(Stefano Rossi) – Arrivano alcune condanne della Corte di Appello di L’Aquila per la tragedia di Rigopiano.

Assolto in primo grado, l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e il suo capo di gabinetto, Leonardo Bianco, sono stati condannati insieme a i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, per il tecnico Giuseppe Gatto e per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso.

Dopo sette anni arriva la sentenza di appello e, stando alla media delle cause, giunge pure in un tempo che dovremmo definire “accettabile”.

Ma non possiamo dimenticare le parole della Guida Alpina Pasquale Iannetti il quale, nel 1999, aveva lanciato l’allarme.

Pasquale Iannetti era nella commissione valanghe del comune di Farindola e aveva ravvisato alti rischi valanghivi in quella zona. Quando l’albergo chiese l’autorizzazione all’ampliamento furono lanciati moniti e allarmi ma risultò tutto inutile.

Spesso i tecnici indicano le criticità alla politica, ma questa, ha altri interessi.

Parliamo tanto di transizione ecologia, di rispetto dell’ambiente, di politica green, ma quando ci si scontra con la politica, con la burocrazia e gli interessi economici anche le montagne diventano più piccole delle formiche.

E la vita delle persone non ha più valore.