
(GIULIANO FERRARA – ilfoglio.it) – Genova corrotta. Per adesso il grosso delle esazioni cosiddette sembra essere contabilizzato e fatturato. Ma non è un po’ poco per mettere in braghe di tela una regione italiana e il suo ceto dirigente?
Saranno anche corrotti, corrottissimi, marci, ma per adesso ha ragione Crosetto, e ha ragione Serra. La Procura mette in giro paginate di accuse e arresta prima dell’alba. A parte la differenza tra Toti e Binnu Provenzano, che salta agli occhi anche per Michele il moralista, fanno titolo solo fatture, donazioni ai partiti e comitati, cene su uno yacht, intercettazioni lesse, con salsa al pesto, e dal tutto si capisce: che a Genova ci sono persone potenti, ricche e influenti, tra l’altro proprietari di barche di lusso; che politici e amministratori hanno rapporti con loro e si fanno finanziare da loro le attività politiche, e che mostrano un occhio di riguardo per il sistema di consenso e di interessi ruotante intorno al porto, alla diga prossima ventura eccetera. Per adesso il grosso delle esazioni cosiddette sembra essere contabilizzato e fatturato.
Non è un po’ poco per mettere in braghe di tela una regione italiana e il suo ceto dirigente, fino a ieri lodato per aver ricostruito a mezzo di deleghe speciali il ponte Morandi rovinosamente crollato sotto la pioggia, e averlo fatto in un anno?
L’onere della prova sta all’accusa, non agli indagati o agli eventuali imputati, i precedenti in tutta Italia, a destra e a sinistra, dicono che spesso i magistrati procedono con troppa fretta e troppa disinvoltura, e alla fine toppano, fanno un buco nell’acqua, al cospetto del dibattimento e del giudizio. Magari stavolta non andrà così, chissà, ma è una tombola misteriosa, che numero debba uscire è affare riservato, quel che si vede sconcerta per leggerezza e spettacolarità. Il traffico di influenze e il voto di scambio sono stati messi sugli scudi per evitare per l’appunto la chiara definizione del reato di corruzione, ma non si pensava che si sarebbe arrivati a una specie di processo all’amministrazione pubblica e all’attività politica con annessa fattura. Distinguere dalla corruzione il finanziamento dei partiti e dei candidati e la costruzione di un blocco di interessi e convenienze a sostegno di una politica pubblica legittimata da programmi elettorali e decisioni di assemblee elettive, ecco quel che è mancato all’origine della grande ondata ultratrentennale di attacco giustizialista alla malversazione come sistema. E siamo sempre lì. Poi se ti comporti male, se ti intercettano mentre dici belinate corrive, se il tuo sistema di potere non regge al vaglio della pubblica opinione, certo, alla fine devi accettare le conseguenze politiche dei tuoi atti. E’ possibile che le cose in Liguria stiano così. Ma se il tutto si riveli una bolla di gogna e media chi è che sarà chiamato a trarne le dovute conseguenze? Nessuno. C’è l’autonomia della magistratura, c’è l’obbligo dell’azione penale, c’è il corporativismo in toga.
Brutto affare. Decenni di dominio pieno e incontrollato delle ipotesi di reato sulla vita politica, ce n’è da scassare un meccanismo democratico più forte di quello italiano, ce n’è da infiltrare e offuscare le coscienze civiche di qualunquismo e antipolitica. Avanti così? Avanti così. Poi non lamentatevi di questa procedura al 110 per cento, che mette nello stesso sacco teoremi corruttivi e azione politica lecita, insomma il traffico di influenze senza il quale non esistono conflitti e convenienze, atti leciti e decisioni.
aho!
oramai pur di difendere i corrotti si fanno passare per cognitivamente deboli, secondo il nuovo sistema di classificazione neurologica infantile, e anche l’INGOMBRANTE c’è cascato.
Se tu trasformi la tua carica politico-amministrativa in un negozio per vendere favori, anche se fatturi le DAZIONI sempre di corruzione si tratta.
Quello che invece vi fa andare ai matti, è che avevate pensato che, così organizzata, la cosa fosse un imbroglio legalizzato impossibile da provarlo, ma la vostra è tutta fuffa.
Oltre che furfanti hanno dimostrato ignoranza giuridica.
Ora si stanno attorcigliando sui termini fatturazione ed accusano i PM. Altra topica è il GIP che ha emesso i provvedimenti. Gaglioffi, furfanti ed ignoranti.
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Che Minestrone di scemenze.
Non è reato imbarcarsi su uno yacht, ne prendere finanziamenti privati per un partito.
La prospettiva cambia se ad imbarcarsi sono contemporaneamente ricchi imprenditori che necessitano di interventi PUBBLICI, utili ad allargare il proprio giro di affari, e politici che possono favorirli deliberando provvedimenti ad aziendam.
interpretazioni ultra garantiste si riducono ad una gigantesca ipocrisia, anzi a una vera e propria MISTIFICAZIONE. Ci si limita a guardare il dito e non la luna, come solita prassi della Stampa marchettara.
L’obesa spia della Cia ha fondato un giornale che nessuno legge, ma È SEMPRE STATO TENUTO IN PIEDI da copiosi FINANZIAMENTI PUBBLICI.
E a riprova della sua malevola infingardaggine si dice LIBBBERALE, col Qlo al caldo.
Ma non solo, perché la proprietà della testata sarebbe in capo ad una cooperativa, forma giuridica necessaria per lucrare aiuti di Stato. E al contempo esiste un proprietario privato che la controlla.
Le furbizie da parassita sono insiste nella genesi del foglio.
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👏
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Inutile girarci troppo intorno:i politici, spesso in modo bipartisan purtroppo, vogliono, anzi pretendono, l’impunita’. E con la scusa di rendere la giustizia piu’ fluida, cosa che non gli interessa minimamente, aumentano gli ostacoli per portare alla luce i reati dei colletti bianchi. Il fatto di giustificare determinati provvedimenti con la motivazione “ erano nel programma “ costituisce una chiamata a correo per gli elettori di quella parte politica.
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Gli elettori sanno benissimo che i loro eletti rubano. Ma un po’ li invidiano e molto pensano che rubare all’indistinta entita’ denominata “Stato” non e’ davvero come rubare ad una persona. Infatti e’ come rubare a tutti, ma occorre un ulteriore scatto evolutivo , al momento assente, per capirlo.
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A questo paese serve come il pane una serissima legge sul conflitto di interessi, ma a quanto pare interessa solo a Conte e al M5S che ci stanno provando ma non se li caga nessuno.
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hanno vinto loro. Impossibile scardinare questa roba.
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Però sarebbe edificante provarci andando a votare ed evitando di confermarli.
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Secondo questo sacco di lipidi dovremmo ringraziare il “ceto dirigente” (addirittura è diventato un ceto…..) per aver ricostruito il ponte Morando, non sommergerlo di vergogna per aver creato il sistema che lo ha fatto crollare facendo 43 vittime….. ma che vuoi dire a un tipo del genere……
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Poi magari mettetevi d’accordo, prima avete accusato i pm di averci messo 4 anni cioè troppo , ora il barba papà ex cosacco dice che sono stati affrettati…… che si deve fare per campare eh…..
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Non ho letto l’articolo….ormai ho conati solo a leggerne la firma…ma dal tenore dei commenti mi sembra molto chiaro il taglio “garantista” per i ladri.
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Se l’intera faccenda ligure è imbarazzante e deprimente, le toppe che si cercano di cucire sono vomitevoli e preoccupanti.
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