(Dott. Paolo Caruso) – Spenti i riflettori sulla competizione elettorale europea resta ai partiti analizzare e sviscerare i risultati i cui dati a prescindere dalle dinamiche elettorali hanno indicato la Meloni la vera vincitrice. Si è arrivati però da parte dei partiti ad una analisi incompleta e fuorviante dei risultati elettorali legata principalmente agli elevati numeri di un astensionismo crescente, quasi il 52% con oltre 20 milioni di elettori che hanno disertato le urne. Così l’astensionismo è risultato essere il primo partito del Paese, un grave vulnus al nostro sistema democratico e un bonus per gli attuali partiti di governo. A prescindere dalle motivazioni plausibili, quali l’invecchiamento e la disabilità, l’incremento degli emigrati lavoratori e della macchinosità di questa nuova legge elettorale che prevede il voto agli studenti fuori sede ma che ne ostacola poi la facilità di fruizione, rimane sulle elezioni il fenomeno non indifferente dell’astensionismo come forma di protesta per questa classe politica che da tempo ormai non ha più dignità e onore, che arroccata nei palazzi del potere rimane sorda ai bisogni della gente, e di una grande disillusione per la stessa Europa che priva dei valori fondanti di solidarietà, diritti, pace e libertà si presenta sempre più bellicista e sottomessa alle lobby finanziarie. Gli stessi metodi di selezione dei candidati si ripresentano anche per le elezioni europee, infatti i capibastone delle segreterie politiche decidono in maniera assoluta condizionandone fortemente il responso elettorale anche se proporzionale. La gente è stufa di questo gioco elettorale perverso dove il voto dei cittadini conta sempre meno e gli eletti sono sempre quelli graditi ai partiti, spesso figure mediocri e poco trasparenti. Eletti di entrambi gli schieramenti responsabili del furto del futuro alle nuove generazioni. Le stesse generazioni che ormai disincantate e svezzate al malcostume dei partiti tradizionali hanno smarrito i veri valori della politica e spesso anche la via che conduce al seggio elettorale. Anche i media, colpevoli con il loro servilismo, ladri di verità, hanno finito per allontanare la gente e i giovani da quel mondo dell’informazione che risulta falso e fazioso. Destra e sinistra un falso storico contemporaneo, due facce della stessa medaglia. La stessa medaglia di un sistema perverso che avvicina i competitor politici alle logiche capitaliste neo liberali. Del resto da quasi trent’anni gli Italiani hanno sperimentato qualsiasi forma di governo, di centrodestra, di centrosinistra, di soli tecnici, di larghe intese e di unità nazionale, con risultati alquanto deludenti. Rimane tutto immobile in mano ai soliti “dinosauri” della politica e alle lobby finanziarie. Oggi la situazione internazionale si è sempre più aggravata con la guerra in territorio europeo tra Russia e Ucraina non trovando sbocco in un negoziato serio che possa far cessare le armi e dare voce alla politica. Quella politica europea assente e asservita all’ingombrante alleato americano e alle lobby delle armi. Del resto le due super potenze si fronteggiano indirettamente tanto a morire sono sempre i figli del popolo, e in Palestina continua il genocidio in un silenzio assordante e con la complicità di tutti. In Europa ora che soffiano venti di restaurazione destrorsi  la situazione politica si fa sempre più complicata e la mediazione sempre più in la da venire. Anche in Italia con l’avvento della destra si respira un clima pesante di restaurazione, di un ritorno a un certo passato rappresentato da una mancanza di confronto con i media, cercandone di limitare la libertà, e poi cosa ancora più inquietante l’aggressione in parlamento avvenuta in questi giorni di un deputato dell’opposizione da parte di esponenti della maggioranza, un vero pestaggio d’altri tempi. Le parole della Premier, dopo due giorni di silenzio, di sicuro non ci confortano, accusando le opposizioni di provocazioni e non censurando la gravità del fatto. Il Premierato e l’Autonomia differenziata, causa del contendere, già in dirittura d’arrivo rappresentano un vulnus per la libertà e la spaccatura dell’Italia tra nord ricco e sud sempre più povero. Ci aspettano tempi bui, e mentre l’Europa latita e le speculazioni affamano, il governo Meloni  risulta essere il migliore alleato delle lobby. I cittadini allora non potranno che essere sempre più distaccati dalla politica e continueranno ad allontanarsi dai seggi elettorali, cosa che  non dispiace affatto ai partiti di governo.