioè aiutandole a “far da sé” senza dover più attingere ad altre esterne “cognizioni di causa”, Ella svicola, non risponde, per cui basta solo “informare” esplicitamente il resto vien da sé.
Ma quando mai!
La informazione, glielo ripeto, è necessaria e indispensabile ma da sola non basta.
Deve entrare in gioco l’elaborazione e la maturazione “individuale” senza la quale tutto resta immutato.
Ha una via per far diventare le menti non critiche menti critiche?
Io ne ho indicata una, potrebbe non essere quella giusta, Ella non ne indica alcuna.
Noto che ha difficoltà a comprendere cosa ho scritto.
Il “male recato” per Lei può essere SOLO lo sfascio dei conti pubblici.
Ma dove lo ha letto?
Cosa ha un disco rotto che ripete sempre le stesse cose?
Ho scritto che il futuro debito pubblico che non è lo “sfascio” bensì il fatto che per molti anni le risorse saranno ulteriormente ridotte e non che verranno ELIMINATE.
Lo ha compreso l’esempio dei BOT comprati dalle massaie?
La “carenza di soldi” è un fatto innegabile visto il deficit italiano.
I fatti concreti starebbero nel fattovolezza della realtò. che non ci siano coperture finanziarie .
Su quali provvedimenti non ci sarebbero?
Le elenchi uno alla volta, ci faccia un articolo, lo pubblichi ad uso menti non critiche e vediamo quante acquisiscono una maggiore consapevolezza della realtà.
Probabilmente non si è mai trovato a gestire una situazione di fallimento annunciato dove può solo rimandare nel tempo.
“Io se so quanti soldi avrò etc”., ma uno stato NON è Lei, è molteplice, sganciato dall’individuo.
Ella pensa solo in termini di acquisto, cosa posso comprare.
Ma la manutenzione di un acquedotto come si compra, la gestione della sanità che non sono solo le medicine, dove si compra?
I progetti scolastici per garantire un minimo di cultura dove li compra?
Le ho portato l’esempio di un’opera che recherà danno di vita a chi perderà le terre, le case, le proprietà cui ha vissuto e più non vivrà.
Ce la fa a capire da solo che non è SOLO perdita economica cioè che il “male recato” non si misura come fa LEI esclusivamente in termini di conto corrente bancario?
Lo capisce che per quelle persone finisce la vita anche se hanno il conto corrente bancario non vuoto?
Il rischio è che essi perdano il modo vivere, il Ponte non si fa, cresce anche il debito pubblico.
Ma se lo è chiesto DOVE si prendono i soldi per risarcire in modo minimo le proprietà perse se non nell’aumento del debito pubblico futuro?
Oppure qui non vale il fatto che i fondi non ci sono?
il M5S, Conte che in prima persona si sono impegnati ad impedire la prosecuzione del progetto del Ponte, se avvengono gli espropri, vengono abbattute le case, spianato il terreno ,aperti i cantieri, che è solo questione di giorni, con il “male recato” come si torna indietro?
pensa che sia solo un problema economico?
Lo ripeto, questo si ferma solo, forse, se c’è una rivolta civile che non può essere lanciata dal SOLO M5S.
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patetico elemento disturbatore
Dai, puoi fare di meglio: qua sei considerato un fine intellettuale, non scendere al livello di coloro che, minando la qualità del dibattito, non evitano gli insulti e non si mantengono in tema con la discussione
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intende che bisognerebbe abbassare abbassare le tasse a chi ne paga di più, ovvero i ricchi, che così sarebbero (teoreticamente) meno portati all’evasione.
Certo, e raddoppiarre quelle dei bidelli!
Io sono un disturbatore, tanto quanto tu sei un fine intellettuale.
Eccoli qua gli straricchi evasori
https://infosannio.com/2024/06/22/fisco-ecco-chi-evade-di-piu/
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Berlusconismo puro, e probabilmente interessato.
Quand’anche fosse vero e non un’accusa comica, non si accettano lezioncine di altruismo da apologeti del Di Maismo in purezza.
Ciao bbbello!
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«Date ad un italiano qualcosa da odiare ed avrete la sua massima attenzione.»
Anche al netto di tutto l’articolo, questo comunque rimane verissimo.
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La parte più mortificante di questa lurida legge è la sua approvazione anche con i voti di parlamentari del sud. E mi fa tanta rabbia che qui in Calabria la Lega faccia incetta di voti grazie a questi lerci traditori, dopo tutta la m…da che quel partito ci ha scaricato addosso sin dalla sua nascita.
Da qui la sintesi morale sullo stato comatoso dei miei conterranei e sulla loro attitudine a vendersi, ahimè, al pifferaio di turno. Neanche un incipit di sano orgoglio.
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Di minchiate la Lega nella sua storia ne ha fatte a livelli record, l’elenco e’ infinito, quanto universalmente noto. I suoi massimi esponenti, l’ultimo dei quali e’ Salvini, ne incarnano perfettamente il perche’ ed il livello. Quanto ai condoni/facilitazioni che strizzano l’occhio agli evasori sono una specialita’ nazionale, sconosciuta altrove. Quindi chi ha votato costoro , perde automaticamente il diritto di lamentarsi del cattivo funzionamento delle strutture pubbliche, prove di quei fondi che l’evasione depaupera. Si consoli ripetendo come un mantra: “ abbiamo vinto le elezioni “ ed “ era nel programma “ .
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” prive “ errata corrige.
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