(Dott. Paolo Caruso) – Si rimane basiti al solo pensiero che un rappresentante del popolo come l’onorevole Piero Fassino possa finire nella cronaca dei giornali di questi giorni per un tentativo di furto di una boccetta di Chance eau de parfum Chanel, valore 130 euro circa, avvenuto nel duty free del terminal 1 dello scalo di Fiumicino. Così alla ribalta giornalistica per la “Banca di sua proprietà” di alcuni anni fa alla boccetta di profumo di questi giorni….. una caduta verticale! L’accanimento di quanti parlano di furto, contro il povero onorevole, nelle cui tasche era scivolato (lui chiaramente inconsapevole) momentaneamente il profumo costoso, ci pone diversi interrogativi. Prevale su tutti, quello che lo stesso ineffabile “ex-ministro della Repubblica italiana, quale suo “guardasigilli”, aveva in pubblico Senato, dichiarato che “con undicimila euro mensili, un povero senatore o deputato che sia, non riesca a sbarcare il lunario”. Le sue lamentele e il suo convincimento su quanto esposto al Senato,  sui social meritatamente avevano fatto il giro del mondo, e  data la magrezza del personaggio, come non dargli ragione? Mi chiedo se l’incomparabile soggetto sa che, in Italia, la maggioranza dei suoi contribuenti, non prende neanche un decimo della parcella, che quelli della sua risma gli hanno destinato? Quindi o c’è o ci fa! Forse sconosce il problema sanitario italiano con le lunghe liste d’attesa, e il costo della visite specialistiche a pagamento, per non dovere aspettare anni una consulenza medica, anche per malattie severe? Sa che tanti anziani e malati cronici hanno rinunciato a farsi curare? Se lo chiede come fanno a tirare avanti per sopravvivere con lo stipendio o la pensione da fame?  Forse vive anche Lui di espedienti?  “Perché – mi domando – egli, da parlamentare, che dovrebbe capire il bisogno dei cittadini non prende a cuore anche quello della povera gente che, con sudore vero, partecipa a stipendiare lui e quelli della sua casta, perché possano vivere da nababbi?”. Sarebbe augurabile che, invece di farsi trovare con le mani nel sacco come un qualsiasi delinquentucolo adducendo scuse non suffragate dal controllo video, ponesse argine all’indigenza di tanti cittadini cercando, nell’emiciclo più alto della Repubblica italiana,  con i suoi Colleghi soluzioni reali senza ginnastiche acrobatiche vuote parole. La sua “Indigenza” come quella dei suoi colleghi è a dir poco vomitevole e mai e poi mai gli farà  comprendere quelli che sono i veri disperati. Nel frattempo video e informativa sono stati depositati e il caso “profumi ” è ora nelle mani dei magistrati di Civitavecchia che a breve potrebbero iscrivere il nome di Fassino nel registro degli indagati.  Basito per sempre!