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(Tommaso Merlo) – Alle europee eleggiamo da decenni politicanti che a Bruxelles non ci vanno neanche. Troppo lontano e nuvoloso e poi lo stipendio arriva lo stesso. Quello europeo è uno dei quei poltronifici in cui la politica italiana parcheggia tradizionalmente trombati di lusso, dinosauri carrieristici, nuove leve in attesa del grande salto e starlette prendivoti. Con la chicca che per anni sono stati eletti europarlamentari antieuropei, in sostanza dei sabotatori che han speso anni a sputare nel piatto in cui mangiavano. Con queste classi dirigenti la repubblica europea non nascerà mai e rischia anzi di arenarsi per sempre. Non ha nemmeno senso aspettarsi che il processo di unificazione politica continentale lo compia la burocrazia brussellese, non è il suo mestiere. Solo i popoli europei potranno compiere la storica impresa. Lo faranno quando saranno culturalmente pronti e daranno vita a classi dirigenti all’altezza. Del resto solo se espressione della volontà popolare e quindi rappresentativa e legittimata, la repubblica europea potrà avere successo. Al momento l’Europa è impantanata per colpa delle classi dirigenti nazionali che non vogliono perdere il loro potere residuo. In realtà oggi a comandare è infatti il mercato finanziario oltre che il sistema lobbistico – che in Italiano si traduce in mafie bianche – che non hanno nessuna remora democratica. Gruppi di potere senza volto che pagano la politica e fanno pressioni sulle burocrazie per ottenere regole favorevoli e prebende. Siamo fermi qui. Mentre a livello nazionale la politica chiacchiera sul nulla, la finanzia globale decide la rotta del pianeta e le mafie lobbistiche assaltano giornalmente la burocrazia di Bruxelles. Affinché il progetto politico europeo riprenda, i cittadini continentali devono semplicemente rendersi conto della realtà. Tutte le sfide politiche cruciali oggi sono comuni e solo insieme possiamo risolverle. Le questioni economiche, l’immigrazione, sicurezza e terrorismo, nuove tecnologie, sfide ambientali e perfino quelle sanitarie sono tutte globali e i politicanti nazionali sono del tutto impotenti. È cronaca degli ultimi anni. Cambiano i governi, ma restano i problemi. Le nazioni hanno esaurito il loro compito storico e sono del tutto inadeguate. Quanto al contesto generale, le nuove superpotenze emergenti come la Cina o l’India sono masse continentali e solo una repubblica europea unita può reggere la sfida. Necessità ma anche legittimo desiderio ad esprimersi. L’Europa ha un patrimonio di esperienze, conoscenze e valori che la renderebbero un leader globale virtuoso e solo uniti i popoli europei potranno tornare a scrivere la storia invece di subirla. Rinchiudersi nel proprio giardinetto nazionale quando il mondo è globale, significa delegare ad altri il proprio destino, significa in sostanza rinunciare ad una democrazia capace di rappresentarci nel mondo reale. Eppure la tendenza è opposta. Le nuove e difficili sfide globali unite all’atavica paura del cambiamento, hanno generato un riflusso sovranista negli ultimi anni. Un riflusso retrogrado che le classi dirigenti nazionali hanno ovviamente cavalcato per l’unica cosa a cui tengono davvero che è la loro carriera. La paura rende eccome nelle urne. Ti votano se li consoli, se li rassicuri. Non se gli dici la dura verità e li sproni guardare oltre i loro muri mentali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Paesi come l’Italia sono in balia della corrente globale. L’Europa è detestata anche se non esiste e l’unificazione politica è arenata. Inutile contare su queste classi dirigenti, la repubblica europea nascerà solo per slancio popolare grazie a nuove generazioni culturalmente europee. Boicottare le elezioni europee alle porte significa non stare al gioco, significa mandare un segnale di dissenso totale ma anche di speranza per il futuro.
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Buongiorno,
per quello cha vale.
Grazie
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Il regnante aveva bisogno di vassalli,
per controllare meglio le sue valli.
Oggi la chiamano “democrazia”
ma è soltanto una bella strategia.
I nuovi vassalli vanno a caccia d’elettori,
“attenzione, se non voti resti fuori”.
Poi ricordi di quanto successe in passato,
dove il popolo alle urne aveva sempre (massicciamente) votato,
e capisci della presa per i fondelli:
gl’interessano i tuoi voti, solo quelli.***
*** Anzi, in verità, non gli frega un beato c@zzo nemmeno di quelli: nel 1993 venne domandato all’italiano il parere sul finanziamento ai partiti tramite referendum, probabilmente l’istituto giuridico più nobile, in quanto si chiede all’elettore di esprimersi con un voto diretto su una questione d’interesse nazionale. Il risultato finale fu a dir poco plebiscitario, oltre il 90 (dicasi novanta!!) per cento votò perché venisse abolito. Volere popolare rispettato (il famoso voto che dovrebbe cambiare il Paese…)? Certo, come no. Citazione (cui seguirà link): “La conseguenza fu il ritorno dello stesso principio del finanziamento pubblico sotto mentite spoglie: infatti dopo solo otto mesi, il Parlamento decise di aggiornare la legge 515 del 10 dicembre 1993, allora definita “contributo per le spese elettorali”, che riportò nelle casse dei partiti miliardi di vecchie lire alle elezioni del 1994 e del 1996“.
Il finanziamento ai partiti diventa “rimborso” “Così il referendum del 1993 è stato tradito” – Il Fatto Quotidiano
Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio. La Trippa.
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In quel periodo cominciava l’ascesa del grande delinquente Scilvio.
La sua idea di Stato era quella del suo compare e fratello Lucio Gelli.
Puoi sapere che idea avessero dei Partiti come li interpretava la nostra Costituzione che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di assicurarsi liberamente in Partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la polica nazionale”.
Ovvio che i due furfanti, che prefiguravano una repubblica autoritaria, alimentassero una campagna contro ogni forma di finanziamento pubblico dei partiti attraverso i loro mezzi di comunicazione e creassero le condizioni per vincere un referendum demonizzando l’idea stessa di “Partiti” come luoghi di partecipazione alla vita sociale dei cittadini.
Referendum che, ricordiamolo, che non sono mai la massima espressione di democrazia dal momento che rispondere con un si in no ad una domanda vuol dire anche precludersi la possibilità di trattare approfonditamente in tema tanto complesso quanto importante.
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*assicurarsi=associarsi
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Scusa Gsi, trovo molta soggettività nel tuo commento, anche se capisco che gli anni passano… la gente mormora e la memoria storica si appanna :-))) Il referendum fu voluto e sostenuto soltanto da radicali e comitato Segni, nessun altro partito. E, nonostante la bassissima percentuale elettorale dei sostenitori – tutti gli altri partiti si opponevano all’abrogazione del finanziamento – il referendum diede un risultato a dir poco schiacciante, persino nettamente superiore alla più rosea delle aspettative dei partiti succitati. Furono una serie di leggi successive che aumentarono e riscrissero tutto, con l’obiettivo di sostituire il finanziamento ai partiti, che era stato abolito dal referendum, semplicemente definendolo “rimborso elettorale”. Insomma, la solita grande presa per i fondelli, con Berlusconi già sceso in politica che mai nulla fece per eliminare il “rimborso elettorale”, quindi non mi sembra giusto addebitargli colpe che non ha avuto e con il suo partito che ha avuto, in 20 anni, quasi 800 milioni di euro, grazie al “grande inganno” (link a fine commento)!
Stranissima anche la posizione che hai riguardo al valore di un referendum: 1) se il referendum non fosse sinonimo di democrazia… cosa votiamo a fare? Cioè, vennero spesi centinaia di miliardi (in lire) di soldi nostri per chiederci quale sia il nostro pensiero e poi decidono loro, a insindacabile giudizio? Perché simile interpretazione avvalora, al 100%, l’aforisma “se votare contasse qualcosa non ci farebbero votare”! 2) dalla Treccani, referendum: “Istituto giuridico per il quale è consentita o richiesta al corpo elettorale una decisione su singole questioni”, cioè domandano al popolo (ripeto, spendendo miliardi nostri) e poi fanno il cactus che vogliono? Ahhh, adesso ho capito perché votiamo “Pinco” convinti da quanto detto in campagna elettorale e poi Pinco fa quello che vuole… Legittimo e assolutamente regolare! Cioè: che democrazia sarebbe quella di una nazione che non rispetta il volere popolare? Siamo, appunto, in democrazia o Corea del Nord? Perché se decidono loro a prescindere, è impossibile trovare un senso alle elezioni… Figuriamoci quelle europee, poi.
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Lucino,
Berlusconi incassava sodi del finanziamento pubblico au partiti anche se disdegnava la funzione costituzionale degli stessi.
Infatti se n’è inventato uno tutto incentrato sulla sua persona e composto da yesmen e alimentato da giornalisti ruffiani delle sue TV personali e quelle (Rai) acquisite dal suo potere politico.
Sui referendum non ho detto che non espressione di democrazia ma che non sono MASSIMA espressione di democrazia in quanto si dovrebbe ricorrere a questo strumento democratico ma anche ultima scelta quando i nostri rappresentanti politici (votati da noi) dichiarano la loro incapacità a decidere su determinati temi complessi su cui rinunciano a decidere decretando anche una loro sconfitta.
Decisione estrema, quindi, di cui sarebbe bene non abusare.
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Ho dimenticato il link:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/01/finanziamenti-rimborsi-elettorali-784-milioni-euro-quanto-berlusconi-incassato-in-20-anni/1556380/
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Ciao Gsi.. peccato non poterti linkare quanto, nel corso di un ventennio, ho scritto su Berlusconi. Alcuni post penso fossero borderline per ricevere querele; difatti ricordo un utente che promise “mando a chi di dovere, aspettati una querela” (Affari Italiani, l’utente si chiamava Maroni, come il politico della Lega). Ovvero: avendo letto un paio di libri sul tema, so bene chi fosse Silvio, da dove provenisse etc. Sempre sottolineato, iniziando da un certo “stalliere”, poi condannato come killer di mafia, passando per la fortuna (seee, certo, come no) di “Milano2”, quando chi non voleva vendere i terreni riceveva visite serali di macchine nere e poi, improvvisamente, vendeva, all’acquisto di villa S. Martino, pagata pochi spiccioli mentre valeva – stime approssimative – 20 volte di più. Ma questa, bada bene, è storia ed è la stessa storia che ha visto – vergognosamente – quattro volte PdC (4a carica istituzionale ma, intrinsecamente, la più importante), un personaggio come lui. Chi lo ostacolò, a parte girotondi patetici ed ipocriti? Nessuno, perché il più pulito aveva la muffa (vedi filmato Imposimato/tav). E qui vorrei chiudere il capitolo defunto da quasi un anno ma, nemmeno fosse deus ex machina post mortem, continua ad imperversare, quindi, oltre alle sue innumerevoli colpe, deve coprire quelle altrui. Sul referendum non mi trovi assolutamente d’accordo. Per me è la massima espressione di democrazia, in quanto anziché demandare “in conto terzi” la propria volontà, è il popolo a decidere. Bene? Male? NON importa, perché sarà sempre e soprattutto il popolo stesso a pagare eventuali errori, di sicuro non politici o amici imprenditori. E poi, scusa, preferisci decidere tu oppure delegare ad altri una decisione importante che potrebbe incidere sulla tua vita? Hai ragione sul fatto che non bisognerebbe abusarne, ma questo è altro discorso. Il ricorso alla votazione popolare avviene tramite regole ben precise, democraticamente stabilite dagli stessi politici che, se il risultato referendario non gli sta bene, se ne sbattono del volere popolare. Tra l’altro il valore del referendum viene sancito addirittura nel PRIMO articolo della Costituzione, “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“, quindi il referendum dovrebbe costituire (condizionale perché i ns politici se ne sbattono di qualsivoglia legge), secondo la dottrina prevalente, una fonte di diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo, il quale può decidere sì o no su una sola questione. Ciao, buona giornata.
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tu non voti e intanto destra e sinistra continuano a farsi i cxxi loro ! bella idea ! vota M5S
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Ma cosa significa boicottare le elezioni? Anche se votasse il 30% degli europei, le elezioni sarebbero comunque valide, ed il parlamento europeo sarebbe espressione di quel 30% che vota! Quindi più che boicottaggio e’ partita vinta a tavolino da una minoranza, cioè il 50% di quel 30% che ha votato…..alla fine governano i rappresentanti delle élite perché mentre loro corrono a votare, le masse no! Sicuri, sicuri che si dica boicottare la governance europea per determinare un cambiamento? Non sarà invece che le élite contando proprio su i voti certi, che non risultano NON validi, solo perché il 70% si astiene, e che ci saranno sempre, abbia trovato il modo semplice, semplice per vincere facile? E che tutta questa falsa preoccupazione per la crescente astensione, non sia in realtà una godereccia soddisfazione? Perché il discorso “se le elezioni servissero a cambiare qualcosa, non ci lascerebbero votare” può essere sempre ribaltato in “ se l’ astensione fosse realmente pericolosa, metterebbero il voto obbligatorio…” sarà un caso, ma all’aumentare dell’ astensionismo è peggiorata la politica e ci troviamo in mano ad un potere elitario che ci sta portando in guerra con le pezze al cubo……c’è forse qualcosa di più grave per gli europei? Si, dopo miseria e guerra, decimare i sopravvissuti con una nuova pandemia……tranquilli che arriva anche quella, così abbiamo automaticamente ridotto il numero degli elettori europei …non per scelta, ma per il fastidioso passaggio a miglior vita!
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Ciao Alessandra, “cosa significa boicottare le elezioni”, in modo massiccio, anche superiore al 70%? Significa che gli elettori si sono veramente rotti i c0glioni di tutti, oppure pensi che… la rivoluzione francese sarebbe potuta accadere se 3/4 del popolo transalpino avesse sostenuto…. “il Conte di Montecristo”, “madama Dorè e le sue figlie” o altri? Mettere il voto obbligatorio? Scusa, fa davvero sorridere, nemmeno Orwell aveva osato tanto😉. Voto obbligatorio in democrazia sarebbe l’ossimoro perfetto! Ti ci portano in manette, accompagnandoti dentro l’urna, fotografando la crocetta o cosa? Io, al contrario, ribalto il tuo concetto e non su sterili supposizioni sul futuro (le mie quanto le tue), perché le certezze riguardano il passato: negli anni ’70 e ’80 in Italia votavano anche oltre il 90%, cosa cambiava? Facevamo schifo esattamente come adesso. Difatti l’astensione è cresciuta man mano: ogni elezione successiva qualche punto in meno in percentuale. Comunque, ancora nei novanta e primi 2000 la partecipazione era altissima, ben sopra l’80% (1996: 83%, 2001 81%!!)… Infine visto che il nostro voto conterebbe così tanto, mi spieghi – non ho mai trovato nessuno che, senza arrampicarsi sugli specchi, fosse in grado di farlo – cosa ha significato il referendum del 1993 dove il ns. voto venne bellamente buttato nel cess0 e, almeno per il sottoscritto, da quel giorno… cessò il valore del voto? E guarda che un referendum dovrebbe essere MASSIMA espressione di democrazia, ancor più del voto politico. Poi, in modo particolare, il valore del voto alle europee… il voto italiano alle europee 🤔. Fa già ridere così, se penso a francesi ed austriaci che, nell’Europa dei popoli, appena ci furono grossi problemi di sbarchi, alzarono muri e misero la gendarmerie a protezione degli (non dovrebbero essere inesistenti?) confini. E tutto nel silenzio assenso dell’Europa stessa. Sulle ultime riflessioni, sinceramente, non vorrei rispondere… ma lo farò! 😉Che la politica sia peggiorata con l’astensionismo, detto senza alcuna offesa, è davvero troppo. Vedi, Alessandra, adesso i nodi vengono al pettine, ma i primi grossi nodi partono da lontano, molto lontano. Per farti capire cosa intendo: una famiglia ha un patrimonio di 1 miliardo, uno di loro inizia a dissiparli dissennatamente spendendo un milione per lui e gli altri. Dopo 2 anni e mezzo la famiglia può gestire “solo” 90 milioni, quindi lo spendaccione inizia a scialacquarne mezzo al giorno; poi, dopo 3 mesi, 100 mila. E nel momento in cui arrivasse agli sgoccioli, i suoi familiari dicessero: certo, non si possono spendere 100 mila euro al giorno, bisogna assolutamente risparmiare!! Questo, a grandi linee, è successo in Italia, dove “il milione” lo spendevano quando stavamo bene e tutti facevano finta di nulla (baby pensioni docet). Ciao, buona giornata.
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tutto vero o verosimile ,ma quanto non è dato a sapere . È certamente relativo a chi guarda descrive e scrive ,ma questo sembra più che chiaro .
Se poi aggiungi la riflessione ‘a chi prodest ‘ la sintesi che si delinea è come quei parallelepipedi che comparvero alle scimmie il giorno che scoprirono che qualcuno più furbo era già passato di là e da qualche parte potrebbe ancora agire .
Ecco ,boicottare è comandare le scimmie ,fare il gioco del nemico ,dimenare il didietro quando il nemico ha o sta per avere il sopravvento ….puntin puntin putin !
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Sono una farsa le elezioni nazionali, figuriamoci quelle europee
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Per chi è fascista come te ad essere inutile è la DEMOCRAZIA.
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boicottare i boicottatori
il fascino del potere li ammalia
si dichiarano inorriditi dal sistema. Fa figo. Ma invitano a non utilizzare l unico strumento con cui i cittadini possono provare a creare una speranza di cambiamento.
il totalitarismo non consente di votare.
i democratici di buoni principi invitano a non farlo.
partigiani dello status quo o complici della restrizione delle libertà costituzionali?
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Boicottare quelli che non vorrebbero boicottatori, perché i cortigiani, da sempre, servono lor signore e, per farlo, devono convincere la plebaglia che mettersi a 90° è cosa buona e giusta.
Il fascino del potere non solo li ammaglia, ma con la lingua umettano senza soluzione di continuità, così che possano spartirsi le briciole rimaste, mentre altri muoiono di fame.
Il totalitarismo è… i risultati di un referendum buttati nel cess0, per di più avendo speso soldi di tutti noi. Il totalitarismo è sottoscrivere un contratto secretato (Perché, p0rcoimmondocane, perché secretarlo?) con soggetti privati, nel silenzio total…itarista di opposizione e mass media, contratto TUTTO sbilanciato verso il soggetto privato. Poi, combinazione, il ponte crollò… e dopo 5 anni, il totalitarismo, non ha ancora trovato UNO, che sia UN colpevole, ma 43 morti sì. Il “totalitarismo” è…. salvare in senato un condannato DEFINITIVO in cubo a Costituzione e legge Severino, con votazione assolutamente trasversale, mentre a noi – totalitarismo – chiedono certificato penale intonso, per poter partecipare ad un concorso.
I democratici, che conoscono il significato della parola democrazia, sanno quanto questo Paese, e non solo questo, sia lontano dal significato vero e profondo della parola: parlare di democrazia in uno Stato che sostiene un guerra (e non è la prima volta), quale migliore ossimoro.
“Il banchetto” PFM
Sire, Maestà
Riverenti come sempre siam tutti qua
Sire, siamo noi
Il poeta, l’assassino, sua Santità
Tutti, fedeli amici tuoi
Ah, Maestà
Prego, amici miei
Lo sapete non so stare senza di voi
Presto, sedetevi
Al banchetto attendevamo soltanto voi
Sempre, ogni giorno che verrà
Finché amore e pace regnerà
Tutti sorridono
Solo il popolo non ride, ma lo si sa
Sempre, piagnucola
Non gli va mai bene niente chissà perché
Sempre, piagnucola
Non gli va mai bene niente chissà perché
Chissà perché (Chissà perché)
Chissà perché (Chissà perché)
Chissà perché (Chissà perché)
Chissà perché (Chissà perché)
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Ovviamente… “ammalia”!
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A proposito di inganni:
“I democratici, che conoscono il significato della parola democrazia, sanno quanto questo Paese, e non solo questo, sia lontano dal significato vero e profondo della parola”.
Temo che nessuno sappia, nemmeno chi ingannando in proposito viene ingannato inconsapevolmente, che il termine è un vero e proprio ossimoro e che il risultato della VERA democrazia è esattamente quello che è sotto gli occhi di tutti.
Per dare qualcosa a qualcuno bisogna possederla e il potere, il popolo, mai ce l’ha avuto e mai ce lo avrà (per fortuna!).
“Affinché un aristocrate e, a maggior ragione, un Monarca sia disonesto rispetto al suo Paese, occorre che lo sia fino alla stupidaggine, cosa molta rara [visto che è tutto suo! ndr.]. Ma affinché un ‘Tartempion’ della democrazia portato al potere da una combutta anonima che lo ha raccolto dal fienile, se non dal letamaio, sia onesto, occorre che lo sia fino al disinteresse e fino al sacrificio eroico. Ciò è altrettanto poco frequente, poiché i Cincinnati costituiscono l’eccezione e, quand’anche ne esistano, non sono proprio essi che vengono portati al potere e che si fan beneficiare dei crediti. Ecco perché i regimi politici dove gente di questo stampo sta al potere sono talmente esaltati dagli ‘uomini del progresso’, questo preteso progresso essendo il loro rastrello e la leva della loro potenza a detrimento della masse cieche.”.
Lo dico in confidenza solo a te Pino, ché parrebbe ne valesse la pena…
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La mia voleva essere una risposta, piccata in verità, a chi ritiene di essere “più furbo, onesto, democratico” di un (ex) elettore che, capito come funziona la “baracca” anzi, direi topaia, con rispetto per i topi…, si è rotto gli zebedei di votare personaggi che, il giorno dopo, si rimangiano la parola data in campagna elettorale. E non solo esperienza “indiretta” da elettore, ma anche diretta, dato che in famiglia ho avuto un ex sindaco. Ebbene, quando si può davvero parlare, facendo nomi, cognomi e indirizzi, della politica, anche a livello “minore”, quello che esce è (quasi) sempre liquame. La democrazia non esiste perché non può esistere, essendo la natura umana prevaricatrice. Qualche giorno fa ho scritto un post dove citavo il “Trattato del ribelle” di Ernst Jünger. In poche parole, il totalitarismo del sistema (democratico?) deve prevedere uno spazio per l’opposizione, a giustificazione (e legittimazione) della la sua schiacciante completezza. L’unico modo per uscirne – motivo per il quale si è criticati e invisi al sistema – è il coraggio di ribellarsi, di entrare nel bosco per combattere, l’esatto contrario di indifferenza, egoismo e subordinazione. Siamo in una sorta di “Matrix” e non lo capiamo, amen. Ciao gatto, tra poco “staccherò” la spina lavorativa e andrò dai miei 2🐈🐈!!
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La citazione che ho riportato è tratta da La Guerra Occulta di Malinsky e De Poncins, libro molto attuale soprattutto riguardo la questione ebraica.
Attenzione a Jünger e al suo epigono nazionale! Sono trappole multiple, nelle quali cadono anche le migliori intezioni.
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Ciao Gatto, non giudico l’autore bensì il concetto. Ezra Pound fece un aforisma che avrei… potuto scrivere io, ovvero “I politici sono i camerieri dei banchieri”, spesso citato. Questo non significa voglia ergere Pound (e “casa” sua….) sul piedistallo. Lungi da me ogni tipo di fascismo e “comunismo” mascherato, sono agli antipodi del pensiero totalitarista, ben consapevole – però – che una democrazia vera probabilmente potrà esserci solo nel…. 2857 dltgm (dopo la terza guerra mondiale🤔). I concetti sono una cosa, chi lo pronuncia e suo vissuto altra. Credo di averlo già scritto ad altro utente: se Meloni (o Schlein, Renzi, Calendula o chi vuoi tu…) affermasse “la terra è rotonda”, non è che per contrapposizione dovrei sostenere, “non è vero, è piatta”, altrimenti diventerei “meloniano”. Ciao, buona giornata.
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Gatto,
hai scoperto l’acqua calda?
Mettiti in gioco. Scendi in campo, chi te lo impedisce? Magari trovi la tua combutta ideale che ti vuole mettere sul trono. Scendi in campo così vediamo se sei un Cincinnato, un Conte o… Una Meloni.
L’alternativa, per non perdere una supposta verginità, è quella stare a cubo stretto a casa a guardare, pontificando tra lai e lamenti, dall’alto della finestra del salotto il mondo peccatore che va a rotoli.
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