![Un abisso di disumanità e barbarie](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/lastampa/2024/06/19/224604709-c32c0f06-8944-4fbd-94e0-0a802eee91bd.jpg)
(MARCO REVELLI – lastampa.it) – Satnam Singh non ce l’ha fatta. È morto al San Camillo di Roma per la gravità delle ferite riportate nel campo vicino a Latina in cui lavorava, ma soprattutto per la negligenza degli aguzzini che l’avevano reclutato e sfruttato. Il suo non è “solo” un incidente sul lavoro, uno dei troppi che la cronaca ripropone ogni giorno e ogni giorno archivia. Morti di per sé terribili, ognuna con i suoi particolari raccapriccianti, il suo seguito di dolore e di lutto dei famigliari, il senso di ingiustizia che ripropone. Ma questa è una storia ancora diversa, per l’abisso di disumanità e di barbarie che rivela.
È una storia che sembra scritta da una mente malata, da un’immaginazione perversa. Dilaniato lunedì mattina dal macchinario avvolgi-plastica a rullo con cui lavorava, è stato gettato su un pulmino a nove posti (di quelli usati dai caporali per trasportare i loro schiavi) insieme alla moglie che era con lui e scaricato di fronte a casa, col braccio mozzato appoggiato su una cassetta della frutta, mentre l’emorragia lo dissanguava e gli scagnozzi del datore di lavoro si dileguavano. Dovrà pensarci la moglie e la sindacalista da lei coinvolta a chiamare i soccorsi, che alla fine interverranno con un elicottero ma, ora lo sappiamo dai medici, troppo tardi. Sappiamo che Satnam Sing, 31 anni, originario dell’India da cui era partito per cercare in Italia un futuro, è stato abbandonato per troppo tempo senza cure, con la pressione del sangue a livelli troppo bassi per permettergli di sopravvivere al trauma multiplo subìto. Sappiamo che se fosse stato soccorso come la legge e la coscienza comandano, si sarebbe salvato.
Latina non è un’area sperduta del profondo sud. Dista una cinquantina di chilometri in linea d’aria dal centro della Capitale, là dove si governa e decide. Dove ci sono i centri del potere e del controllo. Possibile che si ignorassero realtà come quella che ha segnato il destino di Satnam Singh? Che gli andirivieni dei caporali e dei loro capobastone non fossero visibili a chi dovrebbe vigilare sulle regole che egli stesso si dà? Che la presenza nei campi, a cielo aperto, ben visibili a chiunque, di uomini e donne come lui e sua moglie impiegati senza lo straccio di un contratto come bestie da soma, fosse sfuggita fino al momento della tragedia? Dove erano gli ispettori del lavoro?
Dove erano le forze dell’ordine? Dov’erano le strutture regionali (di quella Regione che ora si offre di pagare i funerali, ma che non ha saputo impedire che la piaga del caporalato dilagasse nel suo territorio). Infine: Dove è stata, finora, la Coldiretti, che nelle campagne ha una presenza capillare e più di ogni altro dovrebbe vedere tutto ciò che vi accade? «Quella che si è consumata a Latina è una intollerabile tragedia che inorridisce il mondo agricolo nazionale e conferma la necessità di tenere altissima la guardia contro il fenomeno del caporalato», ha commentato l’organizzazione stessa. Ma quanti casi di aziende che ricorrono al caporalato sono stati denunciati dalle sue strutture? Sono circa 230 mila i lavoratori irregolari nei campi, vittime di caporali e imprenditori senza scrupoli. 55 mila sono donne Costituiscono all’incirca un quarto dell’intera forza lavoro impiegata in agricoltura. Possibile che nessuno veda niente? Che questi schiavi dell’età post-moderna diventino visibili solo quando muoiono? Quando muoiono! Nemmeno quando restano “solo” feriti. La qualità di un Paese si giudica anche da questi episodi. E non può definirsi Grande una nazione che li permette o li tollera, o anche solo li ignora.
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Soumahoro dove sei? E dove sono quei due pagliacci di Fratoianni e Bonelli, bravissimi a reclutare le “stelle” (anche quelle fasulle) per le elezioni ma poi totalmente assenti nella politica sporca di tutti i giorni? Dove sono stati questi anni? Cosa hanno fatto?
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Queste sono le notizie che mi stendono. Chiedo a gran voce che L’ESERCITO ITALIANO occupi stabilmente l’Agro Pontino.
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Ipocrisia allo stato puro!
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Logica italiana/animale vuole che tali esseri, a 40 minuti di auto dalla capitale possano progredire negli assetti sociali, contro la disumanizzazione e la barbaria della società: fateli budelli, poliziotti, vigili e perché no pure insegnanti a rullo!
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Bidelli, operatori ecologici in uffici nascosti e predisposti , poliziotti per tre giorni al mese in caso di manifestazioni , vigili alle discariche abusive o rese legali per parte lesa e perché no: pure insegnanti a rullo.
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Colori che insistono sulla falsa riga della propria parte politica difendendo ormai l’indifendibile mangiatoia per ogni specie di bestia, senza aver capito come funziona il gioco a parti invertite, possa continuare a malmenare i civili, in ogni modo e con ogni formula, la ragione di Stato sarà sempre il green grilletto che lo immunizzerà all’istante.
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Possano..
Togliere lavoro e diritti.
Decurtare persone per immettere altre .. ormai nelle valanghe a pieno regime senza reti di sorta a protezione.
Il RDC, uscito dalla porta e rientrato dalla finestra, consentirà una minima sopravvivenza. Auguri.
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E gatto e la scimmia e la volpe e l’aquila imbalsamata vorrebbero mettere me al gabbio , peggio : eliminarmi per cantare : Victor, Victor, con il rosario in una mano la bibbia nell’altra e la pistola fumante del far west di questi che mal confondono il regno del reale da quello di fantasilandia dove, a verbo politico premiato con coppe , salumerie e cotillon, tutto è lecito.
Certamente nessuno cercherà questi datori di lavoro, so ‘ imprenditori, so’ de razza , so’potenti… Mica vorresti fare terminare pummarro ‘ ? Non scherziamo: è pure un pomodoro all’occhiello e pure all’uccelletto.
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Spero di non avere mai niente a che fare con voi SCHIFOSI CANNIBALI, che un popolo di dementi alcolizzati imbestialiti a tecno e drogati vi ha premiato a loro rappresentanti . Certo.. si vuole il meglio e meglio di pummaro ‘ chi ci potrà mai essere?
Vero carlagen de sto kaiser?
Spero che il resto del mondo vi facciano vedere i sorci verdi, Premio più che meritato.
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Per quanto ancora volteremo la testa ad ogni singolo abuso del ricco di turno? A chi commete queste atrocità dopo quanto accadrà la pena? E quante attenuanti potrà avere visto che materialmente lui non ha commesso una azione diretta?
Che inizi a tirare fuori le p.lle la gente su faccende serie e non rompa per mezze virgole sbagliate. Le p.lle devono tirarle fuori tutti, non solo il rappresentante ideale.
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“Latina non è un’area sperduta del profondo sud. Dista una cinquantina di chilometri in linea d’aria dal centro della Capitale, là dove si governa e decide.” Esatto, nessuna contraddizione. Latina (non me ne vogliano i latinensi ma per quanto accaduto sarebbe necessario aggiungere una “erre” tra la “t” e la “i”) rappresenta (in)degnamente quello che i politici vogliono. E anche nel capolarato, nel lavoro a pochi euro l’ora, nello sfruttamento e l’indegna vita che facciamo fare agli immigrati, troviamo “del perché i barconi attraversano il Mediterraneo”, risposta sicuramente più facile “del perché i porcospini attraversano la strada”. O, forse, è la stessa.
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Hai proprio ragione; io ci sono stato circa 4 anni fa in quella provincia.
Non me frega una beneamata se me ne vogliono o no: si chiama provincia di LATRINA.
Uno tra i posti più m3rdosi d’Italia, tra i peggiori che abbia mai visto; uno scempio umano e sociale degno di studio per insegnare agli altri cosa non fare.
Il tanfo di camorra e di malaffare politico ( infatti è uno dei feudi elettorali di FdI) che emana quella provincia la si sente pure da Melbourne.
Lo stato in cui versano i paesi, le strade, le strutture pubbliche fa schifo pure alle aree più depresse del pianeta.
Spero di non rimetterci mai più piede.
Quanto alla vicenda, non fa che rendere ulteriore testimonianza al disgusto che provo per quella zona.
Mi chiedo come faccia la gente perbene, che pure esiste e ne ho conosciutia a vivere in quei posti.
Auguro la più atroce delle morti a coloro che hanno fatto quel gesto.
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Dov’era la mafia?
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