(ilfattoquotidiano.it) – Fratelli d’Italia mette nel mirino il giornalista freelance Giorgio Mottola. Il partito lo ha denunciato per diffamazione, chiedendo un risarcimento superiore a 50mila euro a causa delle ricostruzioni fatte in una puntata di Report che, tra le altre cose, accostava il padre della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a un boss mafioso. Non si è fatta attendere la risposta del sindacato UsigRai, che ha affidato a Facebook la sua replica: “La querela bavaglio di Fratelli d’Italia a Report è un atto di intimidazione”.

Nella sua persona giuridica, Fratelli d’Italia ha presentato in sede civile una richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’inviato di Report. La puntata del programma contestata, andata in onda il 14 gennaio scorso si intitolava “La mafia a tre teste”. Nel programma Mottola rivelava i passati rapporti del padre di Meloni con Michele Senese, boss della mafia di Roma. Nella notifica di FdI non sono stati citati i responsabili della direzione Approfondimenti giornalistici, ma solo il giornalista e il vicedirettore Sigfrido Ranucci. Il suo lavoro, che ha fatto riferimento anche ai numerosi esponenti di Fratelli d’Italia arrestati per mafia negli ultimi 5 anni, “ha arrecato grave nocumento all’immagine del partito politico Fratelli d’Italia”, si legge in una nota.

“Un fatto senza precedenti – replica l’Usigrai – una querela in sede civile con richiesta di risarcimento superiore a 50mila euro. La più classica delle querele bavaglio. La denuncia non è solo nei confronti del freelance autore del servizio, ma anche nei confronti del vicedirettore Ranucci. Nessuna contestazione, curiosamente, nei confronti del direttore dell’Approfondimento, Corsini, lo stesso che sul palco della kermesse Atreju aveva definito Fratelli d’Italia “il nostro partito”. L’istanza di FdI va a evitare l’ambito penale (scelta definita da UsigRai “curiosa”) dove sarebbe stato difficile dimostrare la diffamazione rispetto ai fatti portati alla luce, e indica come luogo di discussione della mediazione Salerno. Qui non si trova la sede legale del partito, che ha base in Via della Scrofa a Roma, ma è sede dello studio legale che rappresenta FdI. L’Usigrai è al fianco dei colleghi: se Fratelli d’Italia pensa di intimidire, e quindi zittire, chi fa giornalismo d’inchiesta è fuori strada“, conclude la nota del sindacato.