
(Dott. Paolo Caruso) – I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con DISCIPLINA ed ONORE prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. Così recita l’articolo 54 della Costituzione. Onore e Disciplina a cui dovrebbero attenersi fermamente i Rappresentanti del popolo nei due rami del Parlamento e in modo particolare i Rappresentanti delle Istituzioni e di Governo. Oggi si è scritta purtroppo un’altra brutta pagina nella vita democratica del Paese, una pagina nera in cui sfrontatezza e arroganza serpeggiano sempre più tra le forze politiche. L’aula di Montecitorio dopo aver respinto ieri la sfiducia a Salvini si è ripetuta oggi respingendo le dimissioni della Ministra Daniela Santanchè presentate da tutte le opposizioni con l’esclusione del partito più inviso agli italiani, Italia Viva di Renzi. Centoventuno i parlamentari che hanno votato si alle dimissioni mentre Duecentotredici si sono opposti rimanendo a guardia del Sistema Marcio che caratterizza ormai da tempo la vita politica del Paese. Così a difesa della Santanchè, accusata e indagata per truffa all’Inps, frode fiscale e bancarotta, si allineano spudoratamente i compari della maggioranza di governo. Un garantismo che sa molto di ipocrisia e di arroganza a tutela di un Ministro che oltre ad essere in conflitto di interessi usa la politica e la sua carica pubblica per fare affari privati. Quando una Ministra mente spudoratamente al Parlamento e al Paese ed è accusata di truffa ai danni dello Stato è necessario ed urgente che faccia un passo indietro dalla carica che riveste. Qui ONORE e DISCIPLINA invece vengono traditi abbondantemente dal Ministro ma anche da tutti coloro che per ragioni di “bottega” hanno espresso voto a lei favorevole. Negare questa evidenza significa oggi non guardare in faccia la realtà. Stride il silenzio assordante della prima Donna della politica italiana, Donna Giorgia, che cerca di schivare, e fino ad oggi con il successo della talpa, il coinvolgimento di più di un componente del suo governo in questioni giudiziarie. La “Caciottara” della Garbatella che dai banchi dell’opposizione faceva sfraceli dall’alto del suo giustizialismo più spietato contro i politici a suo modo di pensare corrotti o in conflitto di interessi, ora con una virata a 360 gradi si erge paladina del garantismo più viscerale. La destra Meloniana lontana anni luce da quella che fu la destra sociale paladina della legalità, ora irresponsabilmente salva Salvini e Santanchè respingendo le accuse veritiere e la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Accettare la sfiducia della Ministra del Turismo da parte del governo sarebbe stato tutelare la dignità delle Istituzioni, invece alla fine ne è venuta fuori una vergogna prevedibilissima! Malafede manifesta espressa in più occasioni dalla Premier che riesce a mantenere, grazie all’effetto cementante del potere, un coacervo di incapaci in una alleanza di centrodestra a cui centro e centrini, cazzaroli verdi si aggrappano per rimanere attaccati alle allettanti poltrone del Palazzo. Un muro di gomma quello della Premier su cui accuse e critiche rimbalzano senza alcuna risposta. Non accettare il legittimo esercizio del confronto e della critica politica, l’insofferenza ai mezzi di informazione la dice lunga sul suo modo di essere e di concepire la democrazia sempre più orientata verso la “Democratura”. Il sorriso ingannevole, le accuse rivolte sempre ai governi precedenti, il vittimismo e l’aggressività ne fanno un Premier “oppositore” fuorviante del ruolo che attualmente occupa nel Paese. Minando inoltre la credibilità dei magistrati delegittimandoli, la “nana gracchiante” cerca di demolire l’ordinamento giudiziario, un regalo agli intoccabili, ai cosiddetti colletti bianchi, un colpo di spugna alla corruzione e alla concussione. Una lotta senza quartiere quella intrapresa dalla Premier contro i due grandi nemici del governo, la Stampa e la Magistratura. In un Paese normale il vice Premier Salvini accusato di avere collegamenti con il partito di Putin “Russia unita” e la Ministra Santanchè accusata di truffa e frode allo Stato non avrebbero alcuna possibilità di sedere ancora negli scanni del governo. Nel bel Paese della politica invece dove la luce del sole non riesce a penetrare e le ombre si fanno sempre più fitte allora tutto diventa più facile….. ” Onore e Disciplina” possono sempre aspettare.
impossibile non condividere queste dure parole che offrono un quadro devastante della classe politica che ci governa. Pensavamo di aver raggiunto il livello più basso con il delinquente per definizione, ci sbagliavamo . E purtroppo, forse , la discesa agli inferi non è finita
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