
(di Michele Serra – repubblica.it) – Si legge che nella Sicilia assetata ci sono tre grandi dissalatori dismessi da vent’anni. La domanda è una sola, e molto semplice: e perché mai? Perché in una regione arida, e in una fase climatica molto siccitosa, tutto ciò che riguarda il regime delle acque e la gestione delle acque non è costantemente in primo piano, continuamente curato, sempre aggiornato alle nuove tecnologie disponibili? Perché, nel caso i dissalatori fossero obsoleti, non si è provveduto a rimpiazzarli?
Perché la maledetta parola “emergenza”, perenne miserabile squillo di tromba in un Paese appisolato e imprevidente, deve echeggiare con petulante stupidità quando sappiamo tutti, e da quel dì, che non c’è, né è mai esistita, nessuna emergenza, né idrica, né sismica, agricola, industriale, sanitaria, sociale, politica, istituzionale: c’è solo un costante trascurare le cose in attesa che le cose si sfascino?
La risposta che si dà al bar, in casi come questi, è: “Se non si è fatto niente, è perché nessuno ci poteva guadagnare qualcosa”. Ma lo Stato, gli enti locali, le municipalizzate, non sono stati inventati “per guadagnare qualcosa”, semmai per spendere i soldi di tutti, perlomeno della valorosa minoranza che paga le tasse, e possibilmente spenderli bene.
Al posto delle varie Commissioni parlamentari di inchiesta costituite a vanvera, spesso con un non recondito scopo punitivo nei confronti di questo e di quello (indimenticabile, in questo senso, la Mitrokhin), si mandi in Sicilia e ovunque ce ne sia bisogno un commando di ingegneri idraulici, geologi, tecnici, maestri tubisti (esisteranno?), naturalisti, con l’incarico di aggiustare il colabrodo esistente e progettare nuovi bacini e nuovi impianti di depurazione senza scempiare il paesaggio.
E il primo che dice che la siccità è “un’emergenza”, venga dissuaso con ogni mezzo. La parola emergenza, in Italia, deve essere bandita. E sostituita con due parole di ben diverso significato: cronica imprevidenza.
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Serra, io avrei un paio di domande.
La prima, tu affermi
“Ma lo Stato, gli enti locali, le municipalizzate, non sono stati inventati “per guadagnare qualcosa”, semmai per spendere i soldi di tutti, perlomeno della valorosa minoranza che paga le tasse, e possibilmente spenderli bene.”
Ti risulta che nello stato, negli enti locali, nelle municipalizzate non alberghi il malaffare e che coloro per cui tu scrivi e che talvolta incensi non abbiano contribuito a farlo sviluppare e radicare?
La seconda:
“si mandi in Sicilia e ovunque ce ne sia bisogno un commando di ingegneri idraulici, geologi, tecnici, maestri tubisti (esisteranno?), naturalisti, “
Lavorano gratis, il materiale per realizzare/riparare piove dal cielo?
Chiudo con una considerazione.
“E sostituita con due parole di ben diverso significato: cronica imprevidenza.”
Sacrosanto, però avresti potuto estendere il pensiero e dire che la cronica imprevidenza è figlia del malaffare perchè genera situazioni di bisogno ed il bisogno alimenta le clientele.
Ti ci ritrovi?
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Fàcie na previsione, la maggior part de li sordi der PNNR saranno rubbati, sprecati o nmanco spesi. Me piace vince facile.
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Non serve fare previsioni, è già storia, anche se recente
https://www.openpolis.it/abbiamo-speso-appena-il-74-dei-fondi-pnrr-previsti-per-il-2023/
Se clicchi sul link “documento più recente” c’è un quadro desolante di quella che è la situazione del PNRR
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