Al deputato di Fdi è stato tolto il porto d’armi, ma gli è stata data la vigilanza per salvaguardare la sua sicurezza

(di Elisa Sola – repubblica.it) – Torino — L’esito dello stub è positivo. I residui di polvere da sparo «significativi». Ventitré giorni dopo la festa di Capodanno di Rosazza, dai Ris di Parma arriva il primo risultato scientifico sull’inchiesta che vuole fare luce sulla “sparatoria” del veglione a cui ha partecipato anche il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. All’una e mezza della notte nella sede della pro loco un colpo di pistola partito in maniera accidentale dalla North American Arms LR22 di Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia e amico di Delmastro, aveva ferito alla coscia un invitato, Luca Campana. L’uomo, operaio di 30 anni, è il genero di Pablito Morello, caposcorta di Delmastro, presente alla festa con vari parenti.
Dallo stub emerge che sulle mani e sugli abiti di Pozzolo, l’unico indagato, sarebbero rimaste tracce di polvere da sparo da innesco. Altri residui sarebbero stati rintracciati sugli abiti che il parlamentare indossava quella notte. I risultati dell’esame sono arrivati ieri alla procura di Biella. Si tratta di un esito non inaspettato, per gli inquirenti e forse per lo stesso Pozzolo.
Secondo le testimonianze raccolte finora, sarebbe quasi certo che il deputato fosse molto vicino all’arma al momento dello sparo. Tre testimoni hanno riferito di averlo visto con il revolver in mano. A fianco del deputato, quella sera, c’era il caposcorta di Delmastro. Più di un testimone ha visto Morello — che dai giorni successivi alla festa risulta in ferie — molto vicino a Pozzolo. Ma il punto nodale — che riguarda chi abbia premuto il grilletto — è ancora poco chiaro. E su questo le versioni potrebbero divergere. Morello ha dichiarato ai carabinieri, la notte del fatto, che sarebbe stato Pozzolo a far partire il colpo. Il deputato invece ha ribadito più volte: «Non sono stato io a sparare». Alludendo, indirettamente, a un’ipotetica responsabilità di chi gli stava a fianco. Con la procura Pozzolo non ha ancora parlato. Convocato la scorsa settimana, si è avvalso della facoltà di non rispondere. In questo contesto l’esame dello stub potrebbe assumere un valore decisivo, se fosse stato fatto sia a Pozzolo che a Morello. Ma non è andata così. I carabinieri hanno eseguito il test solo su Pozzolo, circa quattro ore dopo lo sparo. Di solito, in casi del genere, lo stub si fa a tutte le persone vicine all’arma. Ma una svolta all’indagine potrebbe arrivare, se non dallo stub, dalla perizia balistica. Sul tavolo della sala della festa sono state trovate tracce di polvere da sparo da carica di lancio. In queste ore le sta analizzando il gruppo di lavoro coordinato dal perito della procura, Raffaella Sorropago, che nei prossimi giorni esaminerà anche la pistola.
Il porto d’armi e la scorta
A Pozzolo il porto d’armi del revolver è stato rilasciato dalla prefettura di Biella il 12 dicembre. Nella richiesta inviata al prefetto dal deputato, poi accolta, si fa riferimento alla «necessità di portare l’arma corta per difesa personale, in relazione ai rapporti di politica estera oggetto della propria attività politica, ai rapporti intrattenuti con gruppi di dissidenza iraniana e alle opinioni pubblicamente espresse che — anche relativamente alla carica istituzionale ricoperta — interessano nazioni quali la Repubblica islamica dell’Iran (già autore di formali e precise proteste nei confronti delle attività svolte dal sottoscritto) e, più in generale, in relazione a rapporti relativi all’area mediorientale». La scorsa settimana la procura di Biella ha revocato il porto d’armi a Pozzolo, facendo cenno all’indagine in corso. Ma ieri c’è stata un’altra novità: la stessa prefettura di Biella ha assegnato al deputato la «vigilanza generica radiocollegata». Una misura di sicurezza che di solito precede l’assegnazione della scorta. Pozzolo sarà dunque monitorato perché è considerato un soggetto a rischio. Pattuglie delle forze dell’ordine passeranno davanti ai luoghi che frequenta abitualmente. La decisione di assegnare la vigilanza al parlamentare è strettamente “riservata”, così recita l’atto della prefettura, che non scrive altro. Se non che la decisione è stata presa dopo la riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia del 12 gennaio.
Ci manca solo la scorta a questo buffone.
Ma quale “Iran”…tutte caxxate per portarsi l’arma nel saloon…
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il capo scorta di Del Mastro “testimone” del fattaccio è un ispettore capo della Polizia PENITENZIARIA del carcere di Biella, ex consigliere del comune di Biella per Pdl e poi FdI
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Tracce di polvere da sparo nella notte del 31 dicembre e test effettuati solo su Pozzolo🤔 ma che ce volete pia’ per culo🤔
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