
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Suona il telefono a casa di un’anziana signora di Roma sofferente di Alzheimer. È un tale che si qualifica come «maresciallo Primo». Le spiega che sua figlia ha investito una persona con la macchina e che finirà in carcere, se qualcuno non paga subito la cauzione. Pochi minuti e alla porta si presenta magicamente l’addetto alla riscossione.
La povera donna, sgomenta e confusa, gli consegna tutti i contanti e i gioielli che ha in casa. Solo a scriverlo mi monta la nausea, ma il truffatore deve avere una coscienza foderata d’amianto perché qualche ora dopo si sta già facendo un selfie per celebrare l’impresa. Non è la prima volta che Emanuele Donato Pirro si immortala su Instagram con il logo del Real Madrid e le dita aperte a V, o dentro la sauna con una bottiglia di champagne finanziata dalla vittima che ha appena truffato. Stavolta però potrebbe essere l’ultima: una telecamera lo ha ripreso mentre usciva dall’appartamento della signora e i marescialli — quelli veri — sono riusciti a identificarlo confrontando l’immagine con quella del selfie.
C’è un’emergenza criminale di cui si parla troppo poco e riguarda gli anziani soli e indifesi, sottoposti ogni giorno al rischio di raggiri e aggressioni da parte di ladri particolarmente abietti che si accaniscono sui più deboli con tale spudoratezza da non esitare a vantarsene sui social. Sprechiamo tanta indignazione in futili cause, ma faremmo meglio a dirottarne un po’ su di loro.
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