L’articolo della inviata francese segue di pochi giorni gli approfondimenti di altre testate straniere

“Cresce la presa di Meloni sui media”. Anche Le Figaro lancia l’allarme sul governo italiano

(Anais Ginori – repubblica.it) – PARIGI – “Cresce la presa del governo italiano sui media”. Anche le Figaro, dopo altre testate internazionali, rilancia l’allarme su Giorgia Meloni e la sua smania di controllare l’informazione in Italia. “Aveva promesso di affrontare ‘l’egemonia culturale della sinistra’ per rendere più udibile la destra italiana” ricorda la corrispondente a Roma del quotidiano francese, Valérie Segond. L’articolo evidenzia “un vasto progetto culturale” del governo “con finalità politiche, che prevede, tra l’altro, una solida acquisizione dei media”. Le Figaro sottolinea le “forti resistenze tra i giornalisti italiani” davanti alle ultime mosse dell’esecutivo, citando l’esempio dello sciopero di cinque giorni dei giornalisti della Rai “che si rifiutano di diventare il megafono del governo”. Oppure il nuovo sciopero di tre giorni dei giornalisti dell’Agi, “che da un mese si oppongono fermamente alla sua vendita” all’imprenditore e senatore Antonio Angelucci che ha già costruito un impero di media della destra di governo con Il TempoLibero e Il Giornale.

Il quotidiano francese – che in altre occasioni aveva elogiato l’abilità politica della premier – racconta anche i dibattiti sull’inasprimento della legge sulla diffamazione e le accuse della Fnsi sul tentativo di ‘orbanizzare’ i media come ha fatto il leader sovranista ungherese. L’articolo del Figaro segue di pochi giorni gli approfondimenti di altre testate straniere. “Meloni vuole tutto il potere nei media” ha titolato qualche giorno fa El Paìs in una lunga ricostruzione del corrispondente a Roma sulle varie interferenze del governo nel panorama informativo. E cosi pure The Times ha rilanciato l’allarme democratico innescato dalle ultime mosse della premier su tv e giornali. “Preoccupa la deriva autoritaria” aveva scritto Libération a fine marzo, dedicando la prima pagina al ‘doppio gioco’ di Meloni: allineata su valori dell’Occidente quando parla all’estero, ma meno rispettosa di libertà e diritti quando governa in patria.