President Joe Biden, first lady Jill Biden, French President Emmanuel Macron, his wife Brigitte Macron, walk on stage during ceremonies to mark the 80th anniversary of D-Day, Thursday, June 6, 2024, in Normandy. (AP Photo/Evan Vucci)

(Tommaso Merlo) – Quel che resta di Biden si trascina tra le tombe di migliaia di soldati che hanno perso la vita sulle spiagge della Normandia. Piagnucola “mai più” mentre sta fornendo le armi per il genocidio a Gaza. Dove sono morti migliaia di civili colpevoli di essere nati dalla parte sbagliata del mondo, quella opposta alle grandi potenze Occidentali. Oh yes, i propri morti sono martiri anche dopo 80 anni, quelli palestinesi non sono nulla già dopo otto mesi. Squillano le trombe e tuonano i tamburi. Biden biascica frasi fatte mentre pare che i neofascisti a stelle e strisce guidati da Trump si riprenderanno la Casa Bianca. Perché le idee non si uccidono o imprigionano, e se non digerite prima o poi ritornano. È storia. Con il bagno di sangue della Seconda Guerra Mondiale sono crollati i regimi liberticidi, ma non certo le idee d’ispirazione fascista che stanno al contrario vivendo una rigogliosa primavera. La società occidentale si è evoluta e tragicomiche dittature e ducetti d’altri tempi si beccherebbero giusto uova marce e risate in faccia, ma le idee sottanti d’ispirazione fascista sono sopravvissute eccome ed anzi hanno infettato paradossalmente anche i paesi vincitori. Vicino a Biden sghignazzano il miliardario indiano con tanto di carnevale reale al seguito, anche l’Inghilterra è stata travolta da un’ondata neofascista e razzista che li ha trascinati fuori dall’Europa e ridotti in ginocchio. Oh yes, per sconfiggere davvero un’idea bisogna viverla e coscientemente rigettarla. Bisogna evolvere oltre. Lo so, non è politically correct dirlo. Ma se tedeschi ed italiani si fossero liberati da soli dei regimi nazifascisti, oggi non ci sarebbe neanche un nostalgico in circolazione e sulla spiaggia in Normandia ci sarebbe un campeggio. Eppure si ripetono sempre gli stessi errori. È attualità. Grazie al genocidio, Hamas spopola in tutto il Medio Oriente e anche se Netanyahu radesse al suolo Gaza, i superstiti fonderanno un Hamas ancora più estremista dopo tutto quello che è successo. Ma è un giorno di festa in Normandia. Tra coccarde e falsi sorrisi ecco spuntare Zelensky, l’utile idiota del business del secolo. Mancano solo i Russi che quella guerra l’avrebbero pure vinta, ma ahimè sono finiti pure loro nelle sgrinfie di un mussolini 2.0 e pure il più simile al pelatone visto come Putin tratta giornalisti ed opposizioni. Oh, da. In prima fila svetta anche Macron, il presidente francese meno votato e più odiato della storia della République specialista in fumi retorici senza mai arrosto. Oh, oui. Pare abbia perso la testa e si creda Napoleone Bonaparte, vuole inviare soldati francesi in Ucraina e forse puntare a Mosca alla testa dell’Armée su un cavallo bianco. Ridere per non piangere. What a F day. Ego che diventa ottusità ed arroganza, ego che impedisce di ammettere i propri sbagli e quindi di evolvere. Ego che diventa ripetizione degli stessi schemi mentali, degli stessi tragici errori autodistruttivi nella ferrea convinzione di essere nel giusto e che non vi siano alternative. Un problema epocale di consapevolezza. Per cambiare il mondo deve cambiare l’essere umano. Dobbiamo evolvere oltre il nostro ego e aprire ad una nuova epoca in cui prevalga la nostra essenza spirituale, in cui il cuore prevalga sulla testa. Oh, sì. Il mondo è la manifestazione di quello che l’essere umano ha dentro. La violenza, la guerra, il fascismo inteso come filosofia di vita li abbiamo ancora dentro e li scegliamo. Non c’è motivo al mondo per uccidere altri esseri umani e le idee altrui si sconfiggono con idee migliori, non con le armi. Già, la guerra è una follia che porta all’autodistruzione. What a F day.