(Dott. Paolo Caruso) – C’è qualcosa davvero che attiene più a Freud che alla politica in questa ossessiva ricerca di nemici da parte della “Caciottara della Garbatella”, della Donna Capo, del Clown donna  che  a suo modo vorrebbe rendersi simpatica agli occhi degli italiani facendoci dimenticare la sua insofferenza verso i poveri e la sua ampia disponibilità alle lobby, al sistema bancario e a certa imprenditoria. Un personaggio molto ambiguo, dalle trame oscure che lo lega a un doloroso passato di cui non sa o meglio non vuole liberarsi, scrollandosi di dosso la vernice nera che abbondantemente la ricopre. Malafede manifesta espressa in più occasioni dalla Premier che riesce a mantenere, grazie all’effetto cementante del potere, un coacervo di incapaci in una alleanza di centrodestra a cui centro e centrini, cazzaroli verdi si aggrappano per rimanere attaccati alle poltrone del Palazzo. Un muro di gomma su cui accuse e sproloqui, interviste di certa stampa non accreditata agli occhi del Capo rimbalzano senza alcuna risposta. Non accettare il legittimo esercizio della critica politica, l’insofferenza ai mezzi di informazione la dice lunga sul suo modo di essere, le sue faccettine, le reazioni cabarettistiche ne fanno un personaggio poco istituzionale che lascia perplessi e critici la maggior parte dei cittadini. L’Italia di donna Giorgia, qualsiasi sua azione comportamentale  viene propagandata e celebrata dai media di regime con l’apoteosi degna del vecchio Istituto Luce. Il sorriso ingannevole, le accuse rivolte sempre ai governi precedenti, il vittimismo e l’aggressività ne fanno un Premier “oppositore” fuorviante del ruolo che attualmente occupa nel Paese. Il Paese disegnato dalla “borgatara” è lontano anni luce da quello della destra sociale illuminata e moralizzatrice che nel secolo scorso si fece paladina della legalità, contribuendo a dare la spallata definitiva a un sistema marcio di partiti corrotti di quella che fu la cosiddetta prima repubblica. Oggi questa destra guidata in maniera nepotista dalla “pesciaiola della Garbatella” politicamente figlia di Berlusconi, Premier di un governo patetico, caricaturale e imbarazzante depotenzia e smantella i principi cardini della legalità, minando la credibilità dei magistrati delegittimandoli, così da indebolire e mettere alla berlina l’organo principe della Giustizia. Il sogno di Licio Gelli e quello di Berlusconi di condizionare la magistratura attraverso test psicoattitudinali si concretizza ora con il Ministro Nordio, un politico più berlusconiano dello stesso Berlusconi e la “nana gracchiante”. Del resto il “Caimano di Arcore” ripeteva convintamente che ” i giudici sono antropologicamente diversi dagli altri”. Un attacco frontale alla magistratura teso da questo governo di scappati di casa con a capo la figlia dell’oscurantismo etico berlusconiano che, con leggi spazzatura incominciando dalla attuazione della “Schiforma” Cartabia, e a finire la cancellazione dell’Abuso d’Ufficio, cerca in tutti i modi di demolire l’ordinamento giudiziario. Un regalo agli intoccabili, ai cosiddetti Colletti Bianchi, un colpo di spugna alla corruzione e alla concussione. Una lotta senza quartiere intrapresa dalla Premier Meloni contro i due grandi nemici del governo, la Stampa e la Magistratura. Il suo bersaglio principale è quello di spegnere il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione. In un Paese come l’Italia, fragile e di memoria corta probabilmente c’è una sorta di nostalgia tutta particolare per la paura del domani che provoca seri scompensi nel sistema democratico. Una sorta di normalizzazione del pensiero.