
(Giuseppe Di Maio) – Ebbi l’occasione, cinque o sei anni fa, di poter dire in faccia a Bersani che la prima differenza tra il M5S e la sinistra era la priorità nei valori politici. Per lui, c’era innanzitutto la “ditta”, poi le istituzioni, e infine il popolo italiano; per noi, per il M5S, il popolo veniva prima d’ogni altra cosa. L’altro giorno il faccione ormai invecchiato di Prodi ha emesso un’altra delle sentenze emiliane guidate dagli interessi della ditta: “Se volete vincere dovete mettervi d’accordo, se volete perdere continuate così”. Con ciò anticipando che la lunga durata delle destre al governo diventerà interamente colpa di Conte e del suo Movimento.
Tanta boria da parte di ex politici, di commentatori prezzolati (indimenticabili Giannini e Guerzoni), di animosi partigiani dello schieramento sinistrorso che dicono di condividere gli stessi obiettivi del M5S, si spiega in un solo modo: il PD e i cespugli di centro sono i motori di una lotta politica che agevola e assicura quella di classe. Se i Dem sono stati sporcati ben più che occasionalmente da mazzette e da corruzione, si sono invece costantemente distinti nel considerare la loro organizzazione come il centro di favoritismi, raccomandazioni, distribuzione del potere. Nessuno di coloro che sperano nelle scorciatoie del lavoro e in altri successi immeritati, rinuncerebbe mai al suo partito o al referente politico amico. Insomma, più che uno strumento per cambiare la società, essi hanno un’idea di partito che possa cambiare la propria condizione sociale.
Ecco: Prodi e Bersani, vedete quanto distanti siamo, e quanto ci costa mischiarci con voi? Oltre a una destra infedele e ondivaga della reazione, che osannando la propria dimensione privata insegue di continuo un nuovo capitano per conquistare libertà e vantaggi illegittimi, ce n’è un’altra dall’elettorato fedele e conservatore che si spaccia per sinistra. La nostra rivoluzione è stata rivolta principalmente contro questa sinistra e la sua classe dirigente traditrice degli interessi dei più. Voi credete davvero che i partitini di Calenda e Renzi, che votano più col governo che con l’opposizione, che sono disposti ad allearsi con la destra pur di avere un consigliere in più o un assessore, possono farci vincere invece di toglierci voti? Questo centro a due tagli si polverizzerà non appena sarà compromessa la loro strategia dei due forni. Al contrario, se il M5S si presenta da solo i voti li guadagna invece di regalarli al PD.
Come vedete, alla domanda “con chi stare”, la risposta non è nella testa di Conte, ma nella vostra natura.
Mai stato più d’accordo con quanto scritto da Di Maio . Perfetto!
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Allearsi con Renzi e Calenda?? Suvvia, c’è un limite alla decenza. Meglio una sconfitta onorevole che svendere la dignità. Tra l’altro con loro si perde, senza loro si è vinto. I due sono talmente schifati dagli elettori del M5S che molti quando ci si allea con loro si astengono o votano altro. Ricordate poi che per il 50% circa degli elettori del M5S vorrebbe che si presentassero da soli ovunque e già digeriscono male le coalizioni con Pd.
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Alle europee del 2019 votai per i Verdi e non più per il M5S, perché mi faceva ribrezzo l’alleanza con la lega💩 del capitone sciacallo e BACIASALAMI.
Nel 2022 sono ritornato a votare M5s.
Se si ripresentassero in alleanza con renzi e calenda valuterò nuovamente un voto più a sinistra o l’astensionismo.
Ma come me la pensano in tanti.
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Così facendo, però, farai un favore proprio a PD e destra. Facendo perdere sostegno ai 5stelle per via delle alleanze, metteremo ancora di più il movimento nelle condizioni di accettare allargamento di quella coalizione che non vorremmo.
Io ritengo con il tema delle alleanze non dovrebbe influenzare la nostra decisione di appoggiare o no il movimento, perché meno voti ha, più sarà costretto ad allenarsi.
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Tutto giusto, però pensare un voto ai verdi come un voto a sinistra ce ne vuole, specialmente alle europee: vedi la baerbock
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Quando “la mortadella” costava uguale sia in Svezia che in Italia!
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“…si sono invece costantemente distinti nel considerare la loro organizzazione come il centro di favoritismi, raccomandazioni, distribuzione del potere.”
In questa frase c’è tutta la genesi del M5S!
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Ricordo sempre ai tanti opportunisti che non ebbi remore nell’attaccare il bibbitaro già a partire dall’estate del 2018, per la parte di utile idiota legaiolo sull’uscita dalla UE e dall’€uro.
Mi chiedo perché, ancor oggi, nessun partito abbia mai preso un’iniziativa per chiedere un processo per ALTO TRADIMENTO di Claudio Borghi.
Costui assieme al compare Bagnai e a Paolo Savona, ricompensato con la presidenza della Consob che vigila sui risparmiato di Borsa, strepitavano e rilasciavano dichiarazioni favorevoli all’abbandono della moneta unica e della libera circolazione in UE per tornare ai Dazi doganali.
Erano infojati per la Brexit, alla fine una catastrofe economica per lo UK. Ma i britannici hanno un deficit strutturale della bilancia commerciale, mentre l’Italia registrava il Quinto surplus mondiale dopo Cina, Giappone, Germania e Corea del sud.
Sta di fatto che lo spread sali’, gli interessi sui titoli di Stato pure, arrivando al 4%, idem i costi dei cittadini che avevano stipulato mutui a tasso variabile.
E mentre l’Italia entrava in recessione, 3 mesi Consecutivi di arretramento del PIL, Borghi comprava BTP decennale con rendimento al 3,75% annuo.
Li rivendette l’anno successivo, all’insediamento del Conte ll, quando lo spread crollo’ è i Titoli di Stato rendevano lo 0.75%, CON UN GUADAGNO DEL 30% in un anno, accumulato sui maggiori debiti per lo Stato italiano e per i mutuatari impoverito.
Questo ricordo è per i disagiati che rimpiangono l’alleanza con la lega ladrona che ha messo le mani anche nelle loro tasche, tagliando sui servizi pubblici erogati a tutti.
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Per ora voto ancora M5S, sono Sardo e ovviamente ho votato la Todde, se a livello Nazionale fanno un accordo con Calenda e Renzi andro’ a far parte del 50% che non vota.
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Conte ha un grave problema nel M5S.
La base elettorale è divisa tra chi prova giusta diffidenza verso il PD alleato e chi si lascia influenzare dalla narrazione giornalistica di un M5S sfascista che osa pretendere qualcosa dall’alleato; mentre il PD, che per TV e giornali dovrebbe gestire la coalizione “comandato da Dio”, è costretto pure a dover cedere qualcosa (alleluia, quanta generosità).
E in tutto ciò conte e i 5s perdono voti da chi non vuole l’alleanza e da chi, leggendo giornali o guardando i programmi, vede un PD generoso e dialogante e un M5S distruttivo ed egoista.
La prima emergenza è il giornalismo.
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Ottima analisi, Vincenzo.
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Io non auspico alcuna alleanza strutturale con il PD, vorrei la legge elettorale proporzionale alle politiche e regionali, proprio per evitare qualsiasi coalizione, ma in Abruzzo, come precedentemente in Sardegna, c’era un presidente di regione da votare, quindi scegliere fra due individui diversi, con storia personale, professionale e politica diversa….Ora è possibile che tutta la scelta si riduca al non ti voto perché in coalizione ci sono due soggetti invotabili ed un terzo che mal sopporto, penalizzando un candidato che magari è persona degna e meritevole? Mi pare un atteggiamento ideologico senza alcuna considerazione per l’ individuo, candidato, che dovrebbe essere giudicato indipendentemente dai partiti che lo sostengono, altrimenti si rischia di attribuire importanza ai partiti, e non alla persona/cittadino, in contraddizione con l’ aspirazione di vedere l’ attivismo politico dei cittadini al posto della partitocrazia! A destra votano candidati invotabili esclusivamente in funzione del partito, cioè il voto non va in realtà alla persona in se’, ma per la vittoria del partito, e dalla parte opposta si sceglie con la stessa mentalità! Non è che il problema è questa distorsione che impedisce un giudizio critico ed obiettivo sulla persona, per una sudditanza mentale alle sigle/bollino da cui non riusciamo a liberarci, nonostante tutte le chiacchiere “ una proposta non è di destra o sinistra, ma giusta o sbagliata “ ? Perché non dovrebbe valere per l’ individuo/candidato, giusto o sbagliato, indipendentemente dal bollino doc ?
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In Italia “giornalismo” è una parolona. Abbiamo pochissimi giornalisti e molti propagandisti. Ci sono addirittura “giornali” in cui è difficile trovare una notizia che una. Al momento sembrerebbe che al Mondo esista solo una guerra in Ucraina, tra l’altro. Mi vergogno di appartenere a questa società di ipocriti e doppiopesisti, collusi e succubi adulatori.
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Se si vuole vincere per Romano Prodi bisognerebbe fare come lui. Ecco chi componeva l’Unione nel 1996:
– Democratici di Sinistra
– Margherita
– Repubblicani Europei (solo al Senato)
– Rifondazione Comunista
– l’UDEur di Clemente Mastella
– L’Italia dei valori
– la Rosa nel Pugno, nuovo soggetto politico che fonde i socialdemocratici di Enrico Boselli e i Radicali di Marco Pannella e Daniele Capezzone
– la Federazione dei Verdi, il partito ecologista di Alfonso Pecoraro Scanio
– i Comunisti Italiani, partito eurocomunista di Oliviero Diliberto
– i Socialisti di Bobo Craxi
– la Lista Consumatori
– il Partito Socialista Democratico Italiano
Capito perché certe storie è meglio non riproporle? Calenda non ha un caxxo a che fare col M5S. Tantomeno Renzi (con cui però incredibilmente ci ha governato).
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Il grosso problema di Conte è che la grana calenda/renzi gli è stato sbattuta in faccia dall’ elettorato 5* e quindi ha dovuto prendere in mano la pratica.
Conte non trasmette fiducia, sembra uno che cambia certi comportamenti sbagliati solo se viene severamente rimproverato.
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In poche parole e con tutto il rispetto: gli manca carisma
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Sì. Mi dà l’ impressione che lui sia orientato a gestire le faccende a lungo respiro, ma sul breve (tattica), sia una schiappa. E questo fattore rischia di inficiare il resto, a cascata.
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Ne avrebbe (e lo ha dimostrato) come PM. Come capo dei 5S, non incarna l’immagine dissacrante e revulsiva che ci si aspetta da un capo del Movimento. Hai ragione
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Sicuramente renzi e la meloni di carisma ne hanno. Di battista poi.
Il confronto con loro conte non può vincerlo. Scherziamo. Con la pochette, ma dai
Giusto, Rondolino ?
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Basilicata, Domenico Lacerenza rinuncia alla candidatura per Pd, M5s, Avs e +Europa
Conte non ceda alle sirene delle clientele, per nessun motivo.
Piuttosto ognuno per conto suo.
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E poi, +europa, ma che te ne fai?
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Comunque non tutti i mali vengono per nuocere; se un candidato congiunto non si trova, il movimento vada da solo: strappare qualcosa alla astensione e la implosione del pd sarebbero due risultati miracolosi.
Il movimento non deve avere paura di camminare da solo, mai.
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L’hanno smentito
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Di Maio….totalmente d’ accordo….!!!
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Piemonte, il Pd trova l’accordo e candida Gianna Pentenero contro Cirio. M5s: “Decisione cozza con il dialogo, presto il nostro candidato”
Finalmente si ragiona!
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Tanto sono sempre loro, peggio dei serpenti, i PDokki la peste rossa d’Italia. E la Schwa non conta niente rispetto alla loro nomenklatura.
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Ahahahah ahahah ahahahah
Non lo diciamo a mr tentenna che i pdini sono la mafia in giacca e cravatta,
Lui, mr tentenna, non vede l’ora di farne parte
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