
(di Michele Serra – repubblica.it) – Al varco di Rafah, che è la porta tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ci sono centinaia di camion pieni di cibo, bloccati. Dall’altra parte ci sono bambini denutriti e disidratati. Ascolto alla radio, mentre come tutti sto guidando e pensando agli affari miei, la voce di un uomo che piange, non riesce a parlare, non riesce a spiegare come sia possibile che da una parte ci sia cibo a volontà, dall’altra bambini affamati, e quella porta rimanga chiusa.
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La voce è quella di Angelo Bonelli, leader dei Verdi, in missione da quelle parti con altri quindici parlamentari italiani (dunque serve ancora a qualcosa, cari “antipolitici”, fare politica). La trasmissione è “Il rosso e il nero”, condotta da Francesco Storace e Vladimir Luxuria, breve spicchio di umanità nel palinsesto militante di Radiouno (parentesi: Storace è schiettamente fascista, Luxuria è stata eletta in Parlamento con Rifondazione Comunista. Se riesco ad ascoltarli è perché danno l’idea di essere al microfono in quanto essere umani, non in quanto impiegati della politica). Ascoltando Bonelli, il suo semplice racconto fatto di dolore e di impotenza, ho pensato, ed è un pensiero che mi duole, che Netanyahu sta scavando la fossa a Israele — come se non bastassero quelli che già vogliono scavargliela. Niente, nemmeno il bestiale pogrom di Hamas il 7 di ottobre, nemmeno gli ostaggi, giustifica la rappresaglia feroce sulle persone di Gaza, la fame e la sete dei bambini, il terrore, lo sfinimento, la morsa inumana su un popolo schiantato. Valenti sponsor dell’una dell’altra causa ancora si schierano, e spiegano chi ha ragione e chi ha torto. Ma i soli che hanno ragione sono i bambini (prendete queste parole al netto di ogni retorica) e io mi sento rappresentato solo dalle lacrime di Angelo Bonelli, fermo tra i camion e i bambini.
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“(dunque serve ancora a qualcosa, cari “antipolitici”, fare politica)”
A CHI sarebbe rivolta, questa coltellata?
No, perché i cosiddetti antipolitici, a LORO dire, saremmo noi…che però siamo affranti dalla situazione e lottiamo, soprattutto contro la loro indifferenza, da ben PRIMA che lui ascoltasse, tra una sterzata e l’altra, le lacrime di Bonelli… suppongo solo perché ORA è loro alleato…altrimenti avrebbe cambiato canale.
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