
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Gli elettori di sinistra vedono Angelo Bonelli che dagli scranni dell’opposizione intima a Giorgia Meloni «Non mi guardi con quegli occhi inquietanti!» e vanno in brodo di giuggiole: lo ritengono serio, affidabile, coraggioso e sferzante.
Gli elettori di destra vedono il leader dei Verdi apostrofare la premier e lo considerano triste, pedante, noioso e troppo compreso nel ruolo.
Gli elettori di sinistra guardano la foto di Meloni al banco del governo mentre risponde a Bonelli nascondendo la testa nella giacca del tailleur e si indignano per la postura poco istituzionale, per il solito campionario di mosse e di facce, per l’astuccio rosa a forma di maialino che estrae dalla borsa in pieno dibattito parlamentare. Sono gli stessi che ieri si indignavano per le barzellette, le battutacce e le corna di Berlusconi.
Gli elettori di destra guardano la foto di Meloni, arrivata fino alla prima pagina del Wall Street Journal, e si mettono a ridere. Trovano la premier simpatica, disinvolta, «una che non se la tira», «una come noi»: proprio come Berlusconi.
La destra tende a prendere la vita come una commedia, la sinistra come una tragedia. Al netto delle idee e dei programmi, ove ce ne siano, il vero e insuperabile bipolarismo all’italiana rimane questo. Ci vorrebbe una terza via in grado di coniugare profondità e leggerezza, sobrietà e autoironia, affabilità e senso delle istituzioni. Ma forse, se ci fosse, la voterebbero in pochi.
Questo articolo è il trionfo del qualunquismo.
Né con la Meloni , né con Bonelli. Ritorna in mente : “Né con lo stato, né con le BR”.
Discorsi di chi ha la pancia piena, parlare senza sapere di cosa.
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Gramello sei una vergogna, con te vale sempre il detto :”Da che pulpito viene la predica”. Fai parte di quel 90% di giornalisti e pseudointellettuali che usano sempre due metri e due misure. Le pagliacciate di certi politici e le vergogne USA/NATO trovano sempre te o altri della tua risma pronti a giustificarle, mentre per una sciocchezza come la pochette Uno come Conte è stato deriso praticamente a reti unificate. Dovrebbero leggerti nei corsi di giornalismo. Al contrario, però.
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E io che ho perso tempo a leggere gramellini.😖
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Mica mica avrai in mente anche un nome per questa saggia terza via. Che ne so, Cairo?
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Ieri ho visto il faccione del bomba sugli autobus. Uno slogan del tipo “il centro con Renzi”, o “Renzi col centro”.
Secondo me Gramelot pensa a una cosa così
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Perché non tutti e due?
Gnam gnam.
In realtà lui ha fatto il ritratto di Tajani, che ha così tanta presa che persino Gramellini s’è scordato che esiste.
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“Ci vorrebbe una terza via in grado di coniugare profondità e leggerezza“
Il mitico centro. E che bei tempi, ora invece deve schierarsi il povero Gramelot, proprio non lo può fare, non è da lui.
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Che articolo penoso e ridicolo, manco un bambino di 7 anni!
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Si però certi assist solo Bonelli li sa fare. Dopo i sassi del greto del fiume portati in tasca ci mancava pure la sceneggiata sulle boccacce della burina della Garbatella . La politica spettacolo è un classico che dovrebbe avere il buon gusto di non scadere nel grottesco e ciò vale per tutti.
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