(Mario Sensini – il Corriere della Sera) – Niente più foto a casa insieme ai verbali e alle multe dell’autovelox. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini avanza nella sua battaglia contro gli autovelox, che definisce trappole del «Far West» stradale. Il decreto interministeriale che regola gli apparecchi per rilevare le infrazioni stradali, atteso da quattordici anni, è ormai pronto. Due giorni fa ha ricevuto il parere favorevole del Garante della Privacy, che ha concordato con Salvini paletti molto stretti per l’uso di questi strumenti.

A casa arriverà la multa insieme al verbale di contestazione dell’infrazione stradale.

Ma mai la foto del veicolo che resterà custodita dall’autorità che eleva la contravvenzione per il tempo strettamente necessario, e sarà a disposizione dell’automobilista che potrà richiederla in caso di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto.

L’autorità che custodisce la foto dovrà garantire, in ogni caso, «che siano opportunamente oscurati o resi irriconoscibili soggetti terzi e targhe di eventuali altri veicoli ripresi». La sicurezza stradale in questo caso passa in secondo piano rispetto alla privacy, che è comunque cosa seria. Non sono pochi i casi di cronaca che raccontano di amori, matrimoni e affari falliti per le foto impertinenti dell’autovelox, giunti nelle abitazioni insieme ai verbali delle multe.

A scanso di equivoci, il Garante ha preteso anche di più: ha dato via libera alle rilevazioni frontali dei veicoli con gli autovelox, ma solo con accorgimenti che oscurino automaticamente i volti delle persone a bordo. I dispositivi e i sistemi di ripresa, inoltre, pur potendo effettuare un continuo monitoraggio del traffico, ha stabilito il Garante, memorizzeranno le immagini solo in caso di infrazione.

Sono prescrizioni di garanzia, ma che probabilmente comporteranno nuovi investimenti da parte dei Comuni per aggiornare tecnologicamente gli apparecchi. […] Secondo le bozze del nuovo decreto dei ministri delle Infrastrutture e dell’Interno, Matteo Piantedosi, gli autovelox non potranno essere piazzati a meno di un chilometro dai centri abitati o dove ci sia un limite di 50 kmh, né sui tratti delle strade extraurbane dove la velocità è ridotta di almeno 20 kmh rispetto alla norma. Potrebbero essere addirittura le Prefetture a indicare i tratti stradali sui quali poter piazzare gli strumenti. […]

«Dobbiamo salvare le vite con la prevenzione e i controlli, ma anche salvare il portafoglio dei cittadini, liberandolo dall’anarchia degli autovelox» ha ricordato Salvini su Youtube. Via libera dunque alle telecamere nei luoghi più a rischio, «magari vicino alle scuole o agli ospedali, ma non sugli stradoni a doppia corsia, accese dalla sera alla mattina, al solo scopo di tassare e tartassare gli automobilisti», incalza il ministro.