Facebook compie vent’anni: è diventato adulto? Di certo noi utenti siamo regrediti: ragioniamo in modo dicotomico e binario il nostro cervello si attiva solo su scelte divisive, siamo intellettualmente ridotti ai minimi termini con questa storia dei like e con il mito del guadagno facile, tipo lotteria degli influencer, mentre i nostri dati vengono smerciati. Nel frattempo Mark Zuckerberg celebra il tutto con un teatrino ipocrita al Congresso sulla sicurezza dei social e i bambini. E c’è così tanta sicurezza che il boss di Meta pare stia costruendo un bunker sotterraneo alla Hawaii…

(di Christian Contessa – mowmag.com) – Sono passati vent’anni da quando è nato, il tempo vola. Il mito del garage, il mito degli hacker ma soprattutto il sogno di un nuovo territorio di sviluppo umano; internet. Facebook diventa adulto: questo il claim dal vago sapore paternalistico con il quale Mark Zuckerberg liquida le provvigioni (eufemismo) agli azionisti di Meta e incassa allegramente i suoi 700 milioni di dividendi, notizia fresca di questi giorni, dopo un anno non brillantissimo. Non è stata brillante l’operazione metaverso, anzi è stato un vero e proprio bagno di sangue per l’azienda di Menlo Park che è rimasta indietro rispetto a chi ha investito nell’Ai, vedasi Microsoft.

Prima di passare a fare qualche considerazione su questi gloriosi vent’anni passati insieme, vorrei ricordare che questa è stata una settimana calda per il Ceo di Meta Mark Zuckerberg, che è stato il protagonista mediatico della sua stessa scena social, ripreso più volte mentre si prostra davanti ai parenti delle vittime delle sue stesse piattaforme durante l’audizione del Congresso degli Stati Uniti. Vittime della falsa informazione, vittime di ricatti, induzione al suicidio, pedopornografia: tutti minori. La giovane America dei supereroi si sveglia dal letargo e vede il mostro in casa. Il Congresso si interroga e convoca i nuovi signori, padroni altissimi della terra e li interroga; tutto deve essere mediatico, un cliché propagandistico in perfetto stile imperiale. La scena è quella di un remake del processo di Norimberga in chiave hd, una sorta di simulacro ipocrita che servirà solo a produrre quintali di carte e quindi leggi sempre più repressive così che il capitalismo onnivoro possa porre le proprie regole feroci anche nel digitale, ultimo terreno di frontiera del neocolonialismo digitale avviato ancora una volta oltre oceano; una questione di mentalità. Così vediamo Mark quasi in lacrime ciclare su tutti i feed di notizie e il giorno dopo, lo vediamo postare sul suo account Instagram, guarda un po’, proprio una foto con il figlio di spalle, come a dire: “Questo è un posto sicuro”. Ancora una volta i bambini strumentalizzati come filtro verso le critiche, mi viene da pensare. Certo Mark, se questo mondo che hai plasmato fosse così sicuro perché ti saresti costruito un bunker antiapocalisse alle Hawaii? Il tuo livello di paranoia è alle stelle perché controllando il privato dei tuoi clienti hai visto l’orrore del quale ci hai voluto offrire solo argomenti filtrati a uso e consumo del miglior acquirente, non è così che siamo “diventati adulti”?

Mark, non ce la siamo passata benissimo negli ultimi vent’anni. Ci siamo dovuti sorbire ogni tipo di mitomane, gattini di ogni razza, preghiere alla Madonna di ogni genere, nazi, comunisti, truffatori che offrono corsi mirabolanti, uomini d’affari di circa diciannove anni con laurea all’università della strada, i politici, gli influencer, i microinfluencer e micropolitici e poi, ancora peggio, l’orrore di cinquantenni mai risolti che postano selfie in cambio di una dose di dopamina. Facebook ha cambiato il nostro modo di relazionarci al prossimo ma non ha cambiato i nostri contenuti, non siamo diventati migliori, anzi. Siamo regrediti, ragioniamo in modo dicotomico e binario il nostro cervello si attiva solo su scelte divisive, siamo intellettualmente ridotti ai minimi termini con questa storia dei like e con il mito del guadagno facile, tipo lotteria influencer. A proposito della progressione gloriosa di questa aziendina di bravi nerd dalla faccia pulita, c’è un interessante reportage, poi diventato libro “Facebook: l’inchiesta finale” di Cecilia Kang e Sheera Frenkel (due giornaliste del New York Times), dove emergono cose a dir poco inquietanti. Nel 2005 Facebook celebrava un anno di attività con un milione di utenti, una community importantissima con una struttura mastodontica dove la privacy era totalmente assente questo per volere di Zuck maniaco del controllo in nome della tecno religione e del progresso. C’è un racconto esilarante dove un dipendente Facebook anticipa di dieci appuntamenti la limonata con la ragazza perché ancora prima di vederla conosce i suoi gusti, tutte le sue conversazioni più segrete e tutte le chat private con la propria famiglia. Nei successivi dieci anni ci abbiamo pensato noi con grande costanza a educare l’algoritmo, postando informazioni sul nostro mondo privato, nemmeno Foucault avrebbe previsto questa aberrazione.

Nel 2018 si scopre che Facebook ha ceduto i dati di 90 milioni di account alla società di consulenza britannica Cambirdge Analytica che a sua volta si occuperà di propaganda politica sulla piattaforma per influenzare le intenzioni di voto degli utenti. Tutto quanto sopra senza l’autorizzazione dei diretti interessati, ovvero noi, gli utenti Facebook. “Il capitalismo della sorveglianza si appropria dell’esperienza umana usandola come materia prima da trasformare in dati sui comportamenti. Alcuni di questi dati vengono usati per migliorare prodotti o servizi, ma il resto diventa un surplus comportamentale privato, sottoposto a un processo di lavorazione avanzato noto come intelligenza artificiale per essere trasformato in prodotti predittivi in grado di vaticinare cosa faremo immediatamente, tra poco e tra molto tempo. Infine, questi prodotti predittivi vengono scambiati in un nuovo tipo di mercato, il mercato dei comportamenti futuri. Grazie a tale commercio i capitalisti della sorveglianza (quelli convocati dal Congresso, nda), si sono arricchiti straordinariamente, dato che sono molte le aziende bisognose di conoscere i nostri comportamenti futuri”. Così scrive Shosanna Zuboff nel libro “Il Capitalismo della sorveglianza” nel 2019. Senza andare troppo nel dettaglio potremmo pensare che questo gigante è cresciuto mangiandosi la concorrenza e divorando ogni tipo di norma e, cosa peggiore, ogni etica morale in nome del guadagno.
Guadagni che non finiscono mai di fioccare come abbiamo visto. Guadagni sulla pelle dei dipendenti che sono stati licenziati. A marzo del 2023 vengono fatti fuori in 10 mila; i giornali indegnamente parleranno di “diecimila unità”. Facebook diventa adulto, vero, credo che invecchierà senza una gran parte di noi, anzi me lo auguro.
Orgoglioso di non aver mai fatto parte di Facebook (ma anche di Twitter, Instagram e simili). Sono riuscito a resistere alle tentazioni.
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Facebook è un letamaio,un abominio, una discarica in cui gli analfabeti funzionali gettano le proprie pulsioni e i propri istinti primitivi . È un prodotto, l’ ennesimo,made in Usa,e questo è di per se illuminante. sono un laico, ma ho appreso mio malgrado, la valenza religiosa del male : Satana. Ebbene, questo “social” impersona alla perfezione i sette peccati capitali .Ignominia, maldicenza,invidia,lussuria etc…etc. Cosa vuoi di più ? Quando non si ha da occupare il tempo in altro modo allora puoi sfogare i tuoi istinti andando sui social. Il mondo reale? Quello viene dopo.
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E che PALLE!
FB è quel che è, dipende molto da come si usa, per me è utilissimo, noto piuttosto che ultimamente ha perso un pò di attivismo a favore di piattaforme di NIENTISMO tipo Instagram e TikTok, quelle sì deleterie.
VI lamentate tanto, cosa intendete proporre al posto di un social del genere? Non è perfetto? E sia, non lo è. Ma è il meno peggio, così come lo è YT per i filmato.
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Vedi SM, la stragrande maggioranza dei “giovani” e anche qualche boomer, non sa gestire quasi nulla della vita… Quanti alcolizzati o quasi ci sono, quanti tossici e quanti ludopatici, quanti benzodiazepine dipendenti e altro.. cellulare e pc sono diventati la droga di fine 1900 e continua la salita!! Gli esseri umani sono deboli bisognosi di tutto!! Non sanno controllare gli istinti, i bisogni.. guarda gli obesi e chi soffre di anoressia… Chi ha potere ha in mano miliardi di persone deboli… Personalmente il cellulare sin dall’inizio l’ho odiato, ora è il prolungamento della mia mano ahimè 🤦, fortunatamente non adopero pc, sennò sarebbe veramente assurdo!! Mi rendo conto di dipendere un po’ ma ho in mano uno strumento che mi da risposte e mi permette di interloquire anche con voi.l,(non ho fb e non lo vorrò mai!!).. bisogna solo controllare molto.. un adulto ce la può anche fare.. un giovane no!! E chi ha responsabilità di questo deve fare un esamone di coscienza e fare mea culpa nonché rimediate allo scempio!!
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Basterebbe .se proprio vuoi .usarlo con giudizio, non mettere informazioni personali ! Ma non viene usato così e i ragazzini sono i più esposti , non uso social poiché non sono interessata , Skype ma mi aveva già dato un assaggio di futuro .
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X Mokj:
❤ ❤ ❤ peccato che tu non sia sui social, mi tocca accontentarmi del tuo avatar ❤ ❤ ❤
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Per SM, l’immagine comunque è reale e non avatar… Mi dispiace ma i social sono quanto di peggio possa esistere… È tutto finto SM!! Se verrai a Venezia fammelo sapere… 🥰
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ce chi dice che, un tempo, servivano maree di spie per raccogliere informazioni.
oggi i c.d. social svolgono il lavoro di milioni di spie a lo fanno senza spendere un mare di… dollari!
a buon intenditor…!
chiedere a jannik cosa pensa dei social!
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ha iniziando rubando il facebook a due fratelli ed è stato pure condannato ai tempi, mi pare 60 milioni di dollari e poi ha continuato su qu3esta stradar ubare i dati, bloccare pagine che magari avevano parecchi mi piace ma non pagavano nulla e allora bloccate, a me dopo che un mio post su una mia pagina ha raggiunto 3 milioni di like mi ha bloccato la pagina per tre mesi e dunque su facebook non funziona il merito ma i soldi, è affamato di soldi, è un criminale ed è la dimostrazione che gli usa non sono democrazia oligarchia che si spaccia per democrazia e sempre per pigliare i soldi, sono gli usa che non funzionano più, oddio la russia è peggio,però la ue potrebbe essere il modello per il futuro dell’umanità, sempre che si sganci da usa e russia
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