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(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Un Papa che rivela i retroscena dei conclavi a cui ha partecipato non si era mai visto nemmeno al cinema. Nell’ultimo libro-intervista, che segue di due settimane il penultimo, Bergoglio racconta di quando dirottò i suoi voti su Ratzinger per impedire la vittoria del candidato della Curia, e di come, nel conclave successivo, il cardinal Scola fece spostare i propri suffragi su di lui. Dopo averci spalancato le porte della Cappella Sistina (da oggi gli unici luoghi al mondo ancora passabilmente riservati rimangono l’Area 51 e gli spogliatoi dei calciatori), Francesco definisce «privo di umanità e nobiltà» il segretario del suo predecessore, il famoso padre Georg. E lascia intendere che non fu Ratzinger a volersi far chiamare «Papa emerito», ma chi gli stava intorno a costringervelo, pur di creare un dualismo con il Pontefice in cattedra.
Qualcuno loderà tanta trasparenza, qualcun altro vi troverà motivo di scandalo, ma in fondo Bergoglio non fa niente di rivoluzionario: si limita a essere un uomo del suo tempo. Un tempo in cui, chi più chi meno, siamo tutti un po’ Ferragnez, divorati dall’insopprimibile bisogno di esporre in pubblico i fatti nostri, nella speranza di venire apprezzati e capiti. Rimane il dubbio se una fede, che si nutre di mistero, possa mantenere intatta la sua presa su un mondo come questo, dove il mistero e persino sua sorella minore, la riservatezza, sembrano diventati anacronistici per tutti.
“…siamo tutti un po’ Ferragnez, divorati dall’insopprimibile bisogno di esporre in pubblico i fatti nostri, nella speranza di venire apprezzati e capiti.”
E senza nessuna vergogna, pure🤤 Gramellini é quello che per avere visibilità ha venduto il suicidio di sua madre al mercato della carta straccia
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Quest’uomo non conosce né vergogna né decenza. Miserabile al servizio dei potenti con il buonismo come maschera. Qui sì irride velatamente papa Francesco per le sue chiare e lucidissime idee su Ucraina, Nato e industrie belliche. Capito perché molti a un certo punto della vita, a forza di sentire questi ipocriti con vesti progressiste, o non votano o vanno a dx?
Io manderei al fronte Ucraino russo Gramellini, Cappellini, Severgnini, naturalmente assieme a Corsetto e a tutto il PD che vedeva e vede negli Azov dei partigiani…gli stessi ucraini non ne possono più della guerra, ma i piani Nato non si fermano…ma Gramellini parla del Papa come fosse Fedez. Da vomito.
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Per Gramello e quelli della sua cricca pseudosinistra, questo Papa andava bene finchè faceva retorica pseudosinistra. Ora che si pronuncia contro l’invio di armi all’Ucraina non va più bene.
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combatteva solo la solita mafia romano centrocampista che era davvero mafiosa e arricchita ! In Italia è il sistema Roma che si autocertifica
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