
(DI DANIELA RANIERI – ilfattoquotidiano.it) – A voler credere che la bislacca idea della vicepresidente della Vigilanza Boschi di applicare ai giornalisti le stesse regole sulla par condicio cui sono soggetti i politici fosse autoprodotta e non dettata dal pigmalione Renzi (principalmente per vendicarsi di Travaglio e dei pochi altri giornalisti che lo trattano per quello che è, e contro i quali ultimamente sta perdendo tutte le cause intentate al fine di spillare soldi, tanto che i tribunali l’hanno redarguito di non usarli come bancomat), si deve dedurne che la ex incredibilmente ministra abbia ancora l’uzzolo di modificare la Costituzione, stavolta senza l’autorevole aiuto di Verdini, attualmente impossibilitato a prestare i suoi servigi in quanto carcerato.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, purché sia in linea coi criteri di valutazione di Italia Viva, il partito-canaglia col 2% di consensi presso gli italiani e il 50% presso i media; “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, ma può essere soggetta al gusto di Renzi e Boschi, e se un opinionista ha “una chiara connotazione politica”, cioè se pensa, vota e non fa il pendolare con l’Alaska dove risiede, non può partecipare ai talk della Rai prima delle Europee.
Obbligatorio il contraddittorio: se, per esempio, un giornalista va in tv a dire che Renzi si sta alleando con il condannato per concorso esterno in associazione mafiosa Totò Cuffaro e/o il di lui genero per fare il farsesco partito “Stati Uniti d’Europa”, in studio dev’essere presente anche un picciotto, con tanto di coppola e lupara; se uno dice che Renzi da presidente del Consiglio ha venduto armi a Putin nonostante l’embargo e prende soldi da un tagliagole, bisogna invitare anche un soldato del battaglione Azov e un sicario del regime saudita, etc.
Una proposta talmente illiberale che persino Gasparri l’ha bocciata, compresi tutti gli altri membri della Vigilanza Rai, che pure campano, mediaticamente parlando, grazie ai giornalisti fiancheggiatori. “Idea ragionevole”, l’ha definita a Otto e mezzo Bocchino, ex politico ora giornalista imparzialissimo, ma purtroppo c’è la Costituzione…
Questione chiusa. Resta l’impressione che per certa gente l’unico giornalista buono è quello fatto a pezzi nei consolati sauditi. (Che poi, detto tra noi: ma come fa Mohammad bin Salman a fidarsi di uno come Renzi?).
perché lo compra a suon di milioni , uno splendido ricatto per questo enorme parassita ,che non ne vuole sapere di smontare e insieme a lui la sua “collaboratrice graziata” dal parlamento italiano! Non c’è verso di liberarsi di questo parassita .brava Ranieri as usual !
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la ninna nanna toscana per antonomasia !!!
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.. ma la Ranieri ha deciso di farsi querelare dal saudita (Renzi o Bin Salman)?
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probabilmente rischia sempre molto di se stessa e del giornale , ma come farne a meno ! La verità ti rende libera , ma dipende dove vivi , e qui oramai siamo in Corea del nord , senza alcun dubbio !
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Renzi che lavoro fa? E per chi lavora? Quali interessi rappresenta? Da chi è sorretto? Quali affari muove? I babbi li mangia ancora? D’Alema che fine ha fatto?
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Renzi si fa solo i fatti suoi , da quando ha vinto un quiz televisivi, ha pensato di essere un unto del Signore , e qualcuno ci ha creduto e l ha persino votato ..
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ps. L incredibile barzelletta del partito democratico che ancora dopo il Renzi qualcuno si ostina a votare , siamo fuori di testa per davvero.
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Un articolo che fa bene al cuore. Ogni tanto aiuta…
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renzi lavora per renzi,
tipico parlamentare itaGGliano
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Gli Dèi stramaledicano Calenda! E’ tutta colpa sua. Infatti, prima delle elezioni del ’22, Renzi, con il gradimento popolare dell’1,5%, aveva deciso di uscire dalla politica per dedicarsi completamente agli affari arabi ecc. Ma… ma quell’impiastro di Calenda gli propose un’alleanza (Terzo Pollo) che quello accetto immediatamente. Fu così che insieme raggiunsero quasi l’8% e si ebbe l’elezione del duo Renzi-Boschi.
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