(Gioacchino Musumeci) – Italia deflagrata grazie all’autonomia differenziata leghista oggi Legge. Il sogno secessionista del carroccio diventa reale e così apre all’Italia delle disuguaglianze oggi più che mai rafforzate. Per Giorgia Meloni da ieri l’Italia è più forte ma che potrebbe raccontare una premier bugiarda e classista. Una di noi? Meridionale non di sicuro e mai potrà ambire a capire il retaggio meridionale.
Da tradizioni, cultura e storia meridionale sono esclusi da ieri i “traditori leghisti ”. Tutti questi dovrebbero autoesiliarsi per decenza essendo indegni di dichiararsi meridionali e calpestare coi loro piedi da servi e facce mediocri la terra ripudiata. Oblio e disprezzo è ciò che spetta loro.
La Sx, per il filosofo Cacciari patetica, ventila il referendum abrogativo, pertanto il Paese degli astensionisti, principali supporters dei governi di minoranza su cui poi osano lamentarsi, si appresta all’ennesimo scontro mediatico; ma questa volta particolarmente diviso e teso come mai è stato dopo la farsa del 1861.
L’autonomia differenziata dichiara platealmente l’elemento accecante che italianisti recalcitranti e non meno bugiardi hanno strumentalmente negato: esiste solo un Italia settentrionale alimentata con 160 anni di politiche divisive e serpeggiante pregiudizio antimeridionale.
Nell’Italia frammentata da deliri leghisti la premier Meloni, arrogante, rancorosa e inadeguata, asseconda la bruttura istituzionale, brilla come la stella raccapricciante di un governo fascistoide e paradossale, sottovalutato dalla Sx eternamente ritardataria, sopravvalutato da fascisti e alimentato dai grillismi isterici degli ultimi giorni il cui tempismo e sconcertante. Grillo si lancia nella spettacolarizzazione del proprio ego sproporzionato mentre cittadini impotenti e sgomenti assistono alla trasfigurazione parlamentare nella curva da stadio ove esponenti della maggioranza squadrista, ignorante e violenta agitano ciascuno la propria bandiera regionale, fuori da ogni logica della decenza“ nazionale”.
Il legislativo si sbriciola umiliato da un orda barbarica che si cala finalmente le braghe e magnifica il celodurismo Bossiano, esalta le pulsioni separatiste e cancella un intero paese per il capriccio degli ingordi, ai quali sapienti meridionali abili linguisti si piegano pubblicamente a 90.
Meloni, raffinata mentitrice oggi, velenosa mistificatrice domani, racconta di un Italia più forte sapendo che manovalanza meridionale senza alternative migrerà per servire padroni settentrionali, che il bestiame nella sua “transumanza” passerà da infrastrutture fatiscenti e un ponte sullo stretto inesistente, alla magnificenza tecnologica settentrionale.
Nell’Italia meloniana più forte la sanità privata settentrionale affosserà quella pubblica meridionale soffocata dall’assenza di risorse, bambini non avranno asili e scuole sufficienti e vergognosi gradienti culturali legittimeranno la logica delle maggiori retribuzioni al Nord.
Se occorreva dimostrare il fallimento dello Stato, la virtuale cancellazione dell’art 3 dalla Costituzione, il vuoto istituzionale e l’abbandono del meridione a mafie sempre più ambiziose, oggi ne abbiamo prova definitiva grazie alle infamie garantite dal governo di Giorgia Meloni. I meridionali dovranno prepararsi a combattere la guerra ideologica più triste della loro storia raccontata male e mistificata dal 1861 affinché brillasse la sola stella settentrionale.
boom!!!
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Più che differenziata, direi… dell’UMIDO putrido e marcescente.
Quando i governatori del sud, alle proteste dei cittadini per i mancati o insufficienti servizi pubblici erogati, gli risponderanno che i denari delle tasse se li sono tenuti tutti le regioni del nord, solo allora tutti capiranno che l’aver dato il voto alla nana NON è stata una gran bella pensata… patriottica.
A dire il vero, anche il governatore emiliano Bonaccini, nonché vice segretario del PD (sic!), aveva a suo tempo richiesto la stessa autonomia differenziata ora varata dal governo. Come dire, che i furbastri figli di buona donna si nascondono dappertutto.
Forse non tutti sanno due cosette di poco (?) conto: la prima, che Bonaccini è stato lo stesso che ai tempi del governo Conte2 invitata questi, un giorno sì e uno pure, di accettare il Mes che avrebbe consegnato il paese nelle mani della Troika come nella Grecia del fallimento totale di qualche anno prima. La seconda, che lo stesso governatore di Emilia è stato il capo della campagna elettorale personale di un personaggetto di nome Matteo Renzi. Vorranno pur dire qualcosa queste due perle di notizie, no?
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Poi pure al nord la gente non si rende conto che questa autonomia differenziata serve solo per favorire qualche politico e qualche imprenditore? Cioè non è che qua in Emilia sia tutto perfetto, anzi la sanità ha grossi problemi sia in termini di tempistiche che di qualità (diverse eccellenze in una marea di mediocrità), le strade sono rotte pure qua magari non come a Roma ma non sono messe bene, le ciclabili sono due in croce ecc.ecc..il terremoto e l’alluvione sono stati gestiti malissimo. Ma soprattutto il lavoro è in crollo pure qui, restano i prezzi di come se fossimo un’economia fiorente tipo anni 70/80 ma stanno chiudendo un botto d’azienda, i ragazzi, anzi direi uomini visto di che età si parla , vengono sottopagati pure qua e fanno lo stesso una fatica enorme a trovare lavoro e soprattutto a trovare qualcosa per cui hanno studiato. Amici laureati nella cara Bologna di Bonaccini che si trovano a fare i barman per dire. Non mi sembra quindi che qui la gestione sia buona, semplicemente si parte da una economia che era più fiorente e c’è un po’ meno evasione che in altre zone ma evasione ed elusione fiscale restano determinati pure qua, come il nepotismo e la mancanza di meritocrazia. Cos’è magicamente con l’autonomia differenziata si sistema tutto?
Bonaccini come il PD ha successo in Emilia in primo luogo per i vecchi poco informati in secondo luogo perché diffondono il terrore dell’ alternativa, soprattutto di chi veramente è alternativa e non semplicemente l’amichetto un po’ più a destra.
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“le strade sono rotte pure qua magari non come a Roma..”
Permettimi di dissentire : a Roma le strade sono perfette, senza buche, senza spazzatura, senza lavatrici e frigoriferi sparsi e sopra tutto senza cinghiali. Aggiornati!
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