Dalla rissa alla Camera al G7. Non c’è mai fine al peggio

(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Se avete ottimisticamente pensato che l’aggressione dell’altro ieri alla Camera nei confronti di un deputato a suon di pugni e calci fosse un isolato episodio provocato da un eccesso di nervosismo vi sbagliate. Ieri è andata in onda la seconda puntata.

Si è scoperto, ad esempio, che nei verbali di Montecitorio quell’indegna scena del giorno precedente era stata derubricata a semplici “disordini”, tra l’altro da una maggioranza che solitamente vede terroristi e violenti dappertutto tra giovani e attivisti e invece diventa docile quando si tratta di censurare gli amici degli amici.

Il vice del ministro Salvini, Andrea Crippa, ha spiegato ai giornalisti che cantare “Bella ciao” è un “gestaccio più che mostrare il gesto della XMas”, facendo confusione sulla storia prima ancora che sulla Costituzione. Nel frattempo in Senato la presidente di turno, la forzista Licia Ronzulli, ha dovuto sospendere per ben due volte la seduta perché i patrioti della maggioranza impazziscono di fronte alle bandiere tricolori esposte dall’opposizione.

Il presidente del Senato Ignazio Maria Benito La Russa si lamenta che mentre c’è il G7 “stiamo dando un’immagine peggiore di quella che diamo normalmente”. Non si preoccupi troppo. A livello internazionale a tenere basso il livello ci ha dato una mano la presidente del Consiglio con le sue faccine da sitcom mentre i grandi della terra la beccavano a nascondere i diritti delle donne sotto il tappeto.